Autore Topic: Progetto estivo sul Brenta  (Letto 24834 volte)

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Offline miki

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Progetto estivo sul Brenta
« il: 02/04/2009 18:47 »
Con questa stagione non si può far altro che progetti...  l’ultimo, di cui vi chiedo un’opinione è il seguente:Periodo inizio Luglio, partenza dal rifugio Peller, sentiero delle Palette, sentiero della Denà, sentiero Costanzi, e notte al bivacco Bonvecchio. Ho pensato a questo giro per evitare il tratto di sentiero Costanzi  che va dal passo Prà Castròn al bivacco Bonvecchio,  perchè mi pare di aver capito, che sia il più difficoltoso ed io, tecnicamente, non sono un espertone, ma le distanze non mi preoccupano. Il giorno dopo proseguirei fino al Grostè, tramite il Costanzi  e il Gustavo Vidi, e scenderei al parcheggio dove abbiamo una seconda auto..  Che ne dite?? Qualcuno ha fatto qualche tratto??..
« Ultima modifica: 04/08/2009 13:00 da Claudia »

Offline Claudia

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #1 il: 02/04/2009 19:01 »
ciao! purtroppo non ho mai fatto (ancora  ;)) quei sentieri, ma abbi pazienza che qui c'è chi saprà consigliarti al meglio!

Offline JFT

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"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche

Offline miki

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #3 il: 02/04/2009 20:03 »
Forse c'è qualcosa qui? http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/topic,1369.msg23374.html#msg23374
Si.. Avevo già letto.. è stata questa recensione a farmi pensare di aggirare la prima parte del Costanzi con il sentiero delle palette.. Non ho tovato però nessuna opinione sul sentiero della dèna e sul tratto segnato sulla cartina come ferrata dal Bonvecchio alla val gelada.... Ma c'è tempo ;) con stò tempo poi :(

Offline nantes

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #4 il: 02/04/2009 23:00 »
Se ho capito bene arrivato al passo prà Castron fai il sentiero delle palette fino al bivio per la val Gelada di Tuenno; poi conviene risalire la val gelada, qui trovi un salto di circa 100 metri attrezzato bene con cordino, una scaletta e qualche passaggino con staffe; dal passo val gelata fino al Bonvecchio poi trovi una bella rampa su ghiaione  :P :P, quando inizia a spianare poi inizia il sentiero attrezzato, da fare con qualche attenzione ma niente di particolarmente difficile; tutto questo benninteso se non c'è neve  ::)

Offline miki

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« Risposta #5 il: 03/04/2009 16:39 »
Se ho capito bene arrivato al passo prà Castron fai il sentiero delle palette fino al bivio per la val Gelada di Tuenno
Al passo Prà castron non ci arrivo.. taglio già da prima, dal passo della Nana (sentiero306).. 
poi conviene risalire la val gelada, qui trovi un salto di circa 100 metri attrezzato bene con cordino, una scaletta e qualche passaggino con staffe; dal passo val gelata fino al Bonvecchio poi trovi una bella rampa su ghiaione  :P :P, quando inizia a spianare poi inizia il sentiero attrezzato, da fare con qualche attenzione ma niente di particolarmente difficile

Il pezzo che mi premeva avere info è, in effetti, questo..è ben visibile o bisogna andare a naso??  Per la neve spero che a luglio se ne sia andata.. non mancherò comunque di verificare il meteo prima della partenza..

Offline nantes

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #6 il: 03/04/2009 23:59 »
Al passo Prà castron non ci arrivo.. taglio già da prima, dal passo della Nana (sentiero306)..   
Il pezzo che mi premeva avere info è, in effetti, questo..è ben visibile o bisogna andare a naso??  Per la neve spero che a luglio se ne sia andata.. non mancherò comunque di verificare il meteo prima della partenza..
Allora si ho capito, il sentiero lo conosco bene, non è difficile da seguire nonostante sia poco frequentato è abbastanza evidente; dal passo della Nana segui il 306, aggiri cima uomo percorrendo una cengia esposta ma sicura; incroci il 310 che sale dalla Tuenna a prà castron e prosegui con il 306 su ripidi pendii erbosi, devi procedere in discesa e quindi attenzione in caso di bagnato.
Arrivi nella conca della Liveza grande e prendi il sentiero 380 che sale la val Gelada di Tuenno (come ho descritto precedentemente qui trovi un tratto attrezzato); segui senza percorso obbligato la valle tra sfasciumi e un paio di nevai;
appena entri nella parte alta della valle ti tieni sulla destra ed è evidente in lontananza sulla destra un enorme segno bianco rosso che ti indica l'ultimo salto roccioso attrezzato con cordino prima di giungere al passo val Gelada.
L'ambiente è grandioso e solitario, veramente impressionante.

Offline miki

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #7 il: 04/04/2009 10:03 »
Allora si ho capito, il sentiero lo conosco bene, non è difficile da seguire nonostante sia poco frequentato è abbastanza evidente; dal passo della Nana segui il 306, aggiri cima uomo percorrendo una cengia esposta ma sicura; incroci il 310 che sale dalla Tuenna a prà castron e prosegui con il 306 su ripidi pendii erbosi, devi procedere in discesa e quindi attenzione in caso di bagnato.
Arrivi nella conca della Liveza grande e prendi il sentiero 380 che sale la val Gelada di Tuenno (come ho descritto precedentemente qui trovi un tratto attrezzato); segui senza percorso obbligato la valle tra sfasciumi e un paio di nevai;
appena entri nella parte alta della valle ti tieni sulla destra ed è evidente in lontananza sulla destra un enorme segno bianco rosso che ti indica l'ultimo salto roccioso attrezzato con cordino prima di giungere al passo val Gelada.
L'ambiente è grandioso e solitario, veramente impressionante.
Bene!!.. grazie mille... Belle anche le foto.. non vedo l'ora..

albe

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #8 il: 02/06/2009 15:44 »
Vorrei solo aggiungere che il salto roccioso che sbalza l’alto l’invaso della Livezza Grande dalla media Val Gelada di Tuenno, non è propriamente facile. Propone all’inizio una cengia, poi una scaletta e quindi una fenditura piuttosto verticale che fuoriesce su altra cengia, da cui ai lastroni sovrastanti. Il tutto in 50 metri di disl e qualcuno in più di sviluppo. Anche l’uscita sul Passo di Val Gelada ha una difficoltà non banale, vuoi per l’iniziale cordino spesso penzolante che accosta la base della paretina finale, vuoi per la cornice un pelo disallineata che di sbieco sale al valico. Pur obbligando i due tratti all’imbrago, non vi è nulla di estremo, intendiamoci, ma la nota di Miki – “Ho pensato a questo giro per evitare il tratto di sentiero Costanzi  che va dal passo Prà Castròn al bivacco Bonvecchio,  perchè mi pare di aver capito, che sia il più difficoltoso ed io, tecnicamente, non sono un espertone” – mi fa pensare che l’impegno potrebbe rivelarsi superiore alle sue aspettative. Da rilevare anche la faticosa risalita dei ghiaioni dell’alta Val Gelada, nonché del cono ghiaioso che dopo il valico porta sotto il Sasso Alto.
A questo punto chiedevo, non sarebbe più conveniente l’arrivo al Bonvecchio per il sentiero Costanzi lungo le relative creste? Le difficoltà puramente tecniche sono sensibilmente minori, godresti di un percorso di cresta unico nel suo genere, e nonostante i saliscendi avresti un impegno fisico minore e una direttiva ben più coerente con la meta finale.
Da considerare anche che nel periodo da te citato, inizio luglio, l’ombrosa Val Gelada di Tuenno avrà un carico di neve ben superiore a quello di altri anni nello stesso periodo, mentre le creste dilaveranno molto in fretta i residui.

Offline miki

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #9 il: 04/06/2009 22:14 »
Vorrei solo aggiungere che il salto roccioso che sbalza l’alto l’invaso della Livezza Grande dalla media Val Gelada di Tuenno, non è propriamente facile. Propone all’inizio una cengia, poi una scaletta e quindi una fenditura piuttosto verticale che fuoriesce su altra cengia, da cui ai lastroni sovrastanti. Il tutto in 50 metri di disl e qualcuno in più di sviluppo. Anche l’uscita sul Passo di Val Gelada ha una difficoltà non banale, vuoi per l’iniziale cordino spesso penzolante che accosta la base della paretina finale, vuoi per la cornice un pelo disallineata che di sbieco sale al valico. Pur obbligando i due tratti all’imbrago, non vi è nulla di estremo, intendiamoci, ma la nota di Miki – “Ho pensato a questo giro per evitare il tratto di sentiero Costanzi  che va dal passo Prà Castròn al bivacco Bonvecchio,  perchè mi pare di aver capito, che sia il più difficoltoso ed io, tecnicamente, non sono un espertone” – mi fa pensare che l’impegno potrebbe rivelarsi superiore alle sue aspettative. Da rilevare anche la faticosa risalita dei ghiaioni dell’alta Val Gelada, nonché del cono ghiaioso che dopo il valico porta sotto il Sasso Alto.
A questo punto chiedevo, non sarebbe più conveniente l’arrivo al Bonvecchio per il sentiero Costanzi lungo le relative creste? Le difficoltà puramente tecniche sono sensibilmente minori, godresti di un percorso di cresta unico nel suo genere, e nonostante i saliscendi avresti un impegno fisico minore e una direttiva ben più coerente con la meta finale.
Da considerare anche che nel periodo da te citato, inizio luglio, l’ombrosa Val Gelada di Tuenno avrà un carico di neve ben superiore a quello di altri anni nello stesso periodo, mentre le creste dilaveranno molto in fretta i residui.

Leggo solo ora i preziosi consigli.. Quindi se ho ben capito ritieni il Costanzi è più abbordabile? Io l’avevo scartato aggirandolo perché mi dava l’impressione che fosse il più difficile.
Qui però nasce un problema: visto che non ci siamo mai visti all’opera quello che tu ritieni facile potrebbe essere difficile per me, oppure, mi allerti per una cosa che potrei passare senza difficoltà. (bene inteso che preferisco la seconda e ringrazio sempre chi mi mette sul chi va la)..
L’unico modo che mi viene in mente per passare l’inghippo è elencarti le mie ultime escursioni: sentiero sosat (fine agosto), cima capi, Ferrata Gerardo Sega, Cima nara, cima Parì, ferrata flavona, ferrata che guevara.. Poi  aggiungo che l’impegno fisico non mi preoccupa più di tanto allenandomi  costantemente.. Quindi per concludere… il Costanzi  come difficoltà si avvicina alle mie solite ecursioni??

Offline PassoVeloce

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #10 il: 05/06/2009 08:21 »
Anche l’uscita sul Passo di Val Gelada ha una difficoltà non banale, vuoi per l’iniziale cordino spesso penzolante che accosta la base della paretina finale, vuoi per la cornice un pelo disallineata che di sbieco sale al valico.
..........
Da rilevare anche la faticosa risalita dei ghiaioni dell’alta Val Gelada, nonché del cono ghiaioso che dopo il valico porta sotto il Sasso Alto.
Calcolando che io sono riuscita a farlo in discesa credo che in salita chiunque con un pò di "tecnica" riesca a farlo senza problemi  ;D
A questo punto chiedevo, non sarebbe più conveniente l’arrivo al Bonvecchio per il sentiero Costanzi lungo le relative creste? Le difficoltà puramente tecniche sono sensibilmente minori
Beh sinceramente io non parlerei di "difficoltà sensibilmente minori"...anzi!se ti trovi a metà Costanzi in difficoltà per qualsiasi motivo sei fregato...creste, forcellette e traversi non sono sottovalutabili...sul 70% del percorso se fai una scivolata ti fai minimo 300mt di volo  :-\ Invece facendo la Val Gelada male che vada torni indietro  ::)

Io valuterei anche bene i tempi.....

Offline PassoVeloce

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« Risposta #11 il: 05/06/2009 10:05 »
L’unico modo che mi viene in mente per passare l’inghippo è elencarti le mie ultime escursioni: sentiero sosat (fine agosto), cima capi, Ferrata Gerardo Sega, Cima nara, cima Parì, ferrata flavona, ferrata che guevara..
Qual'è la ferrata Flavona?  ??? ma in Brenta non hai fatto nessun'altra ferrata giusto?

albe

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« Risposta #12 il: 05/06/2009 10:40 »
Leggo solo ora i preziosi consigli.. Quindi se ho ben capito ritieni il Costanzi è più abbordabile? Io l’avevo scartato aggirandolo perché mi dava l’impressione che fosse il più difficile.
Qui però nasce un problema: visto che non ci siamo mai visti all’opera quello che tu ritieni facile potrebbe essere difficile per me, oppure, mi allerti per una cosa che potrei passare senza difficoltà. (bene inteso che preferisco la seconda e ringrazio sempre chi mi mette sul chi va la)..
L’unico modo che mi viene in mente per passare l’inghippo è elencarti le mie ultime escursioni: sentiero sosat (fine agosto), cima capi, Ferrata Gerardo Sega, Cima nara, cima Parì, ferrata flavona, ferrata che guevara.. Poi  aggiungo che l’impegno fisico non mi preoccupa più di tanto allenandomi  costantemente.. Quindi per concludere… il Costanzi  come difficoltà si avvicina alle mie solite ecursioni??
Mi rendo bene conto che è difficile capire le capacità di un estraneo via web, ma si cerca di dare qualche ind in più a quelle già presenti. Poi è ovvio che il principale interessato dovrà scremarle e carpirne il miglior utilizzo rispetto alle sue esperienze.
Se si parlasse del Costanzi di un ventennio fa non avrei fatto neanche un commento. Ma rispetto ad allora è stata fatta via via nel tempo una manutenzione in linea coi tempi attuali, e sono quindi apparse alcune staffe d'appoggio, rinnovati piccoli tratti di fune, disgaggiato un paio di massi pericolanti, reintegrato qualche bollino. Il tutto per rendere meno laboriosa una traversata di cresta che un tempo era sì impegnativa.
Passo veloce ha ragionevolmente puntualizzato sull'esposizione, ma questa è una componente abitudinaria di ogni escursione che porti su una cima o percorra tratti ferrati. A mio parere puramente personale ritengo che la Che Guevara non proponga pendii di minore ripidità e spiovenza. Nella parte alta ad esempio alcune coste sfuggono sotto i piedi piuttosto velocemente, non sono attezzate e sconsigliano certo la scivolata. Sulla questione di una via di fuga tendenzialmente non ci do troppo bado, in quanto uso muovermi con un'alta probabilità di bel tempo, almeno cerco  ;D , ma anche il trovarsi nella Val Gelada mediana, trai due salti, non è che sia migliore se dovesse capitare un temporale "inaspettato". Poi, ripeto, l'aggiramento comporta una notevole fatica che secondo me non è giustificata nel presunto maggiore impegno sulle creste. beh, Miki, hai ancora tempo per valutare  ;D

Offline Guido

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #13 il: 05/06/2009 10:41 »
Qual'è la ferrata Flavona?  ??? ma in Brenta non hai fatto nessun'altra ferrata giusto?


ha fatto il sosat.

 
Leggo solo ora i preziosi consigli.. Quindi se ho ben capito ritieni il Costanzi è più abbordabile? Io l’avevo scartato aggirandolo perché mi dava l’impressione che fosse il più difficile.
Qui però nasce un problema: visto che non ci siamo mai visti all’opera quello che tu ritieni facile potrebbe essere difficile per me, oppure, mi allerti per una cosa che potrei passare senza difficoltà. (bene inteso che preferisco la seconda e ringrazio sempre chi mi mette sul chi va la)..
L’unico modo che mi viene in mente per passare l’inghippo è elencarti le mie ultime escursioni: sentiero sosat (fine agosto), cima capi, Ferrata Gerardo Sega, Cima nara, cima Parì, ferrata flavona, ferrata che guevara.. Poi  aggiungo che l’impegno fisico non mi preoccupa più di tanto allenandomi  costantemente.. Quindi per concludere… il Costanzi  come difficoltà si avvicina alle mie solite ecursioni??


decisamente condivido il consiglio di albe: il costanzi è più logico e anche bello, con difficoltà che stando a quanto hai affrontato sono tranquillamente al tuo livello...
unica condizione è che essendo lungo e faticoso e in molti tratti esposto e non protetto (se non magari se ti porti dietro uno spezzone di corda), tipo la schiena dell'asino e la relativa forcelletta che è il tratto che ricordo più "fifoso", bisogna avere assolutamente passo fermo e avere sempre la concentrazione necessaria per non distrarsi anche se magari si è stanchi.
Altre cose che a mio avviso furono rognose sono alcuni traversi ripidi e sbiechi su erba che però in molti punti sono attrezzati con cavi laschi tipo elettrici a cui consiglio vivamente di assicurarsi.  ;D
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline PassoVeloce

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Progetto estivo sul Brenta
« Risposta #14 il: 05/06/2009 10:51 »
ha fatto il sosat.
Sì sì infatti indendevo "a parte il Sosat"  ;D
Altre cose che a mio avviso furono rognose sono alcuni traversi ripidi e sbiechi su erba che però in molti punti sono attrezzati con cavi laschi tipo elettrici a cui consiglio vivamente di assicurarsi.  ;D
Eh in effetti l'attrezzatura tra l'altro non dà tutta sta sicurezza...è una questione puramente psicologica  ;D

Altra cosa importante a mio parere è: con chi vai
..nel senso che io avevo letto e chiesto varie informazioni ma se non ci fosse stato nantes io non sarei andata mai a farlo! perchè di lui mi fido e cmq sapevo che in caso di bisogno mi avrebbe aiutata...
Metti che vai con fidanzata, moglie o cmq una persona magari "meno esperta" di te e questa ad un certo punto si blocca...a metà Costanzi tipo....il tel non prende, magari è tardi e non riuscite ad andare avanti ne a tornare indietro...che fate?  :-[
Fossi in te prima farei un salto al Grostè, sentiero Vidi, cima Sassara e poi ti fai un pezzo di Costanzi al contrario per farti un'idea  ;)