Autore Topic: riutilizzo dei materiali da recupero  (Letto 16949 volte)

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FUAZ

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #15 il: 30/04/2008 14:23 »
guarda un mio amico e' andato in THAILANDIA (per amore...) e mi ha appunto confermato che la' le borse che qui paghiamo magrai 1.000 euri, costano 12 euri... senza senso! soprattutto perche' le persone che lavorano alla realizzazione di questi prodotti sono sfruttate, sottopagate e trattate come animali! dovrebbe esserci un boicottaggio della marche che hanno questi metodi di realizzazione dei loro prodotti "cosi' alla moda", ma noi siamo cosi' ritardati che a questo non pensiamo e indossiamo i marchi perche' fa figo.

Smit

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #16 il: 30/04/2008 14:25 »
guarda un mio amico e' andato in THAILANDIA (per amore...) e mi ha appunto confermato che la' le borse che qui paghiamo magrai 1.000 euri, costano 12 euri... senza senso! soprattutto perche' le persone che lavorano alla realizzazione di questi prodotti sono sfruttate, sottopagate e trattate come animali! dovrebbe esserci un boicottaggio della marche che hanno questi metodi di realizzazione dei loro prodotti "cosi' alla moda", ma noi siamo cosi' ritardati che a questo non pensiamo e indossiamo i marchi perche' fa figo.


Si sfruttate e sottopagate...in Italia e all'estero. Per di piu' la maggior parte del lavoro viene fatto in nero!

La trascrizione e' una palla...qui il filmato:
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E45413,00.html
« Ultima modifica: 30/04/2008 14:30 da Smit »

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #17 il: 30/04/2008 14:27 »
guarda un mio amico e' andato in THAILANDIA (per amore...) e mi ha appunto confermato che la' le borse che qui paghiamo magrai 1.000 euri, costano 12 euri... senza senso! soprattutto perche' le persone che lavorano alla realizzazione di questi prodotti sono sfruttate, sottopagate e trattate come animali! dovrebbe esserci un boicottaggio della marche che hanno questi metodi di realizzazione dei loro prodotti "cosi' alla moda", ma noi siamo cosi' ritardati che a questo non pensiamo e indossiamo i marchi perche' fa figo.

Giustissimo, ma qui si apre un discorso dalle dimensioni oceaniche. Allora non dovremmo comperare prodotti fabbricati in Cina (cioè pressochè tutto), poichè non vengono rispettati i diritti minimi delle persone e dei lavoratori. Allora compreremmo solo quello che certificatamente viene prodotto in un paese che rispetta i diritti civili, dunque la globalizzazione non ci sarebbe. Forse sarebbe meglio, anzi, sicuramente, ma è difficilmente pensabile.
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

FUAZ

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #18 il: 30/04/2008 14:29 »

Si sfruttate e sottopagate...in Italia e all'estero. Per fi piu' la maggior parte del lavoro viene fatto in nero!

La trascrizione e' una palla...qui il filmato:
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E45413,00.html

beh non tutte allo stesso livello pero'! vorrai mica paragonarmi una fabbrica tessile italiana (anche la peggiore) ad una indiana o cinese o tailandese?!

grazie per il filmato... lunnes lo guardero', adesso sono nell'orario di lavoro........ hehehe!

Smit

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #19 il: 30/04/2008 14:31 »
beh non tutte allo stesso livello pero'! vorrai mica paragonarmi una fabbrica tessile italiana (anche la peggiore) ad una indiana o cinese o tailandese?!

Guarda che molti stabilimenti cinesi sono in Italia. Ci lavorano persone in nero, sfruttate e sottopagate.

Guarda il filmato (dopo lavoro)...resterai sbalordita!

FUAZ

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #20 il: 30/04/2008 14:32 »
Giustissimo, ma qui si apre un discorso dalle dimensioni oceaniche. Allora non dovremmo comperare prodotti fabbricati in Cina (cioè pressochè tutto), poichè non vengono rispettati i diritti minimi delle persone e dei lavoratori. Allora compreremmo solo quello che certificatamente viene prodotto in un paese che rispetta i diritti civili, dunque la globalizzazione non ci sarebbe. Forse sarebbe meglio, anzi, sicuramente, ma è difficilmente pensabile.

ti do straragione, il made in Nepal, Indonesia, Cina, Thailandi, ecc... e' su ogni capo ormai . purtroppo e' quasi impossibile boicottare!

Smit

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #21 il: 30/04/2008 14:34 »
ti do straragione, il made in Nepal, Indonesia, Cina, Thailandi, ecc... e' su ogni capo ormai . purtroppo e' quasi impossibile boicottare!

Pensa che per la legislazione italiana un prodotto puo' essere "made in Italy" anche se confezionato all'estero, purche' la materia prima arrivi dall'Italia...

FUAZ

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #22 il: 30/04/2008 14:34 »
Guarda che molti stabilimenti cinesi sono in Italia. Ci lavorano persone in nero, sfruttate e sottopagate.

Guarda il filmato (dopo lavoro)...resterai sbalordita!

si', lo so, sono legati alla mafia... lo avevo letto nel libro di Saviano "Gomorra" (che tra l'altro stra consiglio). ma quello che intendevo che cmq le condizioni, a mio avviso, non sono proprio pari pari. poi dopo il filmato, puo' essere che mi ricredero', nel libro parlava solo dei collegamenti tra le due cose e non delle condizioni degli operai negli stabilimenti.

FUAZ

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #23 il: 30/04/2008 14:37 »
Pensa che per la legislazione italiana un prodotto puo' essere "made in Italy" anche se confezionato all'estero, purche' la materia prima arrivi dall'Italia...

beh, noi (beh la fabbrica in cui lavoro..) facciamo biciclette made in Italy, ma la stragrande maggioranza dei prodotti e' di origine orientale...

Smit

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #24 il: 30/04/2008 14:38 »
si', lo so, sono legati alla mafia...

Questo non lo so.

lo avevo letto nel libro di Saviano "Gomorra" (che tra l'altro stra consiglio). ma quello che intendevo che cmq le condizioni, a mio avviso, non sono proprio pari pari. poi dopo il filmato, puo' essere che mi ricredero', nel libro parlava solo dei collegamenti tra le due cose e non delle condizioni degli operai negli stabilimenti.

Nel filmato vedrai lavoratori che vivono (mangiano e dormono) all'interno della fabbrica stessa. Sono quasi tutti clandestini e lavorano 7 giorni in settimana con turni lunghissimi a ciclo continuo, non ti anticipo altro!!!

Smit

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Re: riutilizzo dei materiali da recupero
« Risposta #25 il: 30/04/2008 14:39 »
beh, noi (beh la fabbrica in cui lavoro..) facciamo biciclette made in Italy, ma la stragrande maggioranza dei prodotti e' di origine orientale...

Sono stato incompleto...io parlavo di tessile e confezioni.