13 Settembre 2014
Arrivati a Ponte del Guat non so quanti gradi ci siamo ma fa freddino, partiamo ben coperti e un signore ci augura una buona passeggiata…sarà un’ottima passeggiata, con la P maiuscola!
Lungo la Scala del Miller ci sfilacciamo per ritrovarci al rifugio Gnutti dove facciamo una breve sosta.
Proseguiamo in piano passando sulla cementificazione dell’Enel. Inizialmente non si prende quota facilmente ma, le cose cambiano quando si arriva ai piedi della morena. La risaliamo con svolte regolari fino a entrare
nella pietraia dove cominciamo a trovare il terreno un po’ ghiacciato e una leggera spolverata di neve. Ci imbraghiamo alla base della Terzulli che raggiungiamo dopo aver contornato una lingua di neve ghiacciata che alla base delle rocce siamo costretti a traversare non senza qualche leggera difficoltà!
Comincio con il dire che chiamare sentiero attrezzato la Terzulli ci è sembrato un po’ riduttivo. La via presenta solo qualche breve punto un po’ verticale ma piuttosto esposto specialmente quando rifatto in discesa. Si sale per placche, utilizzando più volte la forze delle braccia. Avendola poi trovata spolverata di neve e un po’ bagnata, alcuni passaggi sono stati più complicati perché resi scivolosi. Con molta calma raggiungiamo quindi il P.so dell’Adamello, dove ci appare la spettacolare visione del Pian di Neve e la cima ancora lontana!
Grazie alla buona traccia e all’assenza di ghiaccio riusciamo a non calzare i ramponi. Un lungo traverso ascendente su neve ci porta fino ai grossi macigni di cui è costituita la cima. Si passano seguendo alla belle e meglio gli ometti in modo da non muovere più del necessario e infine un ultimo tratto ancora su neve porta in cima.
Il cucuzzolo di pietre affioranti è un comodo posto dove fare sosta, tra l’altro essendo gli ultimi abbiamo tutta la cima per noi. Congratulazione e foto di rito, mangiucchiamo qualcosa ma purtroppo la sosta non potrà essere lunga. La discesa ci porterà via poco meno della salita per cui gamba in spalla!
La discesa della Terzulli che un po’ ci preoccupava non ci dà problemi e tutto sommato scendiamo più velocemente del previsto. Scendiamo tranquillamente godendoci anche la discesa con i colori spettacolari dell’autunno che pian piano avanza. Al rifugio Gnutti gremito come un uovo, troviamo gli amici del Cai Parabiago. Ottima scusa per fare una sosta scambiando un po’ di chiacchiere prima di affrontare la devastante Scala del Miller che in discesa, dopo una giornata simile non può che essere devastante.
Beh che dire è stata o non è stata una “passeggiata” con la P maiuscola!
Dati GPS: Dislivello 2079 m; km 22,10
Qui qualche foto e traccia GPS
http://www.hikr.org/tour/post85617.html