Dalla vetta di Lyfispitze, sullo sfondo il Cevedale
Una bella serie consecutiva in Alto Adige: dopo
Gr. Angelus 3522,
Plattenspitze 3422,
Orgelspitze 3305, anche cima
Lyfispitze o Cima Livi m 3352 è spazzolata. Le ultime 4 cime sono nella splendida Val Martello
E’ una serie di cime decisamente facili, anche se ovviamente vista l’alta quota e il dislivello bisogna avere un adeguato allenamento.
La salita a Lyfispitze è elementare: dal Rif. Gioveretto 1880 in Val Martello, col
sentiero n 10 si sale fino alla bella
Malga Lyfi m 2165 (servizio ristorazione), quindi si prosegue per il magnifico vallone per praterie alpine che con successive balze e tratti ripidi porta fin sotto la cima, poco sopra i due laghetti a quota 3000 circa.
La salita verso Punta Livi, innevata dalla precipitazione notturna
La ripida salita dai laghetti
Neve e ghiaccio complicano la salita sulle ripide pietraie
Qui inizia la salita più dura tra pietraie non sempre agevoli. La situazione è complicata dalla precipitazione della notte precedente, che ha ammantato le pietre di neve e ghiaccio. Pochi centimetri che però rendono tutto molto scivoloso. Situazione prevista, per cui abbiamo portato i
ramponcini che si rivelano utilissimi.
Nella notte precedente una nevicata ha reso le pietraie infide
La rampa finale
La salita è ripida ma facile, salvo l’attraversare tratti di pietraia dove bisogna prestare un minimo di attenzione; peraltro
non ci sono tratti esposti e quindi si sale con la massima tranquillità fino a guadagnare la cima del
Lyfispitze m 3552.
Ultimo tratto verso la cima
Il piccolo capitello dedicato a Karl Gruber, morto sotto una valanga poco sotto la cima nel 2016
La rampa finale alla cima
Grandiosa la vista come al solito, a picco sulla vedretta e verso la
Vedretta di Lasa,
Cima Vertana e
Angelo Grande a ovest, verso
Punta Lasa a est. A sud la sequenza di cime da
Gioveretto a
Cima Marmotta con le loro vedrette candide.
In vetta!
Vista verso Punta di Lasa - Orgelsppitze
Dalla cima verso Vertana e Angelo Grande nascosto dalle nebbie
Vista verso il Cevedale
Il clima è piuttosto rigido, con un’aria fredda e a tratti gelida: nebbioni salgono da sudest impedendo a tratti la visuale. Dopo un’oretta scendiamo per la stessa via, con sosta più in basso sui prati nella speranza di rivedere il gipeto che avevamo visto l’altra volta nei pressi di Punta Lasa, che però non si farà vedere. Sviluppo 15 km, dislivello 1500 m.
Discesa a valle con vista su Punta Martello, Cime Venezia e Cima Marmotta
Zoomata sulle vedrette
Si torna verso Malga Livi nello spettacolo della luce del tardo pomeriggio
Il percorso