Ci dirigiamo non troppo presto in una giornata piuttosto variabile verso il parcheggio di malga mare sopra cogolo in val di peio 1970, abbiamo pianificato di salire al bivacco invernale del larcher e poi la mattina seguente salire a cima nera, panoramica cima che si erge proprio sopra al rifugio...
Abbiamo preso il sacco a pelo, la pentola e il fornelletto e le solite bustine di risotto, con l'idea di fare una cenetta coi fiocchi oltre che fare acqua con la neve...
La neve a malga mare è poca poi risalendo verso i 2050 inizia ad essere presente ma discontinua con una ottima portanza dovuta probabilmente allo sgelo rigelo (esposizione sud). Giunti a pian Venezia (circa 2350m) la neve diventa continua e decisamente più profonda, ma mantiene ancora una certa portanza, il sentiero estivo che sale a mezza-costa è abbastanza a rischio e numerose sono le scariche già cadute, anche se a dir la verità la neve presenta un ottimo assestamento...
Prosegiamo quindi lungo il torrente di fondovalle, ove aumentando leggermente la quota la neve cambia ancora con 5cm di fresca in superficie, uno strato compatto di una 30 di cm e poi nuovamente neve più morbida.
Il mio compagno già da un po' sta sfondando lo strato compatto con il suo peso e il suo incedere da libellula arrivando spesso fino ai sassi sottostanti...e sta faticando notevolmente...
Proviamo a risalire il pendio sperando a questo punto di trovare sul sentiero di mezzacosta meno neve e più compatta...dopo una salita interminabile su ginocchia simile ad un calvario e il mio amico sempre più disfatto e sempre più infreddolito e bagnato, giungiamo infine al sentiero, che ci dà l'illusione per poche decine di metri di essere più facilmente percorribile....
Il larcher è lì, sembra a portata di mano, ma ogni passo che facciamo la neve assume sempre più caratteristiche invernali e anch'io sprofondo fino all'anca...
a quota 2450 (il larcher è 2600), nonostante la contrarietà del mio compagno prendo la decisione di tornare indietro, ormai sono le 16:00, mi ricordo che manca ancora un bel traverso da fare e 150m di dislivello che saranno un altro calvario, non ce l'avrebbe mai fatta, e anche una volta giunto al rifugio, una volta raffreddato, sarebbe congelato...bisognava prendere questa decisione molto prima.