Autore Topic: [Avisio] 29a esplorazione, lo spettacolo: dalla Forra di Ischia alla Forra di Gresta  (Letto 3633 volte)

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Le spettacolari rive a gradoni

Inebriato letteralmente di bellezza oggi, in una esplorazione che era nata senza ambizioni particolari: poi invece, man mano che avanzavo sulle rive ignote, cresceva l'entusiasmo per i paesaggi spettacolari, ma soprattutto perché non c'erano i soliti maledetti roccioni a picco sul fiume a sbarrare il passo. O per meglio dire c'erano, ma aggirabili dall'alto senza troppe difficoltà.


Eccomi a riva, niente male vero?

Spiaggia di pietre e sabbia

Tratto di piccole rapide

Ma andiamo con ordine. Inizialmente volevo esplorare la zona sotto la frazione fantasma di Maso Rella: ma il caldo africano e, memore dei boschi assolati e infestati da rovi (e zecche) della precedente escursione, decido di fare qualcosa di più modesto, ovvero esplorare un tratto sotto il paese di Valda.


La discesa da Valda all'Avisio per strada di campagna e poi sentiero

Le carte austroungariche hanno un dettaglio sorprendente: le mulattiere in color marrone, gli edifici in viola, perfino i tipi di coltivazione e i numeri delle particelle catastali

Dal paese, una stradella di campagna scende gradualmente fino a Ischia, un piccolo pianoro coltivato a vigna, una cinquantina di metri di dislivello sopra il fiume. Dopo aver raggiunto alcuni rustici trovo un cartello “Torrente Avisio”: il sentiero è invaso dalle ortiche e ha tutta l’aria di essere assai poco frequentato. Mi butto: superata l’orticaia, migliora man mano che scendo e dopo aver incontrato un rudere eccomi bello bello in riva all’Avisio.


In riva all'Avisio sotto Ischia

Scorcio di una delle numerose piscine naturali

La riva in questo tratto è ben camminabile

C’è un’ampia spiaggia di pietre: provo a seguire la riva verso valle, ben camminabile. Dove si restringe a filo d’acqua devo salire leggermente nel bosco ma poi la ridiscesa a riva è sempre facile. Rintraccio le rovine di alcuni edifici segnati sulla vecchia carta austroungarica dell’800, sono però pochi metri di muro. Chissà cosa erano, così vicino a riva.


Il bosco poco sopra il fiume

Verso la forra di Ischia, a qui ho dovuto tornare indietro

Piscina

I "soliti" meravigliosi sassi colorati

Spettacolo naturale

Risalgo l'Avisio verso monte

Un ramo in secca mella golena

Scendo ancora fino alla bellissima forra, dove l’Avisio fa una larga curva con una bellissima ansa d’acqua calma, prima di una rapida che si infila nella gola. Impossibile però proseguire oltre, le rive diventano verticali. Torno allora indietro con l’intenzione di cercare l’altro edificio più a monte segnato sulla carta austriaca. Risalgo senza difficoltà fino a dei grossi roccioni che rallentano il torrente formando uno spettacolare “piscinone”. Scavalco le rocce e proseguo ancora, ora la riva non è più di pietre e sabbia ma di alti gradoni di roccia. Qui l’Avisio si insinua spumeggiando tra i macigni creando scorci magnifici.


La riva alterna tratti con pietre ad altri sabbiosi

Laghetto di acqua limpida

Nella sabbia le pietre colorate

Un tratto calmo prima di una rapida

La riva a gradoni

Laghetto con scogliera per i tuffi :)

Supero i gradoni di roccia e rimetto piede sulla riva di pietre e sabbia. Proseguo lungo la riva ed ecco che mi appare sepolto nella boscaglia un antico edificio: è ancora in piedi! Il soffitto è crollato ma le pareti sono quasi integre. Dentro non è rimasto più nulla, a parte le macerie del tetto collassato.


Altro scorcio spettacolare verso valle

Salendo verso nord, un'altra gola rocciosa

Anche qui, mi domando cosa potesse essere questo edificio: dai terrazzamenti nei dintorni ormai sepolti nella foresta, deduco che ci fossero campi coltivati. Ho la conferma più avanti: ci sono ancora molti castagni secolari, evidentemente coltivati. Parecchi morti o schiantati, alcuni davvero enormi.


Ecco l'edificio misterioso nella boscaglia vicino a riva

Questo di oggi è uno dei più bei tratti dell'Avisio

Il fiume nei pressi dell'antico edificio

La rovine nella foresta

Il tetto è collassato completamente

I muri esterni sono ancora in buono stato

La gola rocciosa dove l'Avisio scorre pigramente

Provo a proseguire ancora verso monte: l’Avisio si incassa in una gola e compie una curva verso nord. E’ ora di tornare indietro, se conto di risalire da Ischia da dove sono disceso, ma mi lascio invogliare da una golena di sabbia che vedo in lontananza: insisto per una vaga traccia nel bosco che si infila in un disagevole impluvio franoso con un rivolo d’acqua sul fondo. Riesco a superarlo e sono sul versante opposto: sono almeno 3 ore e mezza che cammino ininterrottamente. Torno o non torno?


Ancora sassi dai mille colori

Ansa di acqua calma

Da qui dovrei risalire, ma decido di proseguire, vedo in lontananza il costone di Maso Rella, chissà se riuscirò ad arrivarci...

Accarezzo l’idea temeraria di proseguire ancora lungo la riva per provare a risalire da Rella. La golena è ampia, boscosa, con una vaga traccia di pescatori che si infila nei varchi di vegetazione, così riesco ad avanzare piuttosto bene. E’ quasi incredibile, sono riuscito a percorrere quasi due chilometri camminando lungo la riva senza dover risalire. Con grandissima soddisfazione attraverso la golena e arrivo quasi sotto la verticale di Maso Rella.


La foresta amazzonica lungo le rive

Rocce a picco sull'acqua, per fortuna sono sulla riva opposta

Tra i terrazzamenti abbandonati, giganteschi castagni

Controllo la carta austriaca sulla fida app Mytrails che ho cellulare: qui, da qualche parte, dovrebbe arrivare una delle due mulattiere che scendono da Rella. Vagolo un po’ per la golena boscosa, avanti e indietro, cercando di indovinare nella fitta vegetazione dove potrebbe essere questa benedetta mulattiera. La carta austroungarica la segna vicino ad un rivolo d’acqua, infatti trovo il rio e nelle vicinanze, ben nascosta, ecco la mulattiera!


Colossali castagni crollati

Eccomi di nuovo sulla riva, sullo sfondo scorgo l'abitato di Gresta, là sotto c'è una forra insuperabile

Tratti in riva al fiume e nel bosco si alternano spesso

Potrei a questo punto risalire ma tento il tutto per tutto: vado avanti ancora a cercare l’altra mulattiera più a est. E’ un rischio, perché non so nulla di queste due mulattiere, se esistono ancora dopo oltre un secolo e soprattutto se sono ancora percorribili. Alla peggio tornerò indietro da dove sono venuto, ho ancora ore di luce a sufficienza.


Nella carta d'epoca nel cerchio rosso a sx l'arrivo della antica mulattiera: provo a proseguire fino alla forra (cerchio rosso a sx) e salire da lì per l'altra mulattiera fino alla frazione fantasma i Maso Rella nel cerchio grande

Stessa zona da una foto aerea: nel cerchio la frazione fantasma di Maso Rella, a dx la forra di Gresta. La mulattiera antica si arrampica lungo il crinale

Considero che, senza il gps del cellulare, queste esplorazioni sarebbero quasi impossibili, o comunque richiederebbero molto più tempo. Attraverso la golena e riesco ad avanzare fino alla Forra di Gresta, un canyon dove l’Avisio scorre tra pareti di roccia altissime. Ecco il miracolo: rintraccio anche la seconda mulattiera. Salgo tra i campi terrazzati fino a un rudere quasi a picco sul canyon. La traccia è piuttosto buona, salgo ancora ma ecco che nei pressi di Maso Rella la mulattiera si infila in una boscaglia impenetrabile. Tiro fuori la roncola ma è come affrontare l’Amazzonia con una forbicina per le unghie. La metto via e cambio percorso, abbandono la traccia e provo a risalire degli antichi terrazzamenti colonizzati dall’abete rosso: almeno è sottobosco senza la maledetta boscaglia di rovi e ortiche.


Nei pressi della Forra di Gresta

Ai mali estremi...

Mi arrampico lungo il crinale a picco sull'Avisio

La forra di Gresta con pareti verticali

Trovo tracce dell'uomo nei pressi di un rudere a picco sulla forra

Attrezzi da lavoro

Sudando come un bue e tirando parecchie imprecazioni per arrampicarmi sui muri, riesco a raggiungere un altro rudere segnato sulla carta, totalmente sepolto nella vegetazione. Quindi più in alto avvisto finalmente Maso Rella. E’ fatta! Di qui esco rapidamente dal bosco, risalgo le vigne fino alla strada provinciale e poi con lungo traverso cammino fino a Valda dove ho la macchina.


Esco finalmente dalla boscaglia e avvisto le rovine di Maso Rella, salvo!

La frazione abbandonata: ormai è fatta, salgo verso la strada provinciale

Un giro spettacolare, riuscito quasi per caso: mai avrei immaginato di riuscire a compiere una esplorazione simile, trovare paesaggi così fantastici e riuscire perfino a raggiungere Maso Rella dal fondo dell’Avisio. Penso che ho passato praticamente tutto l’inverno sull’Avisio, ed è stato fantastico. Sviluppo circa 13 km, dislivello circa 300 m.


Il percorso di oggi
Blog di Montagna
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