In vacanza in Valle di Campiglio, in questa estate per me al piccolo trotto sono alla ricerca di cime relativamente facili e con poco dislivello.
Sfogliando il libro “Vie Normali nelle Dolomiti di Brenta” (molto ben fatto) butto l’occhio su Cima Vagliana.
La cima è una classica scialpinistica e in rete si trova poco o nulla di salite estive, ma dalla descrizione sembra abbordabile.
Salgo quindi di primo mattino con la funivia del Grostè fino al Rifugio Stoppani e mi incammino sul Sentiero attrezzato Vidi, facile e ultrapanoramico, del quale tralascio la descrizione già fatta da altri.
All’inizio del Vidi
Pietra Grande
Verso il nodo centrale del Brenta
Sotto le pareti della Pietra GrandeContinuo quindi fino al bivio con il SV 336, che seguo in direzione N attraversando le ghiaie sotto i contrafforti della Pietra Grande e Cima Vagliana.
Raggiunto un poggio erboso, aggiro un primo crinale proseguendo in direzione Bocchetta dei Tre Sassi.
Da qui già si vede la dorsale principale di Cima Vagliana: proseguo per una decina di minuti, per lasciare i segnavia dove il sentiero intercetta la dorsale (ometti).
Sotto le pareti della Pietra Grande e Cima Vagliana
Sguardo indietro poco prima di lasciare il sentieroLa dorsale è facile, inizialmente su zolle e ghiaie e poi sulle roccette della cresta.
Si rimane sempre qualche metro nel versante O; gli ometti aiutano ad individuare i passaggi più facili ed in sostanza non si appoggiano mai le mani, basta solo fare un po’ di attenzione alle ghiaie.
Arrivo così in vista della vetta, preceduta da un’anticima. A questo punto si abbandona la cresta per seguire una cengia per qualche centinaio di metri, inizialmente erbosa e poi di sfasciumi.
La cengia è un po’ esposta, ma la traccia è sufficientemente larga.
Si continua in cengia oltrepassando la verticale della vetta, per rimontare in cresta poco prima che questa si riabbassi verso la Forcella con la Pietra Grande (passi di I).
A questo punto si percorrere la cresta finale in direzione N, su facili roccette anche se in parte esposte, fino alla vetta con bandiera italiana in metallo.
L’inizio della dorsale
Sasso Alto e Corno di Flavona
Cengia con la vetta in 2° piano
La cengia
Sulla cresta al termine della cengia, la vetta è in 2° piano
Sguardo a E appena montato in cresta
Verso il Grostè
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In vettaDalla vetta bel panorama verso N con il lago di Tovel e la parte più selvaggia del Brenta in primo piano, mentre a S la mole della Pietra Grande chiude la visuale.
Pietra Grande
Alpinisti in traversata dalla Pietra GrandeDopo aver mangiucchiato qualcosa ritorno sui miei passi lungo la cresta e la lunga cengia.
Ad un certo punto, dopo le prime roccette, si intravede la possibilità di scendere sulle ghiaie a sx.
Mi butto quindi sul ghiaione, non sempre “sciabile”, che porta direttamente nei pressi del poggio erboso sul SV 336 e poi in discesa verso il Rifugio Graffer.
Scendendo
La cengia in discesa
Discesa anticipata su ghiaieL’escursione: 11 Km, D+ 650 mt (ovviamente allungabile a piacimento senza usare la cabinovia).
NB: escursione di luglio 2018.