Autore Topic: [ADAMELLO - PRESANELLA] Rif. Caduti dell’Adamello, Biv. Laeng, Lago di Lares  (Letto 18659 volte)

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Offline JFT

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Sabato e Domenica ero stato invitato a partecipare ad una gita sull’Adamello, che prevedeva una notte al rif. Caduti dell’Adamello ed il giorno seguente l’ascesa alla cima dell’Adamello.
Per me trattavasi della prima uscita in ghiacciaio, per cui ero entusiasta della cosa, per quanto un poco preoccupato  ::).

Partiamo da Malga Bedole in Val di Genova e saliamo su per il sentiero del Matarot. Poco prima del tratto attrezzato veniamo sorpresi da un acquazzone  :-\. Punto della situazione: io sono abbastanza convinto di tornare indietro, per evitare di trovarmi sulle placche di granito bagnate. Mentre siamo li che parlamentiamo, però, esce un raggio di sole che convince i miei compagni a proseguire e loro, soprattutto nella persona della guida alpina che ci accompagna, convincono me a salire.

Saliamo così per le placconate bagnate, che mi terrorizzano abbastanza, anche se la progressione, per quanto faticosa, non è particolarmente difficile. Sono lento però, usando i moschettoni per attaccarmi a tutto ciò che somigli ad un cavo d’acciaio. La guida allora mi assicura “a corda corta” e così arrangiato salgo più svelto  :-* fino ad uscire dal tratto attrezzato. La salita è ancora lunga, per pietraie e placche, e quando sbuco sopra la vedretta della Lobbia ho un buon mezzo metro di lingua di fuori  :P. Scendiamo sulla vedretta e camminiamo li fino sotto alla forcella che conduce al rifugio, dove arriviamo sotto una fitta nevicata.

Il rifugio è molto affollato, ci sistemiamo nella camerata, ci cambiamo i vestiti bagnati e ceniamo. A cena il gestore ci sconsiglia di spingerci fin sull’Adamello: è molto lontano ed è in arrivo una bella perturbazione, venir colti a molte ore di ghiacciaio da un rifugio da una bufera di neve non è consigliabile, guida o non guida. Decidiamo allora di evitare le destinazioni più classiche, dove sono diretti tutti gli astanti, e di dirigersi verso il P.sso di Cavento ed Lago di Lares.

Dopo una notte di poco sonno, partiamo che è ancora buio e, in due cordate, scendiamo sulla vedretta della Lobbia e la percorriamo in direzione SO. Si cammina bene, la vedretta è poco crepacciata  e di poca pendenza, tanto che non calziamo neppure i ramponi.

Arriviamo al cospetto del Corno di Cavento e pieghiamo a sinistra, dopo aver messo i ramponi, risalendo lo scivolo fino alle rocce sotto al passo. Qui la sorpresa: per salire su non c’è un sentiero vero e proprio, manco delle belle roccette stabili, bensì un pendio instabile ed esposto, con salti di roccia e tracce su terra franosa  :o. Il tutto coperto da qualche cm di neve ghiacciata. All’attacco c’è un chiodo per assicurarsi nell’attesa di salire, poi più niente fino ad un passaggio esposto su lastra compatta, dove c’è una corda dall’aspetto fragile che dovrebbe aiutare il passaggio. In cordata saliamo, uno per volta, piano piano, il sottoscritto con una fifa blu, arrampicando fino al passo, dove giungo sfinito. Sul P.sso di Cavento (3200 m c.a) c’è il BIv. Laeng, che mi dicono essere accogliente (io sono troppo provato per pensare al bivacco, francamente  :-[). Per scendere dall’altra c’è una erta discesa su terriccio che termina in una bella parete verticale di trenta metri che precipita nella sottostante Vedretta di Lares. C’è la solita corda bianca che scende giù e la parete sotto ha un cavo d’acciaio, che la neve ha staccato dalla parete. La guida ed il compagno più esperto (Andrea) attrezzano due sicurezze, una al passo ed una sopra il salto di roccia e scendiamo legati. Camminando fino alla parete, in doppia giù fino al ghiacciaio. Qui mi diverto molto, la corda da sicurezza e la calata è una figata pazzesca.
La guida ed Andrea scendono per ultimi attaccati alla corda fissa, a forza di braccia. Mostri  :o.

Scendiamo poi verso il Lago di Lares lungo la vedretta che si insinua in un angusto colatoio, che scarica con raccapricciante regolarità massi grossi come lavatrici…  :-\ Qui la situazione diventa un po’ tesa, ci sono molti crepacci e procediamo con attenzione. Ad un certo punto il canale fa un ginocchio e c’è un muro sui 35° di ghiaccio vivo. I ramponi fanno fatica a tenere ed una scivolata sarebbe fatale. La guida pianta allora due chiodi da ghiaccio e scendiamo assicurandoci a quelli. Qualcuno scivola e si gratta sul ghiaccio in maniera indecente, io, a dispetto di ogni previsione, sono tranquillo e scendo senza scivoloni, permettendomi anche il lusso di trattenere la scivolata del compagno che mi precede (però ho benedetto i chiodi  ;D).

Quando arriviamo al lago siamo piuttosto cotti e bivacchiamo sulla riva. La strada però è ancora lunga, ci sono quasi 1500 metri di dislivello per scendere in Val di Genova, e ha cominciato a piovere. La discesa è terrificante, il sentiero è eterno, bagnato e, tra scivoli di fango e rocce viscide, si rischia di cadere ad ogni passo. Come se non bastasse in un passaggio obbligato troviamo a terra, in mezzo al sentiero, un nido di vespe di terra, incavolate come diavoli, che pungono ben quattro di noi  >:(.

Quando arriviamo in fondo alla valle siamo decisamente sfiniti. Però ci sono da fare altri 9 km per tornare alle macchine  :'(. Due valorosi si offrono di fare tutta questa strada, ed a loro va la nostra stima ed il nostro affetto, ed anche i nostri pensieri mentre aspettiamo, sotto un riparo di fortuna, di vederli tornare.

Bella esperienza, la prima un po’ alpinistica per il sottoscritto. Tanta tensione ma mi sono anche divertito. La guida alpina, comunque, da una tranquillità pazzesca. La nostra poi, devo dire, a me è sembrata particolarmente brava. Ma probabilmente sono tutte così.  ;D
« Ultima modifica: 01/02/2011 22:33 da Claudia »
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline PassoVeloce

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 :o :o NON HO PAROLE!!che giro fantastico!poi a giudicare dalla descrizione non mi pare proprio una passeggiata  :P Bravissssssimo!Peccato per la giornata...io ho sperato fino all'ultimo di vedere la Presanella ma niente  :-\
A me piacerebbe arrivare almeno fino al Rif.Lobbia perchè immagino che qualsiasi altro itinerario da lì in poi richieda esperienza su ghiacciaio o essere accompagnati da una guida!

Offline JFT

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A me piacerebbe arrivare almeno fino al Rif.Lobbia perchè immagino che qualsiasi altro itinerario da lì in poi richieda esperienza su ghiacciaio o essere accompagnati da una guida!

Tanti erano senza guida, però sul ghiacciaio meglio avere qualcuno di molto esperto al seguito, secondo me... Però fino al rifugio di ghiaccio non ne pesti, se vuoi.
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Offline Claudia

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Grande JFT!  8)  8)  8) Che signor giro che ti sei fatto! Con il meteo che ti sei beccato mi fà ancora più paura.
Però sappi che ti sei fregato da solo... dopo una gita del genere, ogni tua lamentela e ogni tuo tremolio saranno ignorati  ;D

Per curiosità, la guida la conoscevi o, altrimenti, dove l'hai contattata?


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Grande JFT!  8)  8)  8) Che signor giro che ti sei fatto! Con il meteo che ti sei beccato mi fà ancora più paura.
Però sappi che ti sei fregato da solo... dopo una gita del genere, ogni tua lamentela e ogni tuo tremolio saranno ignorati  ;D

Una guida alpina attaccata all'altro lato della corda infonde una certa sicurezza...  ::)

Per curiosità, la guida la conoscevi o, altrimenti, dove l'hai contattata?

Abita nel paese dove abito io e tutti gli altri che partecipavano alla gita. Se ti servisse il riferimento non hai che da chiedere.
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Abita nel paese dove abito io e tutti gli altri che partecipavano alla gita. Se ti servisse il riferimento non hai che da chiedere.
era proprio lì che volevo arrivare  ;D a suo tempo, ti chiederò!  ;)

Offline Guido

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URCA. 
non hai più scuse.  ;D 
se poi era la primmma volta coi ramponi...complimenti...veramente.

domande:
1: dopo la foto discesa, c'è la foto muro, significa che il muro segue la discesa fotografata? da ciò che ho capito è la discesa che segue il passo di Cavento verso il lago di Lares, giusto? per scendere il muro avete fatto delle doppie, giusto?

2: il ginocchio invece è ancora più sotto da quello che ho capito, lì avete invece usato solo una fissa?
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline JFT

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non hai più scuse.  ;D 
se poi era la primmma volta coi ramponi...complimenti...veramente.

Guarda, li ho comprati giovedì scorso... e messi per la prima volta sotto al passo di cavento...  :)

domande:
1: dopo la foto discesa, c'è la foto muro, significa che il muro segue la discesa fotografata? da ciò che ho capito è la discesa che segue il passo di Cavento verso il lago di Lares, giusto? per scendere il muro avete fatto delle doppie, giusto?

Passo di Cavento, discesa sul terriccio che termina sul muro, muro e ghiacciaio. Una sicurezza l'avevamo messa dal passo al muro, un'altra dalla cima del muro al ghiacciaio sottostante. Il muro l'abbiam disceso in doppia, si.


2: il ginocchio invece è ancora più sotto da quello che ho capito, lì avete invece usato solo una fissa?

Esattamente, sotto alla fine quasi del canalino che conduce al livello del lago. Li abbiamo messo un paio di chiodi dove si inziava a scivolare, poi finita la corda un altro paio sotto per arrivare in fondo.
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complimenti per il giro! Bellissima, tra le altre, la foto della vedretta della lobbia! Ma non ho capito, avete assoldato due guide? O erano amici-guide?

Se li avete assoldati, così per curiosità, quanto avete pagato?
Blog di Montagna
https://www.fotoagh.it/

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complimenti per il giro! Bellissima, tra le altre, la foto della vedretta della lobbia! Ma non ho capito, avete assoldato due guide? O erano amici-guide?

Se li avete assoldati, così per curiosità, quanto avete pagato?

La guida era una, poi tra i partecipanti ce ne era uno in particolare che è un alpinista esperto, ed ha dato una mano alla guida nelle manovre di sicurezza ecc...

La guida ha preso 400€, non molto visto che eravamo in dieci...
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La guida era una, poi tra i partecipanti ce ne era uno in particolare che è un alpinista esperto, ed ha dato una mano alla guida nelle manovre di sicurezza ecc...

La guida ha preso 400€, non molto visto che eravamo in dieci...

40 euri a cranio dunque... ma le guide di solito non prevedono un numero "chiuso"?
Un conto è seguirne 3 o 4, un conto 10... boh forse dipenderà dalle difficoltà tecniche del percorso... o no?
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Offline Claudia

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40 euri a cranio dunque... ma le guide di solito non prevedono un numero "chiuso"?
Un conto è seguirne 3 o 4, un conto 10... boh forse dipenderà dalle difficoltà tecniche del percorso... o no?
me lo son chiesta pure io! credevo che si andasse in 4 o 5 per volta... Ma certo, a seconda della difficoltà del percorso, la guida si organizzerà in modi diversi...