Dalla cima del Cucàl grandiosa vista sul Lagorai
Dopo 40 anni ritorno sul
Cucàl. Un tempo avevo casa nei
pressi di Stava e mi ricordo le prime escursioni in zona, anche su questa montagna poco appariscente ma che in realtà regala un superbo panorama sulla
valle di Fiemme. Siamo partiti da
Stava m 1250, prendendo la bella
stradella sopra il maneggio, a monte del paese.
Prendiamo la bella stradella sotto al maneggio
Cavalli curiosi...
La strada forestale è quasi pianeggiante nel bosco di larici
Verso Guagiola, col Lagorai sullo sfondo
Con un traverso pianeggiante che percorre il
fianco est del Cucàl, arriviamo alla
baita Bagno da l'Ors, quindi sbuchiamo nella paradisiaca radura dove sta il bellissimo
Maso Guagiola. Se fossi miliardario, mi trasferirei qui seduta stante. L'ora è un po' tarda quindi facciamo sosta panini al bel sole per riscaldarci un po'.
Il bellissimo Maso Guagiola
Maso Guagiola con lo sfondo del Lagorai
Quindi prendiamo il sentiero che inizia a salire deciso per il versante sud con larghe zete: anche qui Vaia ha fatto massacri nel bosco, ma gli schianti sono stati rimossi e il sentiero è aperto. Dopo
500 metri di dislivello di facile sentiero arriviamo sulla
cima pianeggiante,, una specie di conca con bosco rado di larici:
"I prati del Cucàl m 1663". Ci sono anche i ruderi di un vecchio maso, a questo punto lasciamo il sentiero principale svoltando verso la cima
Cucal m 1704... Con una breve deviazione di 5 minuti ci dirigiamo verso il ciglio della parete sud che precipita a picco sulla valle. Anche qui gli schianti hanno fatto strage di alberi e bisogna fare qualche aggiramento, ma quando arriviamo al "belvedere" restiamo a bocca aperta: dinnanzi ci si apre
una delle più belle vedute sul Lagorai che abbiamo mai visto! La luce del tramonto dona al tutto una atmosfera semplicemente fiabesca.
Ci alziamo di quota
Squarcio sul Cornon
La vista spettacolare dalla cima
Attendiamo il tramonto...
Ultime luci, ripartiamo...
Cima Cece illuminata dagli ultimi raggi di sole
Il sole tramonta, ora scendiamo
Attendiamo il tramonto facendo un po' di foto di questo splendore, poi tocca purtroppo scendere. Abbandoniamo l'idea di fare il giro largo da sud, sta calando il buio e due tizi incontrati sulla cima ci dicono che la discesa è ripida e ghiacciata.
Decidiamo di tornare allora dal sentiero alto sul versante est che scende verso il
Passo di Pramadiccio m 1431. Torniamo indietro un po' per lo stesso sentiero di salita e al bivio giriamo a nord. Anche qui una bella sorpresa: il sentiero è bellissimo e domina la val di Stava dall'alto, con vista sul
Cornon e
Latemar sullo sfondo. Ramponcini e pile frontali ci permettono di scendere in sicurezza per il sentiero, che comunque è abbastanza facile.
Il sentiero in quota traversa il fianco est verso Pramadiccio. In basso le luci di Stava, in fondo quelle di Pampeago, in alto il Latemar
Scesi di quota e arrivati nei pressi della strada provinciale, troviamo
un altro sentiero, un po' più vago ma segnato con qualche tabella, che ci riporta sopra al maneggio e quindi alla macchina in paese.
Giro corto, facile ma bellissimo con vista strepitosa sulla catena del Lagorai e la val di Fiemme. Fattibile anche in mezza giornata. Circa 500 metri di dislivello, sviluppo 8 km.
Il percorso fatto