Alle 6.15 parto dall’hotel SAT Lagorai verso la val Montalon. Risalgo il boscoso fianco della valle accompagnato dal rombare dello spumeggiante torrente. Passo dal sant’Antonio e poco dopo entro nella valle, verdissimo smeraldo incastonato tra le rocce dei montiche le fanno corona.
Nel tratto pianeggiante il sentiero è un putrido acquitrino alimantato dai ruscelletti che scendono da ovest e impreziosito dalle innumerevoli orme della mucche. Appare malga Montalon che sembra desolatamente vuota. Solo un asino raglia con potenza tenorile dal cortile della malga: per il resto silenzio e immobilità.
Ora punto alla forcella della Pala del Becco. Mi sposto gradualmente verso ovest, aggirando alcuni dossi, poi supero un tratto ripido che dovrebbe portarmi ad incontrare il sentiero proveniente dal lago Montalon, una variante a sud della Pala. Il pendio si impenna e mi fa “soffiare” ma di sentiero non c’è traccia. Finalmente, quando sono quasi entrato nella conca sotto la forcella, ecco i segni bianco-rossi.
Cima Buse todesche e forcella della Pala del Becco
Alla forcella mi accoglie un vento teso ma la giornata rimane sempre molto bella ed il cielo limpido, anche se non non pulitissimo.
Una traccia, che conosco, va dalla forcella alla cresta nord della c. delle Buse todesche.
Lungo il versante nord-est della montagna il sentierino – non molto visibile e da percorrere con attezione ma non difficile - si porta alla base della cresta. Da un poggio si comincia la facile ed evidente salita della cresta.
Essa diventa poi una larga e comoda dorsale, alta sopra la forcella e con la Pala difronte. Salendo ho costruito diversi “ometti”.
Dalla cima giro di foto e sbinocolata assai istruttiva. Se non ho visto male mi pare che il sentiero per la Pala del Becco sia stato segnato.
Ziolera
Pala del Becco, Stelune, Buse dell'oro ecc..
Val Montalon
Cresta del Valpiana
Scendo dal versante opposto fino sul sentiero che proviene da forc. Ziolera e imbocco quello che va all’Herta Miller Haus. Non sto a narrarvi le bellezze di questo tratto. Vi dico solo che dopo la “Sentinella”
il sentiero passa vicinissimo ad una forcelletta alla quale perviene, dall’altro lato della cresta Valpiana, una cengia di chiara origine militare. Vado a vedere e rimanendo su quel versante (Montalon) proseguo lungo una bella traccia che porta ai roccioni più alti della cresta. Qui, improvvisamente, sotto di me, appare la regina: alcuni larghi giri e poi se ne va verso est alta sulla valle.
La foto sono quello che sono...
Vado a dare un’occhiata all’ospedale e leggo con interesse le note storiche del Girotto.
Scendo quindi alla forcella Maddalena e vado su al Setole.
Non voglio assolutamente rimettere i piedi nella palude di val Montalon e allora mi calo per la larghissima dorsale est del Setole fino al Tombolo di Montaletto e da qui, con super-ravanata in boscaccio infame piombo a malga Campelletto.