E’ qualche anno che la teniamo d’occhio.
Lo scorso anno durante il trekking dell’Alta Via di Fundres abbiamo chiesto qualche info al gestore del Rif. Ponte Ghiaccio, ma a info è chiuso quasi come un’ostrica…ci vogliono 3 h, è un ghiacciaio…grazie al piffero!
Non essendo degli alpinisti e avendo i nostri limiti (anche bassini devo dire) su questo tipo di cose, saperne qualcosa in più non è che avrebbe fatto schifo!
In italiano, in rete troviamo poco sulle salite da queste parti, poi se non sono cime particolarmente famose…e allora facciamo come sempre, proviamo e andiamo a vedere…
Partenza antelucana da casa, viaggio siderale fino in Valla dei Mulini, parallela della Valle Aurina. Il viaggio è già lungo poi si è aggiunto il traffico più sostenuto e come ciliegina, lavori in corso…fatto sta che arriviamo al Lago di Neves alle 8.30.
Le previsioni davano nebbie in valle in rapido dissolvimento con l’arrivo del sole e miglioramento in giornata. Di fatto le nebbie non ci sono ma, al momento, molte cime sono avvolte nelle nubi, la nostra compresa…
Conclusioni…
Siamo arrivati più tardi del previsto, il tempo non è come ce lo aspettavamo anche se sembra stia migliorando, quindi? Speriamo in San 3Bmeteo e auguriamoci che ci abbia azzeccato!
Carichiamo gli zaini con il necessario per il ghiacciaio e se poi non serviranno, tutto allenamento per le ferie!
Il percorso passerebbe dalla diga, chiusa per lavori, per cui costeggiamo il lago e lo attraversiamo a monte. Seguiamo una sterrata fino alla Gemendalalm dove svoltiamo a dx seguendo i bolli che cominciamo a risalire la valle. La salita al rifugio è tranquilla e comoda e non c’è nessuno, pensavo fosse la salita più gettonata al rifugio, invece sembra che sia più comoda quella di Fundres anche se più lunga.
Al rifugio proviamo a chiedere nuovamente qualche info, a un anno di distanza chissà mai che parli un po’ di più…medesima risposta ma con l’aggiunta che forse alle 10,30 è un po’ tardi…di sicuro non è il momento migliore, ma con tutta la buona volontà prima non potevamo arrivare…andiamo a vedere va là!
Risaliamo a tornanti la morena, il sentiero è anche piuttosto agevole.
Intorno ai 2800 m troviamo le prime lingue di neve, molto utili in discesa, noi proseguiamo all’asciutto ancora per un centinaio di metri dopo di che cominciamo a risalire la vedretta.
La neve è molle ormai ma con i ramponi saliamo bene evitando di scivolare a ogni passo. Raggiungiamo il colle e svoltiamo a dx. Un lungo traverso ci fa penare un po’ per gli sfondamenti. Qui si nota che il terminale sta aprendosi ma che al momento il passaggio è ancora buono.
Poco sotto la cima risaliamo ripidamente fino a raggiungere la cresta, saranno poco più di 50 m forse, ma ripidissimi e la quota si fa sentire. Raggiunta la cresta, ancora un piccolo sforzo e siamo in cima!
Fantastico, nebbie e nuvole vanno e vengono ma non tolgono nulla al paesaggio, meraviglioso!
Sostiamo una mezz’oretta in cima dopo di che torniamo al rifugio sfruttando le lingue di neve fin dove possibile.
Sosta pranzo e ritorno alla macchina.
10 e lode a questa prima giornata di questa mini-mini vancanza che terminerà…date un’occhiata alle ultime foto J
Per le foto vi rimando al sito di hikr dove scrive mia moglie.
http://www.hikr.org/tour/post83104.htmlL’accoglienza all’albergo è ottima, ci danno le chiavi, ci dicono gli orari per cena e colazione, confermandoci che se domani mattina scenderemo un poco prima ci apriranno la sala e poi ci danno mezz’oretta prima di cena per usufruire dell’area benessere. Non ce lo facciamo dire due volte. Beh insomma è o non è una mini vacanza?
E se penso che il costo è vicino a quello di un rifugio!