Fatto il giro oggi.
Io non ho avuto problemi a trovare parcheggio vista la stagione
.
Il meteo prevedeva pioggia leggera nel pomeriggio e infatti parto da Molveno con un timido Sole che appena iniziata la salita scompare subito e lascia spazio a nubi poco promettenti anche se sono solo le 8e30.
Salgo velocemente la strada bianca e nemmeno mi accorgo della Malga Ceda bassa tanto che realizzo di averla superata quando vedo il cartello con il bivio per Malga Ceda alta.
Passando per gli schianti perdo il sentiero e mi ritrovo a risalire per degli sfasciumi, ma la traccia di AGH si rivela utilissima e in breve ritrovo il sentiero, purtroppo c'erano dei tratti dove sembrava esserci un sentiero e quindi prima di accorgermi di essere fuori strada finisco col "cuocermi" un po' le gambe. Nel frattempo scende qualche timida goccia di pioggia e la nebbia si infittisce.
Superata Malga Ceda alta (anche qui nessun segno di ruderi) mi incammino verso il passo. Quando lo raggiungo me ne rendo conto solo perchè c'è un bivio, visto che non c'è nessun cartello, anche qui quindi la traccia di AGH mi aiuta perchè il rifugio Pedrotti sarebbe segnato per un altra strada, ma non sapendo se sia una ferrata o meno decido si attendermi al programma.
Raggiunta la Costa di Ceda mi si apre davanti il Pozzo Tramontana, resto qualche minuto in contemplazione anche perchè sui cartelli il sentiero per il Pedrotti è indicato come "attrezzato" e io non posso permettermi strapiombi in quanto "affetto" da vertigini.
Scendo il pozzo quel che è necessario e appena preso il sentiero mi si parano davanti 3 tratti con cordini metallici, nulla di che ma se il buongiorno si vede dal mattino...sono proprio fritto penso tra me e me, non so ancora che questi saranno gli unici pezzi attrezzati
.
Il sentiero sale ora a Z lungo il pendio e vengono a trovarmi dei fastidiosi crampi alle cosce che tengo a bada accorciando la falcata, putroppo non sono abituato a sforzi prolungati visto che di solito in montagna corro, unito al fatto che ho preso la salita un po' troppo veloce.
Vivo questo tratto in eterna ansia dovuta ai crampi (sono quasi a quota 2400 quindi non dovrei avere ancora molto dislivello) e al terrore che dietro ogni curva ci sia un tratto troppo esposto per me, il tutto contornato dal fatto che la visibilità è sui 50metri e quindi mi sto anche perdendo tutto il panorama, per fortuna non piove ancora.
Mentre sono assorto in questo misto di rabbia/paura mi ritrovo ad un cartello che mi indica che mancano 10minuti al rifugio quando ero convinto che mancasse molto di più, penso tra me che se qualcuno ha voluto fare uno scherzo è di pessimo gusto.
Invece in breve vedo la sagoma del rifugio e gia mi pregusto una bella pausa e un po' di chiacchiere visto che finira ho incontrato 0 persone (ma per fortuna un bel po' di comosci e marmotte), purtroppo non ho fatto i conti con la chiusura invernale, quindi tiro dritto e mi butto nelle discesa.
Rimango sbigottito dall'ampiezza del sentiero, sembra un autostrada!
Scendo veloce e, su questo versante, incontro un po' di gente, supero di slancio il Selvata e giungo sulla strada della val delle Seghe, penso di essere ormai arrivato ma invece dopo un po' realizzo che la discesa sarà ancora lunga e oramai noiosa visto che si svolge su strada forestale spesso lastricata.
Giungo a Molveno dopo 6 ore e 21km con 2100m di dislivello, ma credo che lunghezza e dislivello siano più giusti quelli di AGH.
In conclusione posso dire che la Val Ceda non mi ha entusiasmato, abituato al Lagorai non ho trovato molta differenza. Discorso diverso per il tratto dalla costa in avanti, infatti mi propongo di tornarci col bel tempo perchè da quel che ho visto tra le nubi credo ne valga veramente la pena, e ovviamente lo farò fuori stagione...
Ultimissimo appunto, non ho trovato acqua se non a metà della strada forestale della Ceda, e poi nella discesa prima del rifugio Selvata.