Ci accordiamo, io e Selig, di fare questa escursione il primo sabato di tempo stabile. È un giro
quasi ad anello, che per scelta abbiamo “chiuso in auto”.
L’idea era di partire da Pastoria ma viste le temperature sopra la media (anticiclone africano subtropicale) e disponendo di due auto
ieri abbiamo preferito lasciare una macchina a Lenzumo e di salire con l’altra a Malga Trat (1500 m).
Ci incamminiamo lungo il sentiero 403 che porta a Bocca di Trat (1581) e, a destra al vicino Rif.Pernici (che noi saltiamo perché il nostro giro è appena iniziato
). Seguiamo il segn. 420 che passa vicino ad una trincea e a varie postazioni, fino ad arrivare alla caverna Riccabona (una vecchia caverna della Grande Guerra con la lapide in ricordo del capitano dei Kaisejager), deviazione a sinistra. Continuiamo a salire fino a trovare un bivio (a destra) che porta per facili roccette (c’è anche un cordino di sicurezza) alla Mazza di Pichea (1879). Bello il panorama verso il rif.Pernici. Ritornate al bivio, continuiamo sul sentiero 420, per una tratto verdeggiante e ricco di flora lussureggiante e coloratissima. Tratti in falsopiano si alterneranno in tutto il percorso ad altri dove si perderà quota e poi si salirà, seguendo una magnifica cresta con ampi panorami verso valle e sulle cime circostanti
. Purtroppo una leggera foschia non ci permetterà mai di vedere il gruppo dell’Adamello e del Brenta
.
Il bel tappeto erboso lascia spazio a dei tratti rocciosi e la salita si fa più ripida fino a raggiungere la Cima del Corno di Pichea (2138) con trincee e ricoveri sul retro. Il percorso continua sulla dorsale, dopo aver incontrato una corda fissa, scendiamo per poi risalire verso il M.Tofino (2151 m). Qui troviamo un gruppetto di escursionisti e scambiamo quattro chiacchere. Per cresta proseguiamo verso la Bocchetta degli Slavazi (2048 m), superiamo un tratto roccioso e sempre sulla dorsale in un susseguirsi di su e giù arriviamo alla Sella Doss della Torta dove lasciamo il segn.420 e prendiamo il 455. In breve arriviamo al Doss della Torta (2156 m ) e qui ci concediamo una pausa. Il panorama è spettacolare, i tempi sono stati rispettati, abbiamo tante ore a disposizione per la nostra escursione e i liquidi sono abbondanti e sufficienti per l’intera giornata
. Riprendiamo il nostro percorso tranquillamente ed arriviamo al M.Gavardina (2047 m) e da lì scendiamo verso Bocchetta dell’Ussol ( 1878 m) dove risaliamo brevemente fino alla Chiesetta della Pace, ricavata da una delle tante grotte scavate nella guerra del 1915/18 (tutto il percorso è ricco di testimonianze della Grande Guerra – caverne, manufatti bellici, trincee). Dopo una visita alla chiesetta, riprendiamo il nostro percorso verso il Corno del Guì (2052 m / vetta verdeggiante), scendiamo e poi risaliamo a Roccia Campei (2063 m / complesso roccioso). Da qui scendiamo per ripidi pioli in legno sulla terra e risaliamo poi percorrendo una bella trincea verso la verdeggiante La Roda. In questo tratto troviamo erba alta, le ortiche ci accarezzano le gambe (pantaloni corti)
e incontriamo 2 viperette
e una biscia inoffensiva. Scendiamo a Bocca di Tortavai (1947 m) e cominciamo la lenta salita verso il Cadria (2254 m). La vetta è contraddistinta da una croce in legno e da un altare in sasso. Ci concediamo una bella pausa per il pranzo e per riposarci. Da qui in avanti il percorso (segn.423) è tutto in discesa (fatta eccezione per la salita da Malga Vies al monte omonimo).
Prendiamo un bel sentierino sulla destra del vallone che ci porta a Malga Cadria (1914 m) dove ci fermiamo a salutare il malgaro Franco (che aveva dissetato Selig e Giacomo nella traversata dal Sera al Cadria). Gentilmente ci offre un caffè (che beviamo molto volentieri) e ci fermiamo a scambiare quattro chiacchere. Dalla malga per bel sentiero arriviamo a Malga Vies (1556) e lì facciamo il punto della situazione. Scendiamo alla ex. Centrale oppure facciamo anche il M.Vies? Ma siì, facciamo anche quello. Prendiamo il segn. 459 che ci porterà al M. Vies (1693 m) e poi in discesa alla Bochet de Zori (da lì il 459B) . Camminando in mezzo al bosco scendiamo infine davanti alla chiesa di Lenzumo. Sono le 18.00, andiamo a recuperare la seconda auto a Malga Trat chiudendo l’anello
Ringrazio Selig, che è stata un’ottima compagna d’escursione
e che ha reso la traversata piacevolissima ed indimenticabile. Un grazie anche al meteo che ci ha regalato brezze piacevolissime e una giornata senza afa. Non abbiamo visto l’Adamello e il Brenta ma i nostri occhi sono stati ripagati ugualmente da tante cime.
Un grazie infine alle belle orticate che hanno fatto cambiare colore alle nostre gambe bianche e ai vari serpentelli che hanno rallegrato la nostra giornata
.
Segnalo infine la spettacolare fioritura in questo periodo.
Cartina: Kompass, 690 Alto Garda e Ledro, Riva del Garda, Malcesine 1:25 000