Girovagandoblog

Escursioni in Trentino – il blog del forum girovagandoinmontagna.it

Innevamento artificiale: avanti verso la catastrofe ma con ottimismo!

| 0 commenti

Pista senza neve nella splendida Val Jumela, in Val di Fassa: sacrificata sull’altare dello sci

Quando ho iniziato a sciare, verso gli anni ‘70/80, i cannoni da neve praticamente non esistevano. La neve naturale c’era sempre.

Si è iniziato ad usare i cannoni in modo sporadico per innevare tratti di pista “difficili”, magari esposti a sud, o piste a bassa quota dove la neve non durava abbastanza. Nel giro di pochi decenni la scarsità di neve ha fatto diventare l’innevamento artificiale da marginale a strutturale: oggi le piste sono quasi tutte innevate artificialmente.

Quindi, riassumendo:

1° problema: non c’è più neve naturale, la fabbrichiamo in casa
2° problema: non c’è abbastanza acqua, fabbrichiamo bacini di accumulo
3° problema: non c’è più il freddo, fabbrichiamo bacini più grandi per sfruttare le “finestre” di freddo sempre più corte.

Buffaure, 3 novembre 2017

Buffaure 3 novembre 2017

Alla faccia della lungimiranza

Siamo a un drammatico raschiamento del fondo del barile: il cambio di clima dovrebbe essere ormai chiaro a tutti, oltretutto dura ormai da decenni, eppure si va avanti ciecamente ancora nell’industria dello sci, a investire montagne di quattrini, spesso pubblici. Con l’aggravante di incidere ancora più pesantemente sull’ambiente: prosciugando torrenti, sorgenti, falde, danneggiando flora e fauna, consumando enormi quantità di energia, di acqua, consumando suolo e distruggendo ancora paesaggio.

Buffaure 3 novembre 2017

La strategia è chiara: bacini di innevamento sempre più grandi

Dunque il freddo naturale è diventato anch’esso una “risorsa” sempre più scarsa, che bisogna sfruttare velocemente quando c’è. Infatti è scattata la corsa a nuovi bacini per varie stazioni di sci come Folgaria, Panarotta, Bondone, Pampeago, Castrozza eccetera. Molte sono le stazioni decotte che in questo modo sperano, con l’ennesimo aiuto finanziario della Provincia, di sopravvivere o almeno di prolungare l’agonia. Tirare a campare: questo sembra essere l’imperativo di tutti, perché cambiare modo di pensare, trovare delle alternative per uscire dal tunnel non è contemplato da nessuno. La vicenda di Passo Rolle – La Sportiva è tragicamente illuminante di quanto politici e impiantisti nella loro irrimediabile cecità vadano sempre a braccetto.

Il bacino di Montagnoli a Campiglio

Il bacino per l’innevamento di Montagnoli da 200.000 metri cubi è il più grande d’Italia.

Il nuovo invaso è in grado di innevare le piste in sole 120 ore di freddo sfruttando al massimo le basse temperature. Le finalità sono spiegate direttamente dal direttore di Funivie Campiglio, Francesco Bosco, intervistato da Greta Rigon per la sua interessante tesi di laurea “Interpretazione di un paesaggio in trasformazione: il caso del bacino di innevamento artificiale di Montagnoli a Madonna di Campiglio in Trentino” (2015/2016, pag 184).

Intervista di Greta Rigon a Francesco Bosco sugli scopi del bacino di Montagnoli:

“Il fine è quello di poter avere acqua in quantità per permetterci di innevare le nostre piste. 

Uno dei problemi grossi di Campiglio… è che noi prima della realizzazione del bacino avevamo solo 13.000 metri cubi di acqua stoccata che era niente, assolutamente niente… perché una della situazioni che si è venuta a creare in questi anni e l’abbiamo verificata sia questo inverno che l’inverno scorso, è che le finestre…come le chiamiamo noi le “finestre di freddo”, arrivano molto velocemente, ma anche molto velocemente se ne vanno via. Perciò nel giro di una settimana… tu devi avere moltissima acqua da poter sparare per innevare il maggior numero di piste”.

Resta la domanda fondamentale

Ingrandiremo via via negli anni i bacini di innevamento proporzionalmente alla riduzione dei periodi di freddo? E quando il freddo non ci sarà più e sarà impossibile fabbricare neve, cosa faremo di tutta l’inutile ferraglia con cui abbiamo ricoperto e devastato tutte le nostre montagne?

Autore: Agh

Content manager portali turismo e montagna, fotografo, cameraman

Lascia un commento

I campi obbligatori sono contrassegnati con *.