Autore Topic: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio  (Letto 5294 volte)

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Offline AGH

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Portando la seconda auto a Magrè per fare la ferrata di Favogna, ci siamo accorti, ancora una volta, come il paesaggio cambiasse radicalmente non appena passato il confine tra le due provincie di Trento e Bolzano.

Spiace dirlo ma in Alto Adige, checché se ne dica, il paesaggio è quasi sempre migliore. Il piccolo paese di Magré, per dire, è un incanto. Ovunque si volga lo sguardo si vede una cura, si percepisce una dedizione e un amore per la propria terra che si può intuire da tanti piccoli  particolari: le ristrutturazione rispettose delle vecchie case antizutto, le aiole ben curate, la fontana, la panchina, i fiori su ogni balcone, non una cartaccia per terra, poi il bell'ufficio della pro loco, la farmacia, l'ufficio postale, tutto a portata di mano in un antico palazzo.

Da noi invece impera sempre più il degrado, la sciatteria, l'abbandono, le ristrutturazioni allucinanti, i capannoni che vengono su come funghi mangiando ettari ed ettari di campagna ogni anno. Per carità, anche in Alto Adige si vedono obbrobri, ma mai come in Trentino, che sta diventando il paese delle rotatorie e dei viadotti, dei capannoni e dei centri commerciali, secondo il tristissimo modello veneto.

Ci siamo interrogati sulle ragioni di questa differenza, i soldi delle due province sono gli stessi, è quindi una questione puramente culturale, favorita dal fatto che la minoranza di lingua tedesca è rimasta più salda e coesa proprio perché minoranza etnica.
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Offline nantes

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #1 il: 28/10/2008 09:15 »
Questa differenza la vedi anche in un territorio omogeneo come l'alta val di non;
se da Revò vai verso Proves oppure semplicemente segui la statale che da Fondo porta verso il passo Palade appena passato il confine di provincia, noti subito la differenza.
I pascoli sono diversi, puliti, sembrano perfino più verdi. Non vedi una cartaccia, e anche le costruzioni sembrano fare parte dell'ambiente.

Offline AGH

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #2 il: 28/10/2008 09:24 »
Questa differenza la vedi anche in un territorio omogeneo come l'alta val di non;
se da Revò vai verso Proves oppure semplicemente segui la statale che da Fondo porta verso il passo Palade appena passato il confine di provincia, noti subito la differenza.
I pascoli sono diversi, puliti, sembrano perfino più verdi. Non vedi una cartaccia, e anche le costruzioni sembrano fare parte dell'ambiente.

senza dubbio, ma Proves e Palade sono sotto la forte influenza sudtirolese :)

PS: i pascoli non sembrano più verdi, SONO più verdi! Perché i contadini li curano molto di più e inoltre spargono ancora "la grassa" (letame), che li fertilizza e li rende così verdi e rigogliosi
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Offline radetzky

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #3 il: 28/10/2008 09:25 »
Ci siamo interrogati sulle ragioni di questa differenza, i soldi delle due province sono gli stessi, è quindi una questione puramente culturale, favorita dal fatto che la minoranza di lingua tedesca è rimasta più salda e coesa proprio perché minoranza etnica.

quoto. Identica impressione passando dal Veneto al Friuli (con la sola eccezione della periferia di Udine) Oltre al fatto culturale, che è determinante, gioca anche la densità della popolazione: meno gente c'è + si salva l'identità.
Un'altra curiosità: mai notato che le mucche, in quelle zone, sono pulite e strigliate come i cavall ? 
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

szeto

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #4 il: 28/10/2008 18:17 »
senza dubbio, ma Proves e Palade sono sotto la forte influenza sudtirolese :)

PS: i pascoli non sembrano più verdi, SONO più verdi! Perché i contadini li curano molto di più e inoltre spargono ancora "la grassa" (letame), che li fertilizza e li rende così verdi e rigogliosi
Proves e le Palade sono in sudtirolo.Sicuramente in alto Adige hanno più cura del'ambiente,ci tengono ad avere una casa bella,curata,i paesi puliti,le case hanno uno stile omogeneo,i prati sono tutti curati,ma non mi pare nemmeno che in Trentino sia così tanto peggio. Se guardo il mio paesino,la campagna è curatissima,le strade pulite,le case tenute bene,a parte forse il centro storico che è un pò abbandonato....

Offline Franz

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #5 il: 28/10/2008 23:25 »
Mi basta fare 12 km. ed entrare in Trentino per vedere subito la differenza: strade ben tenute, paesini curati. Molto spesso, quando da noi c'è nebbia, in Vallarsa splende il sole. Da noi c'è anche il detto che recita: "De là del Passo (Pian delle Fughazze) ghe sè un altro dio!". ;D

artos

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #6 il: 29/10/2008 00:49 »
Differenza etnico-culturale, certo...Il discorso sarebbe lungo. Anche da noi, quando esci dalla Francia "di dentro" per entrare in Alsazia, ti sembra di vedere una strana realtà, dico strana per non dire straniera. Eppure, che cosa nasconde questa bellissima realtà, nitida, curata, senza pieghe o difetti...? "L'habit ne fait pas le moine", ossia il nascosto potrebbe essere il capovolgimento delle apparenze, ed il "bello" risultare di automatismi pronti per andare a pezzi se si gratta la superficie. Un moto germanico dice "l'ordine è la metà della vita" (si potrebbe dire anche la meta...). Dopo tutto, un certo "disordine" lo preferisco...nicht wahr ??

Offline radetzky

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #7 il: 29/10/2008 08:09 »
Differenza etnico-culturale, certo...Il discorso sarebbe lungo. Anche da noi, quando esci dalla Francia "di dentro" per entrare in Alsazia, ti sembra di vedere una strana realtà, dico strana per non dire straniera. Eppure, che cosa nasconde questa bellissima realtà, nitida, curata, senza pieghe o difetti...? "L'habit ne fait pas le moine", ossia il nascosto potrebbe essere il capovolgimento delle apparenze, ed il "bello" risultare di automatismi pronti per andare a pezzi se si gratta la superficie. Un moto germanico  dice "l'ordine è la metà della vita" (si potrebbe dire anche la meta...). Dopo tutto, un certo "disordine" lo preferisco...nicht wahr ??

valide considerazioni, pienamente condivisibili. Anche se l'Alsazia di francese, e quindi latino, ha veramente poco.
Ma non vorrei ci fosse un "misunderstanding" sul discorso etnico culturale, che è terreno politicamente minato.
Quel che vorrei sottolineare, e che a me entusiasma, è che certe popolazioni in certe regioni (SudTirolo,Friuli, Svizzera, Austria, ad esempio), custodiscono gelosamente la memoria delle proprie radici conservando usi, costumi, tradizioni, architettura e tutto quanto costituisce un valore inalienabile AMMINISTRANDOLO con grande cura ed attenzione per continuare a tramandarlo alle generazioni future.
Viceversa distruggere il passato per partito preso e per rincorrere forsennatamente e disordinatamente la modernità ed il progresso (?) porta inevitabilmente ad una perdita di coscienza della propria identità e ad un appiattimento desolante.
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Offline AGH

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #8 il: 29/10/2008 08:14 »
Quel che vorrei sottolineare, e che a me entusiasma, è che certe popolazioni in certe regioni (SudTirolo,Friuli, Svizzera, Austria, ad esempio), custodiscono gelosamente la memoria delle proprie radici conservando usi, costumi, tradizioni, architettura e tutto quanto costituisce un valore inalienabile AMMINISTRANDOLO con grande cura ed attenzione per continuare a tramandarlo alle generazioni future. Viceversa distruggere il passato per partito preso e per rincorrere forsennatamente e disordinatamente la modernità ed il progresso (?) porta inevitabilmente ad una perdita di coscienza della propria identità e ad un appiattimento desolante.

chiusura o apertura al progresso? Come al solito la virtù sta nel mezzo credo... Forse gli altoatesini hanno trovato la giusta via... Comunque quello che vedo qui in trentino non mi piace, non solo la periferia delle città è orrenda, ma anche i fondovalle di montagna diventano ogni anno più brutti...
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artos

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #9 il: 29/10/2008 08:56 »
......valore inalienabile AMMINISTRANDOLO con grande cura ed attenzione per continuare a tramandarlo alle generazioni future.
Giusto. Ad esempio : le cosidette "Regole" (ne conosco una in Val Giudicarie, c'è dopo quella della Val di Fassa...e poi altre ?), dalle origini molto antiche (XII secolo) e con gestione comune di un bene comune inalienabile.

Offline jochanan

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #10 il: 29/10/2008 11:15 »
per Artos: ci sono le regole del Cadore, compresa anche Cortina. La gestione però i sembra miope:spesso bloccano nei loro territori gli accessi, pure ammessi nelle carte Tabacco, e se ti azzardi a proseguire sulle carreggiabili fino al punto con la sbarra i loro forestali ti fanno una multa micidiale. Lo scopo è di affittarti a caro prezzo una MB, o farti fare un trekking a cavallo.  Avrei voluto andare la intorno (Palombino, il Cavallino, ecc.) ma dato che dovevo farmi chilometri a piedi di avvicinamento quasi in piano ho rinunciato... Una sig. che conosco, i cui antenati erano immigrati in valle e diventati regolieri, pagando una quota salata, mi ha raccontato anni fa di una CAUSA  centenaria. I regolieri non avevano riconosciuto la quota, e la causa si era trascinata fino a Vienna alla corte imperiale... Dopo esser passata all'Italia la causa è ripresa e finalmente, dopo molti decenni, ha vinto e ottenuto i benefici spettanti.
E infine: sono ultraesosi con i permessi della raccolta funghi. I Comelicesi sono gente migragnosa e gretta.. >:( >:( >:(
il mondo sarebbe veramente noioso senza le montagne (E.Kant, mi sembra, che tra l'altro è sempre vissuto in pianura)

Offline radetzky

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #11 il: 29/10/2008 12:05 »
Forse gli altoatesini hanno trovato la giusta via...

mi fai venire in mente il "maso chiuso",ad esempio,...questa millenaria consuetudine, peraltro diffusa anche in regioni limitrofe come Tirolo, OstTirol, Carinzia ed anche Friuli (MittelEuropa !), nella sua logica elementare, magari criticabile sotto certi punti di vista, ma realistica (garantire la sopravvivenza alimentare ad un nucleo famigliare organizzato con un modello patriarcale) è senza dubbio uno stimolo per il contadino e l'allevatore a continuare ad essere orgoglioso della bellezza e della produzione del proprio podere e della propria stalla (ecco perchè i prati sono + verdi, i boschi curati e le vacche pulite e strigliate !) e quindi è anche garanzia dello status quo naturale contro la devastazione del territorio e la speculazione edilizia (e turistica).
Chiusura o apertura al progresso? Con i tempi che corrono e, soprattutto, che correranno prossimamente, la saggezza popolare tornerà di attualità..
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Offline Guido

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Re: Cambia la provincia e cambia anche il paesaggio
« Risposta #12 il: 29/10/2008 15:34 »
valide considerazioni, pienamente condivisibili. Anche se l'Alsazia di francese, e quindi latino, ha veramente poco.
Ma non vorrei ci fosse un "misunderstanding" sul discorso etnico culturale, che è terreno politicamente minato.
Quel che vorrei sottolineare, e che a me entusiasma, è che certe popolazioni in certe regioni (SudTirolo,Friuli, Svizzera, Austria, ad esempio), custodiscono gelosamente la memoria delle proprie radici conservando usi, costumi, tradizioni, architettura e tutto quanto costituisce un valore inalienabile AMMINISTRANDOLO con grande cura ed attenzione per continuare a tramandarlo alle generazioni future.
Viceversa distruggere il passato per partito preso e per rincorrere forsennatamente e disordinatamente la modernità ed il progresso (?) porta inevitabilmente ad una perdita di coscienza della propria identità e ad un appiattimento desolante.


condivido, ma aggiungerei anche il trentino,che rispetto al sudtirol ha anche un sapore meno "costruito", più quelle cose malinconiche di un 'italia ancora rurale a volte segreta, rispetto alle casette da sette nani altoatesine che purtroppo sento completamente straniere e aliene...
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani