Terzo giorno della mia vacanza alpina solitaria.
Mi porto, la sera prima, in Val di Mazia dove passo la notte in macchina all'altezza dell'Albergo Glieshof. L'indomani, molto presto, mi incammino su per il sentiero che sale sulla sinistra in direzione della MatscherAlm. La comoda forestale prende quota in maniera piuttosto pacata a fianco del torrente ed arriva alla suddetta malga dove termina ed inizia il percorso molto ben tracciato e con dei particolari segnali per la pratica dello scialpinismo. Dopo un tratto piuttosto ripido, segue uno pianeggiante che traversa lo scosceso versante erboso per alcune centinaia di metri: mi addentro così nella selvaggia parte alta della Val di Mazia, con le prima luci in arrivo da est, dietro alle imponenti bastionate di Cima Oberettes e Saldura mentre davanti a me prendono colore la Cima dei Corvi (la mia mèta) e la più alta Cima Barba d'Orso.
Verso l'Alta val di MaziaOra il sentiero principale scenderebbe verso il fondovalle per risalire verso il Rifugio Oberettes ma io rimango in quota abbandonando anche il segnato percorso per la Cima di Valbella. Rimane solo una vaghissima traccia segnata con radi ometti che si addentra nell'immenso vallone sotto la Cima dei Corvi: inizia quindi il selvaggio percorso su interminabili ghiaioni, alternando tratti ripidi con alcuni avvallamenti. Sulla mia destra inizia a stagliarsi la maestosa cupola della Palla Bianca, la regina delle Alpi Venoste seconda solo alla Wildspitze in altezza, mentre alle mie spalle prende forma il variopinto sottogruppo di Saldura
Cime di SalduraDopo una ravanata laboriosa su frane ciclopiche con sassi non propriamente assestati, giungo al crinale sud vicino alla Schnalser Scharte dove la vista si apre sulla Svizzera spaziando fino al Pizzo Bernina
Verso il BerninaCon ultima tirata su sfasciumi piuttosto erti, giungo alla Cima dei Corvi, quota 3393 metri, dove una è stata eretta nel 2012 una piccola croce in legno con libro di vetta: la vista spazia a 360 sul gruppo dell'Ortles, le vette dei Grigioni, Cima di Piazzi, Bernina, Similaun, Punta Lago Bianco e, ovviamente, sulla splendida Palla Bianca
Val di Mazia e Cima Saldura da Cima dei CorviCima dei Corvi e OrtlesPalla Bianca e la cresta per scendere al Passo di MaziaVedretta di Mazia e SimilaunIl percorso prosegue sulla bella cresta lambita dal ghiacciaio di Planol con alcuni divertenti passaggi in facile arrmapicata fino al Passo di Mazia
Passo di MaziaDal passo, prima di scendere, decido di salire anche sulla Cima della Fontana per dare uno sguardo all'omonima vedretta e al versante della Vallunga. Su ripido sfasciume sono sulla cresta e quindi in cima da dove posso dare uno sguardo d'insieme alla Cima dei Corvi e alla Cima Barba d'Orso con Palla Bianca sempre di sfondo
Cima dei CorviCima Barba d'Orso di fuori e Palla BiancaTornando giù mi fermo al laghetto del passo a quota 3185 metri dove immergo i piedi nelle gelide acque cristalline
Lago del Passo di MaziaMi calo quindi su sfasciumi molto scomodi ma segnati in bianco rosso fino al fondovalle, dove mi aspetta il lunghissimo ritorno al Glieshof
Sul fondovalle di MaziaSi scende ora gradualmente fiancheggiando il torrente
Sguardo indietro verso il Passo di MaziaDopo un lungo tratto alla mia destra ecco la MatscherAlm dove al mattino sono salito
MatscherAlmFinalmente, dopo un'interminabile discesa, sono al Glieshof dove ho parcheggiato la macchina
GlieshofIn conclusione un giro ad anello tecnicamente facile anche se in quota, ma piuttosto laborioso, adatto a chi ha la pazienza di camminare per chilometri su sfasciumi instabili. Panorami spettacolari e giornata mozzafiato
Sviluppo: 24,7 Km
Dislivello: 2200 metri
Al tardo pomeriggio, uscendo dalla Val di Mazia, la meravigliosa visione dell'Ortles è uno spettacolo unico
Ortles