05.05.14
Torno in esplorazione solitaria nelle selvaggie vallate a nord est dell'Alto Adige: la scelta cade sulle Vedrette di Ries e, in particolare, sulla Croda Nera, cima poco frequentata causa il lungo avvicinamento e la mancanza di un punto di appoggio aperto durante questa stagione. Partenza alle 3 e mezza da Verona e alle 7 sono in Val di Riva.
Il Sasso Nero sovrasta Campo TuresParto, sci in spalla, dal grande parcheggio poco prima di Riva di Tures a 1500 metri e mi incammino lungo il sentiero estivo completamente sgombra dalla neve. Il terreno è ripido e sciabile solo in caso di innevamento davvero abbondante. Passato un punto un pò infido ma ben protetto da una staccionata, il bosco inizia a diradarsi e la neve inizia ad essere continua. Con un ultima tirata, sono alla Malga Valfredda a circa 2000 metri: da qui calzo gli sci e percorro la bella vallata sulla destra orografica su terreno praticamente pianeggiante.
Ingresso in Val Fredda, le imponenti pareti nord della WasserkopfRisalgo facilmente alla Malga Valfredda alta e passo il ruscello su di un ponte. Inizio ad intagliare il pendio sotto le immense pareti della Wasserkopf mentre il sole fa capolino da dietro il Monte Nevoso
I primi pendii della ValfreddaPotente rifrazione del sole sulla neveGiunto ad un ripiano entro in un bel valloncello da percorre con strette zeta: in breve guadagno il grande anfiteatro sotto la forcella dove ha sede il Rifugio Vedrette di Ries.
Il rifugio Vedrette di RiesSvolto deciso a destra per il piccolo ghiacciaio della Croda Nera che, non troppo ripidamente, mi fa guadagnare il successivo ripiano sotto la pala sommitale. Lascio gli sci poco sotto perchè l'inclinazione è tosta e la neve alterna powder con crosta da vento non portante. Picca al seguito punto dritto alla vetta, mentre alla mia sinistra il panorama si apre sulle cime principali del gruppo.
Risalendo la pala verso il Monte NevosoPoco sotto alla croceFinalmente giungo alla splendida vetta della Croda Nera dove la vista spazia anche verso sud: spunta la cuspide del maestoso Collalto mentre a nord la cresta di confine corona l'orizzonte di alte vette tra cui Sasso Nero, Cima di Campo, Gran Mesule e Gran Pilastro; ad ovest, lontanissime, le sempre note vette dello Stelvio e a sud il tripudio dello Dolomiti.
La cima della Croda NeraMonte Magro e CollaltoLa MarmoladaLe Dolomiti di SestoLe Vedrette di RiesVerso Ortles e CevedaleRidiscendo a piedi per il ripido pendio ed inizio la lunga sciata verso valle: inizialmente, a vista, cerco di individuare i tratti di powder cercando di evitare la crostona da vento. Il divertimento è assicurato
la sciata si fa molto bella appena sotto dove la neve caduta nei giorni scorsi si sta ben trasformando, mollando il giusto.
Tratti di powderLa vettaAppena sotto il rifugio, percorro a ritroso il valloncello su neve duretta ma con sopra la giusta patina appena mollata che garantisce un ottimo controllo.
Il divertente canaleContinuo dunque sui morbidi pendii sottostanti su neve ben portante fino al fondovalle dove rispunta lo strato marrone della nevicata "africana"
Sul fondo della Val Fredda verso Picco Palù e Cima DuraMi piazzo dunque sui caldi prati di Malga Valfredda e mi godo il sole in pieno relax
Malga ValfreddaDal ponte sul rio della ValfreddaSguardo indietro verso la vetta, si vede la mia tirata che taglia le zeta degli scialpinisti del giorno primaDopo un ora di relax, a malincuore mi incammino verso il basso, sciandomi gli ulitmi 150 metri di bosco dove la neve ancora persiste perchè molto protetta, fino al punto della staccionata dove devo giocoforza rimettermi gli sci in spalla. Giungo dunque in Val di Riva dove ora il sole batte prepotente
Località PuztachIl fiume della Val di RivaIn conclusione è stata una gita superba, sciisticamente non difficile e in un ambiente selvaggio e solitario (nemmeno un incontro umano). A chi piace tranqullità e solitudine, la consiglio vivamente
Dislivello: 1600 metri
Difficoltà: BSA
Neve: powder/crosta soffice in alto, poi firn