Da Malga Nardis verso il Doss della Torta
Continua l’esplorazione delle montagne delle
Alpi di Ledro. Nelle recenti escursioni al
Monte Misone e nella
Traversata dalla Bocca di Trat alla Boca dell’Ussol, avevo notato il lungo profilo dell’ignoto
Monte Cogorna 1866.
Salendo verso Malga Nardis, vista sui laghi di Tenno e Garda
La cresta del M. Cogorna, vista dalla vetta del Monte Misone, sullo sfondo il Carè Alto
La cresta sembrava assai spettacolare, quindi si va a vedere
. Parcheggiamo la macchina al
paese di Ballino m 756. Prendiamo quindi la
stradina a SO che passa per il piccolo cimitero, sale in l
oc. Saiand e quindi si raccorda con la strada forestale/
segnavia 420, che con larghi zig zag si alza lentamente di quota.
Salendo verso Malga Nardis, in basso il paese di Ballino
La strada termina nel pressi di un picco roccioso definito
La Rocchetta, il sentiero si inoltra quindi in costa in un
selvaggio vallone che costeggia in basso le rocciose pareti quasi verticali (possibilità di rifornimento acqua).
Il selvaggio vallone in cui si insinua il sentiero 420
Le creste del Cogorna viste dal basso
Dopo aver cambiato versante, la traccia sempre ben segnata guadagna ancora quota con vari zigzag nel bosco, per scollinare
a nord del Pra dei Camosci. Ci affacciamo ora nella splendida V
alle dell’Inferno, dove un lungo traversone permette di raggiungere l’incantevole
Malga Nardis 1784 (locale bivacco sempre aperto), che sorge su un panoramico poggio erboso.
La spettacolare Val dell'Inferno, con il Doss della Torta in lontananza (a sx)
Vista verso le creste del Tofino
Malga Nardis
Alla malga decidiamo di fare sosta pranzo, il dislivello superato fino qui è già di 1028 metri e lo stomaco urla. Di qui si potrebbe salire in circa h. 1,20 al
Doss della Torta ma, poiché ci sono già stato di recente, saliamo verso il Cogorna nel primo pomeriggio.
Da Malga Nardis verso il Doss della Torta
Malga Nardis
Riprendiamo la marcia per il
sentiero 461 verso il passo a
NE nei pressi del Dosso d’Enziana, quindi ci stacchiamo dal sentiero per seguire la traccia che sale al Monte Cogorna per
aereo crinale, a tratti piuttosto esposto sui ripidissimi versante orientali.
Guardando indietro verso il Doss dell'Enziana
La cresta del Monte Altissimo (a sx) all'orizzonte
Per le aeree creste
L'incredibile color turchese del Lago di tenno
Quindi per cresta erbosa arriviamo in vetta all’anonima cima del Cogorna 1866, non segnata da alcunché (sulle mappe figurava una croce). Il panorama è meraviglioso, siamo proprio sopra Ballino con vista sul Monte Misone, il
Lago di Tenno con un incredibile color turchese, il
Lago di Garda e il
Monte Baldo sullo sfondo.
Monte Misone
La dorsale del Cogorna
Sguardo indietro sulla dorsale percorsa
In teoria i sentieri, almeno stando alle mappe, si arrestano sulla cima, in realtà proviamo a proseguire una discreta traccia che scende lungo il crinale, fino ad
intercettare il sentiero 462. Un ramo scende ripido ad est, un “sentiero per esperti” tuttavia chiuso (il cartello non specifica il motivo), l’altro scende a ovest per
Malga Cogorna 1671.
Iniziamo la discesa per esile traccia non segnata
Raggiungiamo in circa 20 minuti la malga Cogorna e restiamo senza fiato: sorge in alto ad una magnifica e spettacolare radura, l’erba verdissima sembra quasi dipinta! La malga dispone di locale bivacco sempre aperto con stufa e tavolo, al piano superiore le brande.
La spettacolare radura di Malga Cogorna, sullo sfondo a sx la piramide scura di Cima Sera
Malga Cogorna
L’idea ora sarebbe di cercare la traccia sulle mappe che passa al
Croz de Mezdì. Ma un’ora di inutili ravanamenti nel bosco, nonostante la posizione sul gps fosse esatta, non ha dato alcun riscontro: della traccia segnata sulle carte nessun segno. Oltretutto il bosco è ingombro da una marea di schianti e la marcia è assai faticosa e laboriosa. Qua e là incontriamo notevoli esemplari giganteschi di abete rosso.
Ravanando nella "giungla" cercado il fantomatico sentiero...
Inutile insistere, col rischio di infognarsi su versanti impervi quando mancano poche ore all'imbrunire. Rinunciamo e torniamo alla malga dove prendiamo il
sentiero 461 che con una lunghissima discesa ci riporta sul fondovalle in località
Cornelle m 711.
Discesa verso Cornelle
Da Cornelle, per una strada di campagna e poi perbella strada foresale, con un eterno traversone in leggerissima salita raggiungiamo la zona di
Passo Ballino, quando è quasi buio. Quindi a piedi lungo la strada provinciale per il tratto finale fino alla macchina. Sani e salvi anche stavolta
La piana di Fiavè scendendo verso Cornelle
Giro molto bello, molto lungo, in una zona selvaggia e assai poco frequentata. Dislivello circa 1250, sviluppo complessivo (incluso il ravanamento a Malga Cogorna), circa 25 km.
Il percorso