Inizio con il ringraziare Trabuccone per le info ricevute, mai avuto risposte così immediate
Altra premessa, Brontolo naturalmente è Marco e per l’occasione io sono Pisolo. Forse l’eccitazione di salire o provare a salire finalmente questa cima, mi ha tenuta sveglia per buona parte della notte e questa mattina non è facile tenere gli occhi aperti!
Questa cima era un macigno che dovevo togliermi dalle scarpe non un sassolino.
Aver fatto un trekking qui anni fa e aver passato un lungo e noioso pomeriggio al rifugio Cima Libera senza sapere che c’era questa bellissima cima da salire, mi aveva quasi fatto perdere il sonno!!!!
E’ un’escursione molto lunga da fare in giornata e sarebbe preferibile farla con giornate più lunghe ma, anche quest’anno stavamo rischiando di perdere il treno…siamo a fine settembre per cui o oggi o dovrà passare un altro anno. La neve caduta in settimana ci fa temere un poco ma, grazie a vari messaggi scambiati con Trabuccone decidiamo di provare.
La giornata non parte bene, a Romeno piove e prendiamo qualche scroscio anche in autostrada e già penso alle previsioni che davano una bella giornata. Ma, una volta in Val Ridanna vediamo che la giornata sembra ottima!
Ma non è finita…stiamo per partire e a Marco si rompe una stringa, stranamente, non ne abbiamo di scorta e il cordino non va bene, facciamo nodi e contronodi alla stringa, diventerà un poco corta ma per una giornata può andare…speriamo non siano messaggi di cattivo auspicio!
Brontolo parte in quarta, va beh che è lunga ma diamoci una calmata!
Dopo un avvio in sordina, in un fitto bosco dove incontrare i sette nani non sarebbe stata cosa strana, tra l’altro qui è la zona delle miniere di Monteneve, la salita diventa sempre più ripida fino allo strappo finale per il Rifugio Vedretta Pendente. Nessuna sosta fino a qui dove, per sosta s’intende fare pipi.
Ci aspetta ora un lungo traverso con sali scendi con qualche tratto attrezzato. Raggiungiamo così la base del Becherhutte, purtroppo già visibile da parecchio. Costruito a 3195 m, visibile da lontano, bellissimo, ma per raggiungerlo….
La salita al rifugio è per buona parte attrezzata, sia come sicura sia per tirarsi su! Forse anche per questo i tempi di salita al Becherhutte riportati su vari siti variano un po’. Si va dalle 6 alle 8 ore, noi ci siamo arrivati in poco più di 5 ma è stata una tirata!
Anche la salita a Cima Libera varia tra un’ora a un’ora e mezza, e visto il tipo di terreno, in discesa si guadagna poco o nulla.
Cima Libera è libera
dalle nebbie che purtroppo da metà mattina hanno coperto le cime, ma la cresta per la Signalgipfel è completamente coperta. Decidiamo comunque di tentare. E’ un terreno che a noi richiede una camminata molta lenta nonostante sia interamente bollata. I facili passaggi su roccia ci portano via il loro tempo. La cresta per me che non soffro l’esposizione non è sembrata esposta, la parte più ripida e con più esposizione è attrezzata. A Marco invece e anche ad altri che ho visto scendere con molta circospezione, ha fatto un altro effetto.
Comunque, dal Becherhutte perdiamo un po’ di quota, la discesa è tutta attrezzata. Proseguiamo ora su terreno più facile, qualche facile passaggio che richiede l’uso della mani e arriviamo al ripido strappo attrezzato per la Signalgipfel. Sarebbe stato meglio non avere i bastoncini qui ma sono tornati utili nel tratto di cresta per Cima Libera dove gli ultimi metri su traverso erano innevati e già un po’ duri per il passaggio delle gente.
Dalla Signalgipfel ci accompagna un bellissimo sole e in cima è uno spettacolo, peccato che spazio e tempo soprattutto siano pochi. A parte il Pan di Zucchero non riconosciamo altro. La sosta purtroppo sarà breve, ma sono contentissima di averla raggiunta.
Ritorniamo al Becherhutte. La discesa dalla cima sarà molto più semplice di quanto pensavamo. Risaliamo al rifugio, prima risalita, la prima di tante che dovremo rifare, circa un 200 m di risalita dice il GPS.
Mangiamo qualcosa e abbandoniamo il rifugio. Di nuovo il lungo traverso e finalmente siamo al rifugio Vedretta Pendente dove facciamo una mezz’oretta di sosta. Ormai siamo certi di arrivare almeno al bosco con la luce, da lì anche se dovremo farla con il buio non importa.
Arriviamo a Masseria con le ultime luci, stanchissimi ma felicissimi!
Ora un po’ meno Brontolo e Pisolo!
Sassi
Dati GPS: Dislivello 2318 m– 25,50 km