Escursione del 3 ottobre 2012
Da qualche settimana ho in programma un giretto autunnale in Valle Falcomai. Meteo A.A. dà discrete previsioni (in miglioramento)
per mercoledì e decido di partire. Ci potrebbero essere delle nubi basse in mattinata ma in rapido dissolvimento. Bene, si va
.
Parto dal parcheggio vicino a St.Helena che raggiungo da S.Pancrazio in Val d’Ultimo (deviazione a destra poco dopo la galleria). Dal bivio salgo in auto per 8 km circa fino ad incontrare la deviazione per St.Helena e Mariolberger Alm e poi per altri 900 m fino al termine della strada asfaltata (segnale di divieto) dove c’è un parcheggio (m 1500 circa).
Lasciata l’auto, seguo la forestale (segn.9 A) verso Mariolberger Alm, abbandonandola quasi subito per prendere il segnavia n° 8 sulla sinistra. Il sentiero sale ripidamente nel bosco tra radi pini, guadagnando velocemente quota. Di tanto in tanto ci sono dei tratti che danno respiro
.
A 15’ dalla partenza lascio sulla destra la deviazione per Falkomai-Kuhalm (segn.9) e procedo fino ad un ampio pianoro con una simpatica casetta in legno
. Da qui in poi si apre davanti a me un mondo fantastico fatto di larici, abeti rossi, cespugli di rododendri e mirtilli che stanno già indossando i loro colori autunnali
. Sono affascinata dalla quiete che c’è. È tutto straordinariamente bello. Sono in cammino solo da un’ora e mi sembra di essere in un altro mondo. Il cinguettio degli uccelli mi accompagna nell'escursione solitaria. Il sentiero scende un po’ fino ad incrociare la forestale a quota 2000 m circa. Lascio il segn.8 che va verso l’Innerfalkomai Alm e prendo il n° 7 per Hochjoch e Peilstein.
Ora gli alberi sono quasi spariti e il panorama sulla Valle Falkomai fa capolino tra le nebbie mattutine
. Vedo velocemente anche le mie mete (Peilstein, Schwarze, Drei-Hirten Spitz ) che verranno presto nascoste dalla nebbia tra il mio disappunto. Il percorso procede in cresta e sarebbe bellissimo e molto panoramico se ci fosse visibilità. A sinistra le meravigliose Maddalene(che naturalmente non vedo) e a destra la valle con le sue vette. Sento lontano lo scorrere dell’acqua e per poco tempo vedo anche malga Innerfalkomai.
Cammino come sospesa nel vuoto su un bel sentiero tra erba e sassi in un saliscendi di poco dislivello. La segnaletica è perfetta, sia su sassi che su cartelli in legno. Piacevoli sono pure gli omini segnavia.
A quota 2275 lascio il segn. 7 e prendo l’uno. Vedo da lontano la prima croce della giornata: Hochjoch (m 2375). Arrivata in vetta scrivo due righe nel libro, a testimonianza del mio passaggio
.
Quel sentiero in cresta mi piace particolarmente. Vedo in lontanza il Peilstein e la linea montuosa che chiude la Valle Falkomai. Io sono ancora speranzosa che la foschia si alzi nelle ore centrali della giornata, ma aimè dovrò ricredermi. La situazione peggiorerà tanto che la visibilità diventerà scarsissima
.
Verso le 11.00 (partita alle 8.00) sono sul Peilstein (2542 m). Riesco a scattare qualche foto velocemente. La nebbia va e viene. Aspettando di tanto in tanto si vede qualcosa ma lascio perdere. Dalla cima prendo il segn. 10 e scendo fino ad incrociare la deviazione per Drei Seen/Tre Laghi (quota 2500).
Qui faccio il punto della situazione, mangio qualcosa e metto il pile e i guanti perché comincio a sentire freddo. Guardo la cartina e la segnaletica sul posto. I tre laghi sono vicini e conto di essere lì per mezzogiorno
. Se il tempo migliora vedrò dei posti eccezionali. Il sentierino comincia a scendere lentamente verso la sinistra orografica della valle. Arrivo al primo lago (2442 m) e devo attendere un po’ perché nascosto dalla nebbia. Riprendo il sentiero e noto sulla sinistra un ricovero in pietra (forse per i pastori; all’interno c’è una stufa e poche altre cose). Salgo al secondo lago, chiamato anche Plomboden (m 2488), che è il più grande dei tre. Costeggio sulla sinistra il lago e seguo il segn. 18 per 15’ circa. Arrivo ad un passo oltre il quale il sentiero scende verso la Val Venosta.
Rimango a bocca aperta
e sbigottita ammiro la meravigliosa Val Venosta irraggiata dal sole. Una vera beffa
.
Torno al secondo lago e seguendo degli ometti molto grandi (alcuni sono oltre 2 metri di altezza), arrivo al terzo, il più piccolo dei tre. Altra attesa che la nebbia si alzi per poter scattare delle misere foto. Nel frattempo mangiucchio e bevo qualcosa.
Torno al bivio e seguo i segni bianco e rossi; arrivo al giogo dove il sentierino si divide: a sinistra scende in Val Venosta e a destra sale su terreno roccioso verso la cima del Schwarze/Moarkuck .
Mi giro di tanto in tanto sperando di intravedere il secondo lago ma oggi non è giornata
, ho proprio toppato con il tempo. Alle 13.30 circa sono in vetta allo Schwarze (2616 m)
. Un simpatico bivacco in sassi a forma quasi circolare mi accoglie. All’interno trova posto una bella panca con tavolo. Le pareti sono piacevolmente rivestite in legno. La nebbia m’impedisce di vedere oltre il mio naso
e decido di non fermarmi. Scendo un po’ seguendo il segn. 18 B fino ad incrociare la deviazione per Ausserer Falkomai (segn. 3 A).
Volendo potrei prendere questa via di rientro ma la segnaletica mi dà un’ora per arrivare al Hochwart/Guardia Alta (2608 m). Non mi sento stanca e decido di andare avanti tranquillamente come fatto fino a quel momento.
Da qui in poi visibilità 20 metri o forse meno. So che il percorso è un saliscendi continuo ma non mi rendo conto a che punto sono del percorso. So che in circa un’ora dovrei arrivare a Hochwart. Tenendo sempre d’occhio i segni bianco e rossi cammino a volte fischiettando per farmi passare il tempo.
In cima a qualche cucuzzolo trovo un cumulo di sassi ad indicare qualcosa di cui non conosco il significato
. Certo che camminare così non mi diverte proprio. Arrivata a quota 2593 (sono le 15.15) rinuncio a salire sulla Guardia Alta perché non ha alcun senso (devo tra l’altro tornare indietro per scendere).
Seguo il segnavia n°3 per S.Pancrazio e velocemente perdo quota camminando prima su sentiero sassoso e poi su erba. In poco tempo arrivo alla malga Ausser Falkomai (m 2168) e poi alla forestale di quota 1700 m.
Seguendo quest’ultima passo vicino alla Malga Mariolberger (non sono ancora le 17.00) dove mi fermo per mangiare un panino e per una tazza di tè
. Il pane integrale e lo speck mi sembrano buonissimi o forse è solo la fame. Il palato ringrazia dopo aver sopportato frutta secca, miele e crackers per l’intera giornata
.
Non mi fermo molto perché prima di arrivare all’auto voglio andare a visitare la chiesetta di St.Helena, che sta nei paraggi. L’avevo già vista anni fa ma essendo in zona non mi dispiace tornare a vederla.
A fine giornata sono soddisfatta del giro, certo che toppare così alla grande con il tempo non lo scorderò per un bel po’. Peccato per il panorama che non ho visto
.
P.S. Dedico questa relazione a Selig
Cartina: Tabacco, Val d’Ultimo, n.42, 1:25.000
Dislivello: 1300 m circa
Segn: 9A, 8, 7, 1, 10, 7A, 18, 18B, 5, 3