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L'ho letta e ho sentito Messner esporre questi concetti anche in altre sedi.Sostanzialmente non trovo nulla di ridire, ma mi pare evidente una contraddizione di fondo: prima M dice che la montagna è di tutti e ognuno è libero di andarci come vuole (elicottero, funivia, piantando chiodi con un compressore...) poi però si scaglia contro ogni tipo di infrastruttura che possa aiutare o semplificare la salita (ad esempio le ferrate) e così renderla alla portata di tutto o di tanti.
a me pare dica qualcosa di diverso: infrastrutturiamo in favore dell'agricoltura di montagna, che mantiene il territorio e aiuta il turismo. Oltre una certa quota però basta. Il guaio è che il limite si è superato da un bel pezzo, con funivie a 3000 metri perfino dentro i parchi... (Stelvio)
Con riferimento a questa specifica intervista, molti concetti mi sembrano espressi in modo confuso, generico e, a volte, contraddittorio...(concordo in questo con Luca19) .. un po' in "politichese" ... tranne la chiara presa di posizione sulle croci in vetta (che, comunque, personalmente, non condivido, pur non essendo religioso...) e l'altrettanto chiara esaltazione di Durnwalder (che ugualmente, non condivido ..... per me lui, cioè D., è uno dei padri degli "ismi") per il resto mi sembra che dica... "tutto e il contrario di tutto ... "... "un colpo al cerchio ed uno alla botte" .. quasi a non voler scontentare troppo nessuno ...
Avevo letto l'intervista sull'ultimo numero della rivista del CAI e ne avevo ricavato un'impressione di disordine, incertezza, vaghezza. Alla fine della lettura non ero riuscito a capire cosa volesse veramente dire Messner. Ho riletto l'articolo e non posso che confermare la prima opinione.Probabilmente Messner ha toccato, anzi soltanto sorvolato, troppi argomenti antitetici: idealismo dell'andare in montagna e turismo di massa, infrastrutture turistiche e facilitazioni a chi in montagna vive, ecc. che andrebbero sviluppati con ordine critico. Mi preme anche ricordare che egli proviene da una situazione storico-politica unica nell'arco alpino (argomento che abbiamo con toni piuttosto accesi anche su GIM) e i giudizi che ha espresso, così arruffati, derivano anche da questo particolare aspetto.