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Bellissima traversata invernale, ma ci vogliono della palle di ferro, fisicamente e anche tecnicamente Qua c'è anche il video<iframe width=\"853\" height=\"480\" src=\"http://www.youtube.com/embed/YWqcXGnWxB4\" frameborder=\"0\" allowfullscreen></iframe>
Quella che hanno fatto loro è impegnativa. Ad esempio, hanno traversato a nord dell'Hoabonti, quando potevano scendere in val Cava. Poi le creste di Palù, dal passo del Lago, anche non sono uno scherzo. Sono forti!A parte l'impegno alpinistico, è l'organizzazione logistica che mi spaventa di più. In quattro giorni serve quello che serve per 4 giorni, per 6 o 7 le cose cambiano (e pesano). Sulla guida del Girotto ci sono due percorsi della traversata; uno alpinistico e l'altro sci-escursionistico. Combinando i due si potrebbe ottenere un misto "abbordabile".
Ho notato che anche nei passaggi delicati non hanno preparato sicurezze. Niente cordame e andatura piuttosto veloce...Per logistica intendo soprattutto cibo, vestiario e attrezzatura varia. Devi ridurre tutto all'osso, pena uno zaino rigonfio. So che alcuni translagoraisti invernali approntano, alcune settimane prima, delle cambuse nella neve nei punti di pernottamento, e quindi viaggiano piuttosto leggeri da questo punto di vista.E' vero poi, come hai sottolineato, che la stanchezza può fare brutti scherzi anche in punti facili del percorso. Quindi la preparazione fisica è per me il primo e irrinunciabile presupposto.