E secondo te mi tiro indietro?
Se può essere utile descrivo (a memoria, chiedo scusa in anticipo per le imprecisioni) la mia personale esperienza risalente a giugno 2003.
Partenza da Malga Mondifrà 1632 mt (parcheggio) per stradina da Passo Campo Carlo Magno.
Bella salita per il sentiero 334 fino alla Bocchetta dei tre Sassi 2613 mt, prima per radi boschi, poi per incantevoli prati per finire nell'ampio vallone detritico sotto la parete N della Pietra Grande. Fino qui nessuna difficoltà. Eccezionale panorama sulla zona di malga Flavona.
Dalla bocchetta si prosegue a N per il passo della Val Gelada 2868 mt, che si raggiunge con divertente passaggio su gradoni rocciosi che non presentano difficoltà.
Dal passo si prosegue seguendo l'evidente traccia che si alza ancora fino a passare poco sotto la vetta del Sasso Alto con l'ausilio di qualche attrezzatura (brevi scalette e cordino). Nell'aggirare la cima mi trovai a dovere superare un ripido canalone con residui di neve, che fu oltrepassato assicurandosi con la corda poiché il cordino era sotto la neve. Con il cordino a portata di mano la difficoltà svanisce.
Superata l'insellatura fra il Sasso Alto e la Cima Sassara, che può essere raggiunta direttamente dal versante S, il sentiero scende verso il poggio roccioso ove si trova il bivacco Bonvecchio 2779 mt.
Fino a qui impiegammo circa 5 ore di comodissimo cammino e ci fermammo a pernottare.
La parte più difficile della traversata è, a mio avviso, quella fra il bivacco ed il passo di Pra Castron. L'itinerario aggira con bella serpentina una serie di cime, sfruttando le creste di collegamento fra l'una e l'altra, e si svolge prevalentemente su tratti erbosi/ghiaiosi, sovente poco o per nulla protetti. Durante la traversata non di rado ci si trova a dovere salire o scendere per pendii molto ripidi, fra zolle erbose e roccette mobili, pericolosi proprio a causa del fondo relativamente instabile. Quasi tutte le creste scendono in impluvi erbosi dalle pendenze impressionanti, che non lascerebbero scampo in caso di caduta. Il piede fermo e la necessaria concentrazione qui sono di rigore.
In prossimità della penultima cima si scende una paretina attrezzata, per nulla difficile, per risalire con breve dislivello all'ultima difficoltà di giornata, una sottile schiena d'asino che unisce la cima Tuena al monte Benon, larga quanto basta per passarci a piedi ed attrezzata con chiodi cementati per l'eventuale assicurazione con la corda (che peraltro, a mio parere, non è necessaria).
Al termine della cresta il sentier scende dolcemente verso il passo di Pra Castron 2502 mt, che si raggiunge in circa 5 ore dal bivacco Bonvecchio.
Consigliabile una brevissima visita al bivacco Costanzi, situato sotto il passo in direzione NO.
Da qui si piega decisamente ad O per scendere faticosamente per la val del Vento verso Malga Scale (ruderi) 1600 mt circa, per poi proseguire in direzione S e raggiungere, dopo un ultimo saliscendi spaccagambe, la malga mondifrà in circa 2 ore e 30 dal passo.
Il Costanzi è una delle più belle escursioni che abbia mai fatto, e, come dicevamo in altro 3D, è un itinerario molto impegnativo sia per la lunghezza del tracciato e le difficoltà legate al terreno, sia per la assoluta mancanza di vie di fuga in caso di maltempo o affaticamento eccessivo.
Posterei qualche foto quando avrò il tempo di fare delle scansioni.