Autore Topic: [MONTI DI CEMBRA] Piz dele Àgole m 1100 con poggio panoramico su Cembra  (Letto 7996 volte)

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Offline AGH

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Vista dalla cima sulla Val di Cembra, all'orizzonte Cogne, Croce, Fregasoga

Di solito frequento zone più in quota ma stavolta mi sono concesso una escursione per scoprire una delle poche zone di Trentino ancora a me ignote, tra l’altro vicina a casa. E l'ho trovata bellissima. Questa modesta montagna di 1100 metri scarsi di quota sovrasta la bassa Val di Cembra con un picco roccioso spettacolare che domina la valle dell’Avisio.


Specchi d'acqua e stagni ovunque

La pineta che si attraversa verso la cima

L'inquietante cristone sulla cima

Una delle tante caratteristiche baite nelle radure

Un sistema complesso di acquitrini e canali alimenta i laghetti

Boschi di faggio

Stagno nel bosco

Radura con baita

L'ampia e boscosa dorsale, in pratica un altopiano, si sviluppa  come propaggine, quasi pianeggiante, della dorsale principale dei Monti di Cembra. Dal rif. Maderlina il percorso attraversa boschi di faggi, pini, abeti e larici, punteggiati di bellissime radure con specchi d'acqua, stagni, con numerose e caratteristiche baite di legno e porfido.


La forestale costeggia gli specchi d'acqua

Rif. Maderlina

I sentieri nelle pinete

Uno dei molti specchi d'acqua nel bosco

Le radure si susseguono lungo il facile percorso nei boschi

Gli specchi d'acqua sono numerosissimi nel piccolo altopiano di Maderlina

In circa un’ora di cammino dal rifugio su strada forestale e sentieri in mezzo ai boschi, con la bella pineta finale alla cima, si arriva al Piz dele Agole, con dei roccioni a sbalzo sulla valle e un inquietante cristone opera dello scultore valdostano Silvano Ferretti, originario del paese di Lisignago, che ingombra la vista. Ho sempre pensato che se un ipotetico marziano capitasse su questa come su altre vette con vari uomini in croce, scapperebbe a gambe levate pensando “ma qui ci sono pazzi furiosi!”.


L'inquietante cristone con le vetta di Cogne, Fregasoga, Croce, Rujoch

Vista su Albiano, con la tremenda cava nella montagna, sullo sfondo Marzola e Vigolana

Vista verso ovest, con la Paganella e il Brenta sullo sfondo

Sentiero nella pineta presso la vetta

Vista sui vigneti in basso, col "gravone" sullo sfondo verso Albiano, in mezzo, nascosto nella forra, scorre l'Avisio

Lago di Lases con la cava del M. Gorsa letteralmente sventrato

Molti stagni sono stati "bonificati" in epoca più o meno recente  per trasformarli in prati. Nelle radure ci sono casette vecchie e nuove, abitate durante l’estate.  La vista dal Piz dele Agole (aquile) è veramente strepitosa e spazia su tutta val valle e le cime del Pinetano col M. Cogne, il Fregasoga, il M. Croce e il Rujoch.


Negli ambienti umidi brulica la vita

L'abitato di Cembra

Vista verso Lases e Albiano

A tre minuti dalla cima, abbassandosi leggermente nella bella pineta verso sudest, si arriva all’altro poggio panoramico con vista su Albiano, con lo sfondo della Vigolana e del M. Bondone. Dopo le foto di rito ed aver ammirato il panorama, torno indietro seguendo una traccia alternativa: molte volte sono tentato di vagolare per una delle tante stradine che si inoltrano nei boschi, ma l’ora è tarda e dopo una girovagata più o meno a naso a curiosare nei dintorni, riprendo la forestale di rientro.


Rientro vagolando per stradelle secondarie, qui incrocio il sentiero che sale da Lisignago

Un'altra splendida radura con baita

Quasi tutte le radure, nonostante gli sforzi di prosciugarle, sono acquitrinose...

Ennesimo specchio d'acqua

Forestale di rientro

Bosco meraviglioso

Qui in autunno deve essere uno spettacolo di colori, da tornare sicuramente, così come nell'inverno per una bella escursione in ciaspole. In tutto sono circa 8 km tra a/r, il dislivello è appena di 100 metri, con partenza e arrivo dal rif. Maderlina. E' un percorso facilissimo adatto a tutti da fare anche in mezza giornata, 2 ore circa tra andata e ritorno, soste escluse.


Gli splendidi boschi di faggio

Il facile percorso, adatto a tutti
« Ultima modifica: 12/05/2021 19:00 da AGH »
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Offline pianmasan

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Brao, scovi spesso dei luoghi sconosciuti ma affascinanti. Magnifiche le foto (come sempre)!

Offline L

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molto belle le foto tra i faggi (credo).

Offline AGH

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Brao, scovi spesso dei luoghi sconosciuti ma affascinanti. Magnifiche le foto (come sempre)!

grazie. Su FB è sorto un dibattito sul significato di Agole: io credevo fossero le aquile, ma poi un indigeno mi ha corretto dicendo che sono i falchetti, quindi è intervenuto un secondo indigeno a dire che avevo ragione io. Insomma alla fine nessuno sa cosa siano 'ste agole... pare che a seconda delle vallate il termine assuma significato differente (sul Garda per dire, sono dei pesci :)))
Tu hai qualche idea?
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Offline kobang

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Il fatto è che molti non distinguono fra i vari tipi di rapaci.Agola in effetti sta per aquila;per traslato molti chiamano agola anche le poiane ,gli sparvieri ecc.

Offline pianmasan

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Il fatto è che molti non distinguono fra i vari tipi di rapaci.Agola in effetti sta per aquila;per traslato molti chiamano agola anche le poiane ,gli sparvieri ecc.
Concordo con Kobang. Indubbiamente "agola" è aquila, ma nelle valli il termine in questione raggruppa spesso molti tipi di rapaci.
Sul mio vocabolario della parlata dialettale trentina, agola è aquila ma anche biancone, mentre "agoléta" è aquilotto, astore, gheppio, falco lodaiolo, sparviero.
« Ultima modifica: 12/05/2021 18:24 da pianmasan »

Offline AGH

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Ottimo grazie, mi avevano messo il dubbio ma mi pare che ora il mistero sia chiarito...
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Offline SPIDI

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In dialetto pinaitro ľ Agola è  ľ Aquila  e ľAgolin  è  il Falco pecchiaiolo  :)
Ogni vallata ha nomi differenti per animali cose o luoghi ::) 
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto

Offline yakopuz

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Bellissimo il Piz delle Agole. Passeggiata molto adatta anche ai bambini piccoli.

Offline bandurko

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In dialetto pinaitro ľ Agola è  ľ Aquila  e ľAgolin  è  il Falco pecchiaiolo  :)
Ogni vallata ha nomi differenti per animali cose o luoghi ::)

Mio suocero, anche lui pinaitro, usava spesso il temine agolin, indicandolo come  specie potenzialmente pericolosa per gli animali da pollaio. Non avendo grosse conoscenze ornitologiche lo utilizzava sia per indicare poiane che nibbi bruni (anche se questi difficilmente predano animali vivi). In pratica l'agolin mi sembra che da un punto di vista tassonomico sia una sorta  di superspecie che raggruppi tutti quei rapaci di colorazione simile all'aquila ma di dimensioni minori fra cui naturalmente anche il falco pecchiaiolo.