Autore Topic: [PRESANELLA] Cima Cornisello m 3158, impegnativa salita senza traccia  (Letto 25708 volte)

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Lungo la dorsale al Cornisello: in foto Cima Laghetto  2931

Cima Cornisello è una piramide slanciata di oltre 3000 metri a est della Presanella. In rete ci sono in giro pochissime informazioni, tranne una discreta relazione su sportinfotrentino.it. La descrizione della salita, senza sentieri o tracce, non pare comunque così tremenda, si parla di difficoltà di 1° grado.  Decidiamo di partire all’attacco l’ultimo giorno utile (20 agosto 2012) prima dell’arrivo di una perturbazione. Per precauzione portiamo due imbraghi e una corda.


Alba sul Brenta


La piramide del Cornisello

Sveglia alle 3 (!), mi trovo con Selig alle 5 a Tione quindi con l’auto raggiungiamo il parcheggio poco sotto il rif. Cornisello 2120. Col sentiero 239 andiamo in direzione del Lago della Vedretta, costeggiando i Laghi di Cornisello, purtroppo sconciati da scavi, ruspe e cantieri per il nuovo acquedotto che serve Pinzolo. A quota 2350 abbandoniamo il sentiero e con direzione SO rimontiamo facilmente un dosso seguendo i tratti di prato tra pietre e rocce. Si alza il sole è vediamo il Cornisello slanciato in cielo e illuminato dal sole: incute davvero un certo timore. Ce la faremo? Mah.


Alba sulle Dolomiti di Brenta salendo alla Bocchetta del Lago


Bocchetta del Lago 2678

Dalla cima del dosso scendiamo brevemente in una valletta con alcuni specchi d’acqua, quindi sfruttando una striscia di prato alla base dei roccioni rimontiamo la scarpata in direzione della Bocca del Laghetto 2678, che raggiungiamo senza grosse difficioltà.


Salendo alla Bocchetta del Lago, panorama sul Brenta

Ora il paesaggio è davvero selvaggio: ci affacciamo sulla Vedretta d’Amola dominata dalla mole gigantesca della Presanella. Ci manteniamo sulla dorsale, ora il problema è oltrepassare Cima Laghetto 2931, un ammasso di macigni impraticabile. La relazione è abbastanza chiara nell’indicare il passaggio a SE della cima.


Panorama verso sud dai pressi di Cima Laghetto


Cima Scarpacò


Monte Nero e Presanella versante est

Quindi ci troviamo ad attraversare il dirupato versante sud. Qualche raro ometto di pietre ci aiuta a mantenere la direzione. Il terreno è ghiaioso e franoso ma non troppo difficile. Il pendio è ripido ma non troppo, preoccupa piuttosto il fatto che, alla base, la pendenza cambia  precipitando di brutto sulla Val d’Amola. Dobbiamo attraversare alcuni canaloni un po’ delicati ed esposti, quindi per roccioni con passaggi di 1° grado talvolta esposti aggiriamo finalmente la cima.


Attraversamento del costone sud di Cima Laghetto


Lago della Vederetta, Cima Giner


Attraversamento del fianco ovesti di Cima Laghetto, sullo sfondo Monte Nero, Presanella e Cima D'Amola

Seguiamo ora la dorsale rocciosa, abbastanza larga, che si restringe man mano fin sotto la cima del Cornisello. Troviamo il palo indicato nella relazione, con punto trigonometrico sul sasso alla base. La relazione, che Selig ha molto opportunamente stampato, qui non è molto chiara e indica due vite di salita. La zona in realtà è un caos di rocce e canaloni e non è facile orientarsi.


La dorsale di Cima Laghetto vista da quota 2980, sotto cima Cornisello


Verso la cima


Presanella est

I pochi ometti sembrano essere messi un po’ a casaccio e non sono molto d’aiuto. Per giunta si stanno alzando dei fastidiosi nebbioni che avvolgono la cima rendendo l’orientamento più critico. Quando ho visto i nebbioni ho pensato “Nooo, se arriveremo in cima non si vedrà una mazza!”). Nel pomeriggio il meteo ha previsto la possibiltà di temporali, la situazione però sembra ancora buona, le nebbie vanno e vengono.


Il tratto ripido finale alla cima

Tentiamo un primo attacco diretto ma ben presto ci incrodiamo su una cresta che diventa sempre più affilata ed esposta. Scorgiamo però un ometto nel canalino sottostante, deve essere la salita est descritta nella relazione. Scendiamo e decidiamo di provare la via segnata da un ometto più a sud. Attraversiamo un brutto canalone con uno scivolo di roccia poco simpatico, quindi arriviamo in un altro più stretto dove sembrano esserci due vie di salita. Proviamo quella più in alto, saliamo ma si rivela una cengia non troppo abbordabile. Scendiamo di nuovo e ci ri-guardiamo il primo canalino roccioso che sale quasi verticale. Di ometti neppure l’ombra. Si potrebbe anche provare a salire, ma poi come sarà? Non si vede oltre i primi metri verticali. Nel dubbio, decidiamo di non insistere e di andare a provare la salita che abbiamo visto ad est. Ridiscendiamo al palo col punto trigonmetrico e, per roccioni, segnati da ometti, caliamo in un canalone di sfasciumi. Ci sono due diramazioni, una più a valle, brutta ed esposta, l’altra più incassata tra le rocce che proviamo a risalire faticosamente, con sfasciumi mobili, ghiaia insidiosa e rocce da arrampicare con una certa attenzione. Man mano che saliamo abbiamo però la convinzione di essere sulla via giusta!


La cresta vista verso sud: incrodamento durante uno dei tentativi


Il colatoio finale tra i due denti della cima

Una volta fuori dal canalino un tratto in diagonale tra i  roccioni, quindi ci affacciamo nel canale sotto la cima dove finalmente vediamo i due denti della cima. C’è un ultimo colatoio finale molto ripido da salire, che sembra davvero brutto. Io e Selig ci guardiamo in faccia dubbiosi per qualche istante. Siamo arrivati fin qui per tornare indietro? Giammai! Si va. Un delicato traverso e siamo nel franoso colatoio con ghiaia e sassi che partono ad ogni passo, ma è meno brutto di quel che sembrava.


Passaggio col brivido prima della cima...

Raggiungiamo una specie di forcelletta, quindi scegliamo di salire al cima est, che è quella più alta. Pochi metri di salita ancora e siamo finalmente in vetta! Sono circa 6 ore dalla partenza, con andatura comoda. Quasi incredibilmente appena arrivati in cima le nebbie scompaiono e appare il sole, svelando un panorama grandioso: la colossale parete est della Presanella, che incombe con la sua mole, e le guglie impressionati del vicino Monte Nero, sembrano uno scorcio di Patagonia! Bellissimo! A est la selvaggia cima di Scarpacò 3252 con il grande lago della Vedretta, più a sud la piramide del Giner 2957, a sud la lunga Costiera di Cornisello, Val d’Amola e i Laghi di Cornisello. Sullo sfondo la catena di cime del Brenta. Troviamo il libro di vetta tra i sassi, e con stupore leggiamo nelle prime pagine date di ascensioni del 1954, del 1955 e del 1958!


In vetta!!!


Davanti a noi sua maestà la Presanella


Il libro di vetta con le firme del 1954!


Guardando la Presanella

Dopo un breve rifocillo e le foto di rito, le nebbie che si addensano in basso ci fanno decidere di partire, la strada del ritorno è lunga e bisogna rifare tutti gli attraversamenti rognosi. La discesa avviene senza intoppi, le nebbie per fortuna stanno alla larga e anzi nel pomeriggio torna a splendere un bel sole caldo. Arrivati a sud di Cima Laghetto decidiamo di fare un anello e quindi scendiamo in Val d’Amola verso il rif. Segantini.


Discesa per la dorsale


Vedretta di Val d'Amola


Verso Cima Laghetto


Nuvolaglie sul Monte Nero


Si riattraversa il versante ovest di Cima Laghetto


Presanella


Monte Nero


Bocchetta del Lago, sullo sfondo il Brenta


La morena della vedretta di Val d'Amola


Rifugio Segantini


Camminando sul bordo della morena


Fiori sulla morena


Ultimo sguardo alla cima "patagonica" del Monte Nero

Raggiunto il bordo della grande morena, camminiamo su un esile sentierino che ci porta abbastanza comodamente a intercettare il sentiero 216. Qui con un traversone in leggera salita, raggiungiamo la Bocchetta dell’Om 2361 quindi caliamo fino al fantastico Lago Nero 2233, con le maestose Dolomiti di Brenta all’orizzonte. Facciamo finalmente una sosta “seria” in questo posto davvero magnifico su un praticello in riva al lago, ammirando il meraviglioso panorama. Quasi a malincuore, prendiamo la via del ritorno per segnavia 238 e in meno di mezz’ora siamo alla macchina.


Selig e il Brenta :)


Cima Cornisello


La magnificenza delle Dolomiti di Brenta


Riguardando indietro al Cornisello (è la cima più alta in foto)


Cima Giner


Brenta e Lago Nero


Lago Nero

Considerazioni finali: temevo che Selig mi tirasse il collo, invece è stata clemente: grazie! :). Corda e imbraghi che avevamo portato per precauzione non sono poi serviti. L’escursione è molto bella e selvaggia in ambiente grandioso. Nonostante sia descritta come percorso alpinistico con difficoltà di 1° (secondo noi anche con qualche breve passaggio di 2°), é però tutt’altro che banale. Abbastanza faticosa per la natura del terreno molto accidentato con ammassi di macigni e sfasciumi franosi. In compenso le rocce di porfido offrono un’ottima presa, anche se bisogna stare sempre molto attenti a dove ci si aggrappa, i sassi spesso di staccano! Sono necessari passo sicuro e buone capacità di orientamento: in definitiva l'orientamento è proprio la difficoltà maggiore di questa escursione, gli ometti sono molto scarsi e talvolta messi un po’ a casaccio per cui bisogna spesso “indovinare” il passaggio giusto e meno pericoloso basandosi sull’intuito. Disl. 1200, sviluppo 16 km.

Il tracciato
« Ultima modifica: 16/09/2017 14:16 da AGH »
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Offline Alan

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1000m abbondanti direi.
Bello, peccato che noi ci siamo fermati prima... Merita molto secondo me questa cima.

Offline nantes

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.... che posti fantastici!  avete beccato anche una giornata di quelle "giuste" per il tipo di escursione, fosse stato in pieno sole su quelle rocce c'è l'effetto "grigliata"  ;D

Offline AGH

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.... che posti fantastici!  avete beccato anche una giornata di quelle "giuste" per il tipo di escursione, fosse stato in pieno sole su quelle rocce c'è l'effetto "grigliata"  ;D

si infatti ci è andata di lusso, bella temperatura fresca al mattino, poi verso la cima sul mezzogiorno nebbioni a rinfrescare i bollori, poi ancora bel sole caldo e gradevole sulla via del ritorno. Le nebbie non hanno rotto più di tanto e  non ci sono stati neppure i temuti temporali. Meglio di così non poteva andare :))
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Offline gabi

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Gran bel giro in una zona che non conosco  ;). Grazie per avercelo fatto conoscere  :D.
Sempre grande Selig  :)

Offline xymox

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Bel racconto e bella cima "selvaggia", il tipo di ascensione che in questo periodo preferisco.
complimenti  ;)
ciao marco

Offline edel

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mi associo ai  complimenti!  :)  Un giro veramente SPETTACOLARE !! posti bellissimi ! 

Offline Selvagem

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Complimenti, un'ascensione dura, anche per le condizioni del tempo. Molto suggestiva la foto della cresta sud
Più ne hai meno ne perdi

Offline pianmasan

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Altra bella cima con salita per niente banale, anzi. Foto come sempre eccellenti. Bravi!

Offline PassoVeloce

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Ohhh grazie AGH!! con una giornata come oggi poter vedere questa relazione è una vera tortura  ;D
Cavolo me la ricordo sta cima Cornisello vista dai laghi..sembrerebbe irraggiungibile! non ho capito molto bene il tratto finale di salita...il traverso... ma tenendosi direttamente più a ovest non c'era possibilità di passare e arrivare in cima diretti?e quel passo che si vede sulla destra della cima non è fattibile?

si infatti ci è andata di lusso, bella temperatura fresca al mattino, poi verso la cima sul mezzogiorno nebbioni a rinfrescare i bollori,
;D ;D ;D ahahahah beh andando con Selig altro che quelli ti verranno!!  :P Adesso capisco perchè il logger va in tilt  ;D

Offline AGH

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Ohhh grazie AGH!! con una giornata come oggi poter vedere questa relazione è una vera tortura  ;D
Cavolo me la ricordo sta cima Cornisello vista dai laghi..sembrerebbe irraggiungibile! non ho capito molto bene il tratto finale di salita...il traverso... ma tenendosi direttamente più a ovest non c'era possibilità di passare e arrivare in cima diretti?e quel passo che si vede sulla destra della cima non è fattibile?

allora, vedendo il Cornisello da lontano non si capisce niente  ;D E' troppo incasinato e a distanza incute timore. Ma se decidi farlo, dai retta a me: quando arrivi al palo e al sasso col punto trigonometrico, vai in piano A DESTRA (est) dove ci sono degli ometti, scavalchi facilmente dei massi e ti cali per pochi metri per imboccare il PRIMO CANALINO che vedi (sarà largo circa 2-4 metri, ha un piccolo salto di roccia con ghiaia e terra all'inizio). Da lì vai su senza grossi problemi, arrampichicchiando e scivolando sugli sfasciumi. Ci sarebbe un'altra possibilità di salita verso ovest, ma è un casino da individuare con certezza la prima volta e quindi la sconsiglio.

L'altro punto chiave dela salita al Cornisello è l'aggiramento di Cima del Lago: devi aggirare le rocce sul fianco SO (senza arrampicarti verso la cima), stando più in alto possibile. Da lì tieni d'occhio i pochi ometti e cerchi di indovinare il traversone giusto sul fianco ovest, che ha alcuni canaloni da passare poi ti alzi vicino al filo di cresta fino alla ampia sella tra Cima del Lago e Cornisello  :D. Buona salita
« Ultima modifica: 31/08/2012 09:14 da AGH »
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Offline PassoVeloce

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allora, vedendo il Cornisello da lontano non si capisce niente  ;D E' troppo incasinato e a distanza incute timore. Ma se decidi farlo, dai retta a me: quando arrivi al palo e al sasso col punto trigonometrico, vai in piano A DESTRA (est) dove ci sono degli ometti, scavalchi facilmente dei massi e ti cali per pochi metri per imboccare il PRIMO CANALINO che vedi (sarà largo circa 2-4 metri, ha un piccolo salto di roccia con ghiaia e terra all'inizio). Da lì vai su senza grossi problemi, arrampichicchiando e scivolando sugli sfasciumi. Ci sarebbe un'altra possibilità di salita verso ovest, ma è un casino da individuare con certezza la prima volta e quindi la sconsiglio.

L'altro punto chiave dela salita al Cornisello è l'aggiramento di Cima del Lago: devi aggirare le rocce sul fianco SO (senza arrampicarti verso la cima), stando più in alto possibile. Da lì tieni d'occhio i pochi ometti e cerchi di indovinare il traversone giusto :D. Buona salita
eheh grazie...con una spolverata di neve secondo me sarebbe bellissimo farla!!  ;)
Io confido sempre nelle limpidissime giornate di settembre e ottobre per fare qualche bella cima  ::) vediamo come va!

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eheh grazie...con una spolverata di neve secondo me sarebbe bellissimo farla!!  ;)
Io confido sempre nelle limpidissime giornate di settembre e ottobre per fare qualche bella cima  ::) vediamo come va!

con la spolverata di neve secondo me la salita diventa molto più insidiosa, è già scivolosa di suo! Se è tutto pulito e asciutto è meglio! Settembre se fa abbastanza caldo va benone, ottobre la vedo già più sbifida per la possibile presenza di neve o ghiaccio, tieni conto che siamo a 3000 metri
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con la spolverata di neve secondo me la salita diventa molto più insidiosa, è già scivolosa di suo! Se è tutto pulito e asciutto è meglio! Settembre se fa abbastanza caldo va benone, ottobre la vedo già più sbifida per la possibile presenza di neve o ghiaccio, tieni conto che siamo a 3000 metri
Ma sì dai..dipende!  ;)
cmq in sostanza per far sta cima del Lago a Laghetto si passa sul versante del rifugio Segantini?

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Ma sì dai..dipende!  ;)
cmq in sostanza per far sta cima del Lago a Laghetto si passa sul versante del rifugio Segantini?

Sí a sud e poi ovest, ma la cima non la fai, la aggiri
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