Scusate se mi "sfogo" con voi, ma dire che sono entusiasta è poco.
Ieri ragazzi ho fatto un volo fantastico.
Sono partito ahimè tardino per andare in decollo al prà della casara in costalta (sopra baselga di pinè).
Pensavo di fare un planatone su miola, di metterci 10-15 minuti. La camminata era conteggiata. E così non ho messo i guanti perchè faceva caldo e si ha più sensibilità senza.
Perdo un po' di tempo visto che l'ultima volta al cermis non ho volato per il forte vento (me la annodata tutta!).
Quota 1648m. Parto e già capisco che non sarà una planata. La condizione è buona, ma le termiche non sono organizzate bene, sono più che altro "bolle", meglio saggiare il pendio facendo degli OTTO, quasi impossibile e comunque poco conveniente girarci dentro facendo dei 360°. Fatto sta che non sto scendendo ma salendo piano piano.
Non c'è un posto preciso dove si sale, evitare le vallette molto fredde e sperare su quelle che sopra, dove finisce il bosco, hanno rocce che rendono molto dal punto di vista del riscaldamento. Anche passando sopra i prati vicino al decollo qualche volta si sale ma non è sempre detto.
Provo anche a spostarmi verso La Brada ma la situazione è in stasi. Riesco a galleggiare in una fascia tra i 1700 e i 1750m. E già qui sarei stato soddisfatto! Salgo e scendo così per 15 minuti, anche a causa di velature leggere di nuvole che passando filtravano il sole.
Incredibilmente dopo 15 minuti riesco ad agganciare uno "skilift" che con buona costanza anche se con un po' di turbolenza mi porta fuori dal limite dal bosco, sono ad altezza della vecchia miniera. E da qui è ormai fatta, la vetta è ormai a portata di mano. Le pietre e la roccia viva creano bolle generose, a volte anche violente; non mollo spesso i comandi. Il freddo intanto si fa sentire, mi fanno male le dita. Salgo e salgo e mi ritrovo all'altezza massima di 2063m, un centinaio di metri sopra la vetta!
E' fantastico, è il coronamento di un sogno, un volo così non l'ho mai fatto, sicuramente per altri potrebbe essere una cavolata, ma per me no! il panorama intorno è eccezionale, vedo il lagorai della val dei mocheni e davanti il brenta; i fondovalle invece sono nascosti da una densa foschia. Ho visto il dosso di costalta dall'alto, la vista appare molto piatta, si nota bene la croce e... la zona dove ho intenzione di atterrare perchè non sento più le mani!
E' poco più a sud rispetto alla croce di vetta. Le condizioni da questo momento in poi vanno calando e infatti sto piano piano scendendo.
Mi scappa per errore mio l'atterraggio, sono di nuovo sotto la cima, ma con un piccolo sforzo riesco a risalire e riatterrare esattamente dove volevo.
Vado a piedi a firmare il libro di vetta. Noto l'adesivo di girovagando dentro alla cassetta.
Ritorno alla vela, mi imbrago e riparto. Due passi e salgo di 10m stile ascensore!
La mia intenzione ora è riatterrare al prà della casara senza scendere a miola. Per scendere sono costretto a "tirare le orecchie" alla vela, una manovra di discesa. L'atterraggio è tecnico, è sostanzialmente un prato in mezzo ad altissimi pini. Spero di non arrivare corto o troppo lungo altrimenti...
Mi metto in asse, mollo le orecchie ma la mia vela riprende a salire! allora le ritiro e le tengo fino a 3 metri da terra, riapro le semiale e riatterro (un po' violentemente) ma missione compiuta!
In questo frangente ho testato il gps... Ho accumulato 886m di ascesa; ho preso correnti ascensionali da 3,5m/s, ho percorso 17km...