Anche questa, dopo esserci stati in estate, è una cima che pensavamo di salire con le ciaspole anche se ormai pensavamo di farlo il prossimo anno. Come al solito quando Cristina legge di ripido e traversi si mette un poco in allarme ma come sempre vuole andare a vedere, la curiosità è donna….
Raggiungiamo il Rifugio Sennes, qui stanno facendo ancora colazione, beh l’ora legale ha fatto il suo…oltre a noi c’è in giro forse solo una decina di scialpinisti. Due vanno nella nostra direzione ma sono parecchio avanti gli altri si dirigono verso la Piccola Croda del Becco.
La salita fino ai piedi del Monte Sella è molto regolare e passa tra vari dossi come in una vaschetta di gelato. Raggiunti i piedi della cima si comincia a salire un poco di più fino ai ripidi tornanti finali che portano sulla dorsale.
Si prosegue sempre a tornanti risalendo la dorsale e il pianorone finale della cima, direi tutto molto ciaspolabile…
In cima a differenza della settimana precedente, che sembrava ci fosse il mondo, oggi siamo solo in quattro e poco dopo arriva una coppia di Cortina con cui intavoliamo una lunga chiacchierata su cosa potremmo fare in zona.
Lasciamo la cima insieme e loro con gli sci in un attimo sono nel vallone. Noi ci impieghiamo un po’ di più anche perché dobbiamo rimanere nella traccia, appena usciamo si forma il temuto zoccolo!
Al rifugio Sennes probabilmente ci sarà un gran casino, in giro non c’è anima viva per cui saranno tutti con le gambe sotto il tavolo. Facciamo quindi una deviazione salendo al Col de Lasta che troviamo libero e con il cocuzzolo pulito, l’ideale per la sosta pranzo. Quindi ripida discesa al rifugio Sennes per una birra e rientro a Pederù.