Martedì 02 Agosto 2011.
Mi alzo molto presto deciso a fare un giro che mi assilla da moltissimo tempo, o almeno a provarci. Rifugio Carè Alto.
Raggiungo in macchina Spiazzo Rendena e prendo una stradina stretta che prosegue verso la val di Borzago fino alla località Pian della Sega (1250 m) da dove, poco sopra le cime degli alberi si può intravedere il lontano rifugio Carè Alto.
Imbocco speranzoso il sentiero 213 che si avvia dolcemente nel bosco per poi inoltrarsi sul fianco del monte; superato un ponte che sembra tibetano (che guada il Rio Bedù) il sentiero si impennaproseguendo su ripidi sassi e diventa molto impegnativo, fino al rifugio Carè Alto (2459 m).
Dopo circa 3 ore giungo al rifugio quasi stremato, non immaginavo un sentiero così impegnativo; ma mi riprendo dopo poco con una fetta di ottima torta. Rincuorato (anche se la nebbia non mi da molta tregua) decido di proseguire un'altra oretta innalzandomi ancora qualche centinaio di metri fino alla bocchetta del cannone (2850 m) dove 2 cannoni (Austriaci) della prima guerra mondiale sono puntati verso sud in difesa del confine Austriaco.
Ad un certo punto la nebbia si dirada per qualche istante concedendomi una buona visuale sulla cima innevata del Carè Alto (3462 m) (per me irraggiungibile in quelle condizioni) e sulle vedrette tutt'intorno.
Sono arrivato alla Bocchetta veramente provato, mi godo per un'oretta gli squarci di panorama che la nebbia mi concede e comprendo i miei limiti. Nell'ultimo tratto ho davvero boccheggiato per raggiungere quella posizione e capisco che se volessi addentrarmi verso la cima, dovrei quantomeno pernottare al rifugio, dotarmi di attrezzatura e farmi accompagnare da qualcuno di più esperto.
Queste consapevolezze però non mi privano della gioia che provo nel vedere questi paesaggi grandiosi e silenziosi; sono sicuro che prima o poi, magari dopo qualche corso ghiaccio, potrò raggiungere la cima che mi assilla ormai da tempo, per ora mi crogiolo nei miei piccoli progressi e nella buona camminata fatta in giornata.
Il rientro si preannuncia impegnativo, le rocce ora hanno un importante dislivello ma in discesa ed il sentiero così diventa molto difficile e con la stanchezza della salita sulle gambe, l'infortunio è dietro l'angolo. A tratti il sentiero è quasi noioso anche a causa della nebbia che mi lascia poco spazio per godermi le montagne li intorno e quando sono di nuovo alla macchina al Pian della Sega, sono davvero molto stanco.
Infatti le gambe mi faranno male per una decina di giorni in seguito.
Dislivello Totale: Salita: 1600 m circa.
Discesa: 1600 m circa.
Tempo salita: 3 ore circa fino al rifugio;
1 ora per la Bocchetta del Cannone.
Tempo discesa: 1 ora circa fino al rifugio;
2,5 ore fino alla macchina.