Certo, per la maggior parte di voi, quella che vado brevemente a descrivere, è una passeggiatina ma per un “falòpa” come il sottoscritto, non è impresa da poco.
In breve, qualche sabato fa:
Partenza dal centro di
Pieve di Ledro, subito in salita direzione
malga Savàl, meta
Cima Parì (sentiero, strada forestale, sentiero). Già dopo pochi minuti, il panorama sulla valle di Ledro si fa notare : Bezzecca, Tiarno (sopra e sotto) e poi il lago, che dall’alto è di un blu meraviglioso.
In prossimità della malga, panorama ancor più generoso: lago di Garda sud e parte della costa orientale. Le prime cime circostanti si fanno notare in tutta la loro bellezza, Baldo, Tremalzo...
Malga Savàl mt 1692. Assalto ai panini e piacevole accoglienza dei gestori della malga con tanto di caffè, e rifornimento d’acqua. Quattro chiacchere, acquisto di formaggio caprino e via verso la
cima Parì quota 1990, che raggiungiamo in breve tempo. Ed ecco il vero panorama! 360 gradi di vette, laghi, paesi e città. A un tiro di schioppo lo Stivo, Tremalzo e il Baldo. Più in là il Bondone, la Paganella, le dolomiti di Fassa, le Pale di S.Martino, il Brenta col lago di Molveno. E poi sotto il Garda, Arco, la valle di Ledro… fiuuuu! Mozzafiato.
E’ ora di scendere. Decidiamo di farlo proseguendo in cresta e poi giù, verso la
val Dromaè. Lungo le visibili trincee della grande guerra, procediamo con attenzione. Il mio sguardo preoccupato è rivolto alla capofila Tea (fedele amica a 4 zampe) che azzarda qualche sguardo di troppo ai precipizi. Finita la cresta, con vista a destra sulla val di Ledro e a sinistra sulla “busa” con Arco che la fa da padrona, discesa lungo i prati e la strada forestale della val Dromaè e arrivo a Mezzolago per l’agognata birra al primo bar a tiro.
Da Mezzolago a Pieve, una passeggiata lungolago. Roba da pensionati.