Oggi, approfittando della bella giornata e delle condizioni del terreno non ancora invernali in compagnia di Brogy abbiamo deciso di salire in Cima Tosa.
Partenza dal parcheggio val Biole di Andalo (1150m) stamattina alle 7.00 quando iniziava ad albeggiare, su strada forestale fino al Pradel dove inizia il sentiero che ci porta al Rifugio Croz dell’Altissimo; attraversiamo la val delle Seghe e continuiamo fino al rifugio Selvata, immerso nella brina mattutina; poco distante troviamo un branco di caprioli che colaziona tranquillamente
;
ora il percorso si impenna e, dopo numerose serpentine giunge al baito Massodi (2000m), recentemente ristrutturato da privati; da qui possiamo già vedere il rifugio Pedrotti, ma è una magra consolazione
, infatti la strada è ancora lunga; dopo un’altra serie di serpentine ora su ghiaioni giungiamo finalmente al Pedrotti;
nessuno davanti di noi, nessuno dietro, nessuno al bivacco, solo silenzio e roccia;
facciamo un break e poi subito ripartiamo.
Dietro il rifugio il sentiero aggira a sinistra la Brenta Bassa e, appena passata vediamo finalmente il nostro obbiettivo; il sentiero percorre il fianco della valle su massi e ghiaia e poi risale dirigendosi verso la sella della Tosa; giunti sotto la caratteristica parete solcata da strisce nere, abbandoniamo il sentiero e risaliamo per roccette una serie di terrazzini fino a giungere ad un evidente fessura a camino; qui troviamo una sosta attrezzata.
Ci imbrachiamo, ci leghiamo, e attacchiamo la parete; la progressione è abbastanza semplice, si tratta di circa 40 metri di passaggi dal secondo al terzo grado su una roccia fantastica con numerosi appigli solidissimi.
Giunti alla sosta superiore lasciamo sotto un masso la corda e proseguiamo sempre su facili roccette e canalini di neve ghiacciata per altri 300 metri fino a giungere alla cuspide sommitale a 3173m; nonostante la giornata sollegiata la neve è ancora ghiacciata e porta molto bene.
Nei pressi dell’uscita del canalone Neri dove ricordo c’era la madonnina troviamo solo il piedistallo
e la cassetta con il libro vetta;
Sono le 12.30 e ci fermiamo per un po’ a mangiare qualcosa e goderci il panorama strepitoso.
Dopo mezz’oretta scendiamo; arriviamo alla paretina, attrezzo una doppia su una serie di fettucce e lanciata la corda nel vuoto spiego in due parole a Brogy la tecnica di discesa; mi guarda un po perplesso
ma dopo qualche esitazione scende senza grossi problemi; lo raggiungo subito e, messa via la corda ci incamminiamo verso Andalo per la stessa strada della salita.
Bellissima giornata, grande compagno di scarpinata, non avrei pensato di arrivare in cima Tosa dopo le ultime nevicate;
una bella faticata ma ne è valsa senz’altro la pena.