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Il Garda settentrionale visto da Punta Larici
Ieri ho deciso di inaugurare la stagione estiva. Visto che oltre i 1400 metri c’è ancora neve ovunque, mi sono diretto sul Garda per “chiudere un conto”, ovvero la traversata delle cime sopra
Pregasina che non ero riuscito a fare anni fa. Da Pregasina quindi parto a piedi, con un caldo africano: poco dopo la chiesetta prendo la
diramazione nord del 422 verso cima Nodice.
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L'incantevole paesino di Pregasina
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Vista verso il Brione
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Amelanchier ovalis (Pero corvino)
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Vista su Pregasina salendo al Nodice: il dosso al centro della foto è Punta Larici, sullo sondo a sx il Monte Baldo
Voglio andare a vedere
“la Scala Santa”. Dopo un tratto di boscaglia arrivo sotto il Nodice dove si percorrono trinceramenti vari e resti di baracche, quindi dopo essere passato sotto a un colossale monolito di roccia appoggiato alla parete, arrivo alla
“Scala Santa” scolpita direttamente nella roccia. Il tratto è breve ma esposto, un cordino di sicurezza comunque toglie eventuali ansie.
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Salendo al Nodice, sotto una volta rocciosa resti di baraccamenti della 1a Guerra Mondiale
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La "Scala Santa"
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La cima Nodice è sforacchiata di trincee e bunker come un groviera
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Vista verso nord su Cima Capi, sullo spigolo c'è la ferrata Susatti
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Trinceramenti su Cima Nodice
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Salendo verso Cima di Bal
Cima Nodice è un intrico di trincee e caverne immerso nella vegetazione. Sul lato nord c’è una bellissima vista su
Cima Capi e dintorni. Scendo ora brevemente verso
Bocca da Le dove c’è un cartello leggermente terrorizzante: 3h e 30 al Passo Guil! Pensavo molto meno. Affronto quindi la ripida e lunga rampa boscosa, con tratto finale dove si arrampichicchia (sentiero per “esperti) e che mi porta fino alla
Cima di Bal 1259, con strepitosa veduta sulla Val di Ledro.
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Vista sulla Val di Ledro
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Dai pressi della Cima di Bal verso Riva del Garda
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Veduta verso la Val di Ledro, con la radura a sx di S. Antonio
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Il crinale piuttosto tormentato verso Cima Nara
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Polygala chamaebuxus (Falso bosso)
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Hepatica nobilis e a dx infruttescenza di Helleborus niger
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Globularia punctata
Percorro quindi il crinale, piuttosto tormentato, verso sud. Il sentiero cala leggermente sul versante est e costeggia la cima, che per pigrizia salto via inavvertitamente invece che salire sul crinale da un sentierello incerto. Arrivato a
Passo Chiz però mi dico che non potevo saltare cima Nara, e quindi torno indietro stavola lungo il crinale. Ho fatto bene, c’è una serie di
meravigliosi pini in prossimità della cima, alcuni sicuramente secolari, giganteschi, contorti dagli elementi della natura, neve e vento soprattutto.
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La magnifica pineta di alberi secolari poco sotto cima Nara
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Da Cima Nara vista su Torbole
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Il crinale si allarga con ampie fasce boscose
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Vista verso sud, con la catena del Baldo
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Passo Guil col Monte Carone
Su
Cima Nara 1376, massima elevazione di tutto il giro, mi fermo per la sosta pranzo. Quindi proseguo verso
Cima Guil e l’omonimo passo calando leggermente di quota.
Dal passo ora rientro verso
Passo Rocchetta (vista viperella sul sentiero) quindi sul filo di cresta, a tratti esposto, giù fino a
Malga Larici col suo strepitoso poggio panoramico. Quindi rientro a Pregasina con la strada forestale.
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Nei pressi di Passo Rocchetta
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Vista verso sud
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Potentilla tabernaemontani con il Baldo sullo sfondo
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Veduta su Limone del Garda
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Traghetto visto da Punta Larici
Ottima la scelta di fare il giro in senso antiorario, la discesa dalla parte impervia a nord sarebbe stata decisamente più faticosa. Grandi panorami per una escursione abbastanza lunga ma non difficile, anche se qui e là bisogna prestare attenzione ad alcuni tratti leggermente esposti o per l’attraversamento di costoni ripidi. Sviluppo circa 15 km, disl. circa 950 coi vari saliscendi.
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Malga Larici, di qui si torna a Pregasina per forestale
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Il tracciato
PS: si ringrazia Claudio Raffaelli per la "consulenza" botanica
![Sorriso :)](https://girovagandoinmontagna.com/gim/Smileys/default/smiley.gif)