Già ci pensavo da un bel po’ e l’altro giorno, dopo aver letto la relazione di Gino61 sono stato preso dalla curiosità di vederlo questo famoso vallone delle trappole; purtroppo (o per fortuna) questo periodo sono preso dal lavoro ma una mezza giornata di venerdi me la sono presa
Parcheggio poco sopra Olle in vicino a BorgoValsugana verso le 13.30 è un po tardi ma penso, se trovo intoppi torno indietro…
Prendo il sentiero 211 che, dopo un tratto di strada forestale sale ripido nel bosco, c’è un umidità spaventosa e le foglie rendono tutto molto scivoloso; penso già alla discesa e inizio a preoccuparmi.
Poco dopo arrivo al bivio con il 231 e dopo una breve riflessione mi incammino verso la val delle dodici, anche qui sentiero in costa nel bosco e foglie marce scivolose, attraverso il vallone delle undici ed entro nella valle successiva; devo tenere sempre gli occhi bene aperti perché ogni tanto le tracce escono dal canalone e seguono le coste laterali per superare balze rocciose, data la ripidità e la concentrazione su dove mettere i piedi è facile passare oltre.
Ad un certo punto arrivo alla lingua di neve segnalata da Gino61, e calzo i ramponi che su suggerimento mi sono portato appresso, ho le scarpette ma calzano benissimo.
Senza ramponi sarebbe stato impossibile passare, la neve è molto soda e ghiacciata e uno scivolone sarebbe fatale. Risalgo il nevaio fino alla sommità ed entro in uno stretto canale roccioso con passaggi facilitati da cordini di acciaio. Il percorso prosegue sempre più o meno al centro del vallone roccioso con varie balze, ad un certo punto a quota 1900 circa la traccia devia verso sinistra e seguendo una cengia esce dal vallone e si porta sui prati sommitali dove, dopo circa 100 metri di dislivello, intercetta il sentiero 211.
Seguendo il sentiero, dopo alcuni saliscendi, si sale ripidamente il versante orientale di cima dodici fino alla croce sommitale di
cima Dodici (2336m). Visto che erano già le 16.40 e considerando le poche ore di luce che mi rimanevano
dopo una pausa per mangiare qualcosa ed ammirare l’immenso panorama verso l’altopiano a sud e verso la Valsugana e il lagorai a nord, riprendo velocemente il sentiero di andata e punto verso il valon delle Tappole; raggiungo il bivacco Buse delle Dodese (2100m) situato nei pressi del vallon ed inizio la discesa;
molto ripida e abbastanza critica per il terreno instabile e gli innumerevoli salti rocciosi, dopo un ampio ghiaione entra nella stretta valle ed anche qui trovo attrezzature per facilitare la progressione, per fortuna niente neve…
Raggiungo la quota boschiva e il terreno inizia a farsi più critico per le foglie…
... un paio di scalette e qualche cordino e ritorno al bivio con il 231.
Qui non so come, forse per la luce che iniziava a scarseggiare ed anche per la fretta, proseguo nel canale torrentizio asciutto e non mi accorgo della deviazione del sentiero…
quando mi rendo conto dello sbaglio ormai è troppo tardi, sono già le 18.30 e non posso perdere tempo, seguo il torrente in secca, tanto, penso, in giù devo andare… trovo qualche briglia da saltare e scendo… scendo finchè finisce il vallone…
e con quello anche i sassi bianchi che mi indicavano il percorso.... accendo il frontalino e proseguo seguendo una traccia ed arrivo sulla strada forestale che in 5 minuti mi riporta alla macchina. Sono le 19.00 e ormai è buio pesto!
E’ andata bene, avevo visto dalla cartina che dovevo arrivare in quel punto anche saltando il sentiero, ma camminare al buio, anche con il frontalino, sui sassi di un torrente in secca comporta sempre qualche rischio…
Concludendo un bel giro in un posto assolutamente selvaggio, non ho incontrato nessuno, probabilmente perché era venerdi pomeriggio ma comunque penso che questi sentieri li facciano in pochi.