Lunedì 8 settembre ci troviamo a Pozza, in Val di Fassa, e la mattinata si presenta finalmente stupenda. Bene... ieri avevamo beccato un acquazzone fenomenale scendendo dalla cima del Col Margherita...
, speriamo che oggi vada meglio
Non perdiamo tempo e saliamo sul primo bus navetta che ci porterà in loc.
Gardeccia a mt. 1949 per la strada che sale da Pera e chiusa al traffico. Ricordo bene il caos di quando, tanti anni fa, si poteva salire con i mezzi propri.
Siamo in uno dei luoghi più frequentati dal turismo di massa, che di norma evitiamo dato che spesso ci si ritrova a camminare in corteo, però ci piace troppo e ogni tanto torniamo cercando di scegliere il momento giusto per trovare un po' di calma...oggi pare proprio sia così
.
Dalla conca del Gardeccia partiamo su larga mulattiera che con moderata pendenza e con dei tornantini più ripidi nella parte finale ci conduce nel cuore del Catinaccio, sul bastione roccioso Porte Neigre dove sorgono i
rif. Preuss e Vajolet a mt. 2240.
lo sperone roccioso di Porte Niegre, a sx Catinaccio e Torri del Vajolet
il piccolo rif. Preuss
dal rifugio la vista verso le Cigolade, Mugoni, Coronelle
E' ancora semideserto, solo qualche persona che però prosegue per il sent. 584 verso il p.so Principe, noi invece prendiamo il sent. 542 sulla sinistra che sale subito ripido e con alcuni zig-zag ci inoltriamo nella stretta Gola delle Torri in direzione del rif. Re Alberto I°.
si sale nella Gola delle Torri
Per me è uno dei luoghi più affascinanti dell'intero Gruppo del Catinaccio, che conosciamo abbastanza bene...ci siamo stati varie volte e abbiamo tanti bei ricordi (!) però l'emozione è sempre grande come la prima volta
Ci si alza in fretta e molto rapidamente salendo su roccette, il percorso è attrezzato con quattro tratti di funi metalliche che aiutano nella salita e ci si sposta da un versante all'altro del canalino.
Dove non ci sono le funi c'è da prestare ancora più attenzione a dove si mettono i piedi e aiutarsi con le mani in qualche passaggio un po' delicato.
i rifugi Vajolet e Preuss dall'alto della Gola
Poco prima di arrivare al rifugio si sale a tornantini su sentiero ghiaioso e si arriva alla stupenda
conca di Gartl dove sorge il
rif. Re Alberto I° a mt. 2620 e dove c'è un piccolo laghetto che però oggi troviamo prosciugato.
il rifugio Re Alberto I° e la Croda di Re Laurino sullo sfondo
uno sguardo verso la Gola appena salita, a sx cima Scalieret, nel centro lo Spitz da le Pope a dx punta Emma
Ci si trova in un vero anfiteatro che lascia senza parole, tra le famose
Torri del Vajolet (la Delago, la Stabeler e la Winkler ) la
parete Nord del Catinaccio e le frastagliate
Crode di Re Laurino.
Ci sediamo su dei massi per sostare un po'... tanto non abbiamo fretta dato che il meteo pare sicuro.
E' ancora praticamente deserto e il silenzio è rotto solo dalla voce di alcuni scalatori impegnati sulle Torri e che seguiamo con ammirazione.
Mangiucchiamo qualcosa dividendo le barrette ai cereali con i gracchi di montagna che accorrono subito e senza paura atterrano direttamente anche sul mio scarpone o sopra la gamba! Ovviamente mi diverto a fotografare pure loro...
Proseguiamo poi verso il passo Santner sul sentierino che corre ai piedi della Croda del Re Laurino e da dove ci si continua girare all'indietro perchè lo scenario alle nostre spalle è sempre più spettacolare man mano che avanziamo...
il sentierino verso il passo Santner
il rifugio re Alberto I°
spunta la Marmolada
Raggiungiamo il
passo Santner a mt. 2743 con il piccolo rifugio omonimo e qui troviamo altre 5-6 persone...la piccola struttura in legno è stata ristrutturata recentemente ma poi, per problemi di gestione è rimasta chiusa per due stagioni di seguito.
Anche da qua il panorama è grandioso, la vista verso la Val d'Ega e di Tires è nitida ed è ben visibile anche la città di Bolzano.
panorama dal p.so Santner, la città di Bolzano in fondo
Ci rilassiamo un po' al sole...scatto foto ovunque ma dopo un po' le nuvole che ci nascondevano il Latemar in pochi minuti avvolgeranno il rifugetto e anche noi.
arrivano le nuvole sul passo...
Così iniziamo a scendere con molta calma per la stessa via dell'andata godendoci ancora i panorami fantastici e con una piccola sosta al rifugio.
la finestra del piccolo rifugio sembra un quadro.
scendiamo...
la piana di Ciampedie e sullo sfondo cima Undici e cima Dodici
rieccoci ai due rifugi
vista verso il passo Principe con il Catinaccio d'Antermoia
...e zoomando riesco a scorgere il piccolo rifugio al p.so Principe
...arriveremo a Gardeccia giusto in tempo prima delle prime gocce di pioggia della giornata.
E' un percorso di ca. 12 km tra a/r e un dislivello di ca. 800 mt.