Domenica mentre si facevano i biglietti per salire in funivia al Grostè, Miki fa il propostone, vuole lei, la regina del Brenta, la cima
Tosa. Ci penso 2 nanosecondi e li rispondo affermativo quando vuoi!!
Così questa mattina ci si doveva trovare a San Lorenzo in Banale ore 7.00 per partire, alcuni disguidi che Miki spiegherà (perchè deve farlo lui
), fanno un pò slittare la partenza, ma niente di allarmante, perchè io e Matteo il mio amico che era con me, cmq partiamo con la taxi Jeep per il
Rifugio Cacciatore 1825m, che raggiungiamo in mezzora di strada.
Val d'Ambiez Perchè questa scelta? Per fare in giornata la Tosa in completa autonomia da parte mia preferisco arrivare al punto di calata fresco o per lo meno lucido, in modo da poter eseguire correttamente le manovre che sono per me in assoluto la prima volta che eseguo in ambiente e senza la supervisione di terzi...
Sono le 8 circa e partiamo dal
Rifugio Cacciatore, dopo aver fatto quattro chiacchiere con il signor Giorgio (l'autista) e aver bevuto un caffè con la signora gestrice col marito dell'accogliente rifugio.
Alba tra Dos di Dalum e Cima GhezPrendiamo il sentiero
325 e in un'oretta circa arriviamo al
Rifugio Agostini 2405,
Rifugio Agostini 2405dove siamo costretti a chiedere una corda in prestito in quanto il compagno Miki ancora non ci aveva raggiunto e successivamente partiamo ...
A circa 2500m sento gridare Alan... mi giro, guardo il rifugio e scorgo una sagoma nera, è Miki!!!
MikiQuel maledetto (detto in senso buono), ci ha raggiunto e in un battibaleno è da noi quindi possiamo riprendere il sentiero che ci porta alla vedretta d'Ambiez,
attraverso il sentiero 358.
La situazione della vedretta è triste, il ghiaccio è stato ricoperto quasi del tutto dai detriti caduti, si sentono spesso boati di rocce che si sfaldano e si staccano cadendo ripetutamente e finendo la loro corsa a poco sopra la traccia che porta al Pedrotti... Quest'anno l'assenza di neve si fa sentire, anche l'acqua che scendeva rigogliosa dalla fontana del Agostini, non esce più....
Calzati i ramponi guadagnamo l'attacco del sentiero Brentari, una ferrata che porta fino alla
Bocca d'Ambiez 2885.
Alan e MikiLa giornata è splendida, io sono in perfetta forma fino ora non sento alcun tipo di fatica ne stanchezza fisica, quindi il mio passo è abbastanza frizzante, cosa che invece per Matteo si rivela un'eccessiva sfaticata, così decide di abbandonare la salita in favore di un ritorno al Rifugio.
Con molto rammarico lo cerco di convincere, ma giustamente se non se la sente....
così io e Miki ci portiamo sul sentiero 304 o dell'Ideale, il quale dopo una brevissima discesa su cavo attrezzato ci segnala l'inizio della nostra via.
Siamo sulla Bocca dei Camosci a 2760 circa e qui inizia la Via Migotti,
Attacco Via Migotti una via di 2ndo 3rzo grado su roccia friabile ma con un buon grip nelle parti solide, la difficoltà sta più nel fatto di trovare l'orientamento seguendo ometti semicrollati e bollini rossi sbiaditi (direi quasi albini)...
Miki sulla Via MigottiMiki mi confida di essere un pò teso, così per cercare di allentare la situazione a ogni ometto e segno rosso lo rassicuro dicendo lui che il nuovo obbiettivo è raggiunto
!!!
Dopo circa un paio di orette neanche arriviamo in vetta.
Siamo in Cima Tosa, la regina del Brenta, 3173m.
La vetta è un immenso panettone di .... roccia ora... la neve che c'era si è ridotta a uno spessore che di rado tocca i 5m di altezza in soli alcuni punti. Triste, molto...
Il cielo è semi coperto da nuvole grigio/nere che vanno e vengono, così in un momento di quasi serenità ci scattiamo qualche foto e via...
Vista del Rifugio Agostini dalla TosaAlla ricerca del punto di calata che troviamo senza troppi intoppi... o quasi...
Miki in discesa verso il punto di calataIo in una pseudo foto di VettaArrivati al cordino il primo è una sosta ancorata su un chiodo marcio arruginito sul quale io e miki siamo un pò perplessi.... Così cerchiamo un'altro punto di calata... che più sotto si raggiunge con una disarrampicata semplice ma a cui bisogna fare molta attenzione.
Vista sulla Vedretta di Tosa SuperiorePrepariamo la corda doppia, mi calo io
Arrivo del punto di calatae si cala lui
e poi............
La corda non scende, deve essersi incastrata in qualche sasso, proviamo in qualche modo a scastrala ma... niente da fare.. La corda del Rifugio.... Inizio a imprecare i santi, le madonne, provo a spogermi un pò ma non posso rischiare la vita per una corda... così decido di rinunciare... aspettare, fare un pò di mente lucida ma niente.... non trovo soluzioni se non quella di arrampicarsi su per capire cosa succede.. ma è impossibile, la roccia è completamente mizza, addirittura rigagnoli di acqua scendono sulla parte destra (tutta nera) e sulla sinistra un ginocchio di roccia impedisce di vedere dove la corda si è impigliata... La abbandoniamo e saremo poi costretti a parlare col gestore dell'Agostini il quale non può far altro che constatare il fatto...
Miki in calataCosì tornando alla nostra discesa, una volta calati guadagnamo a destra orografica il sentiero Brentari ancora una volta, che ci porta dinuovo sulla Vedretta d'Ambiez ma questa volta dal lato EST.
in poco tempo siamo al Rifugio,mangiamo qualcosa al volo e ci incamminiamo verso il Cacciatore, per capire se il passaggio in Jeep c'è ancora...
Provo a telefonare 3 volte ma non è raggiungibile, così gli propongo di scendere a piedi lungo il 325.
Dopo un'ora e mezza siamo all'auto... Stanchi ma contenti.
Radler di rito e ci salutiamo!!!!
Ho conosciuto anche il buon Miki!!! Che bello!!