Vista la curiosità suscitatami da albe per la cima e il proposito di portar giù la bottiglia lasciata in vetta, ho chiesto al mio amico Donkey (
) se mi accompagnava sulla cima che aveva già vinto in condizioni semi-invernali (
) gli ho anche chiesto se per lui, senza un filo di neve, questa ascensione potesse risultare fin troppo facile e noiosa, ma da buon amico qual'è si è abbassato a ripeterla per permettere anche a me di assaporare quel non so che (
) che riesce a trasmettere nelle sue relazioni...
E così si va....
Siamo partiti però da prà rodont sopra pinzolo (tramite impianti) ,poichè il partire dalla val d'algone sarebbe risultato troppo fuori mano... e così una volta giunti al baito cacciatori in val di sacco inizia la ravanata...la giornata non è delle migliori, ma la traccia fino al passo delle ortiche è abbastanza buona anche se in alcuni punti poco prima del medesimo si va un po' a naso... dopo, la salita diventa più rognosa e rocciosa e anche di difficile interpretazione la traccia (considerate anche le nuvole), perfortuna ci sono alcuni ometti ben dislocati che all'ultimo momento salvano da mettere il sedere nelle pedate.
Generalmente la roccia è piuttosto friabile e si sfalda spesso, molte le rocce mobili, noi abbiamo tirato giù un infinità di sassi, perfortuna sotto di noi non c'era nessuno... bisogna stare veramente attenti a non scivolare e a inciampare o peggio come è capitato a me, che un mezzo metro cubo di roccia si sfaldi e rotoli a valle proprio sotto i piedi
, la zona è sicuramente molto selvaggia e severa, peccato che le nuvole passeggere non ci abbiano che regalato qualche istante per godere del panorama...
Comunque la boccia è stata rimossa.