Autore Topic: INFO Sentiero Costanzi  (Letto 11635 volte)

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Offline AGH

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INFO Sentiero Costanzi
« il: 10/10/2007 11:05 »
Sentiero Costanzi: ne ho sentito parlare spesso e anche zia Lalla me ne ha parlato, ma mi ha francamente terrorizzato :)))
Baratri, dirupi, sentierini espostissimi, concentrazione assoluta sennò si vola...

Le relazioni che si trovano in giro in rete sono molto generiche ed è difficile capire bene che tipo di impegno è richiesto. C'è qualcuno che l'ha percorso e può descriverne *dettagliatamente* le difficoltà? :)

Le esposizioni le sopporto abbastanza, a patto però di avere solidi e numerosi appigli :))) Come rocciatore-alpinista sono una schifezza, ho fatto qualche ferrata ma resto decisamente un terragno che ha piacere a stare coi piedini ben saldi in terra...
« Ultima modifica: 04/07/2008 17:35 da Claudia »
Blog di Montagna
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Smit

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #1 il: 10/10/2007 11:43 »
Sentiero Costanzi: ne ho sentito parlare spesso e anche zia Lalla me ne ha parlato, ma mi ha francamente terrorizzato :)))
Baratri, dirupi, sentierini espostissimi, concentrazione assoluta sennò si vola...

Le relazioni che si trovano in giro in rete sono molto generiche ed è difficile capire bene che tipo di impegno è richiesto. C'è qualcuno che l'ha percorso e può descriverne *dettagliatamente* le difficoltà? :)

Le esposizioni le sopporto abbastanza, a patto però di avere solidi e numerosi appigli :))) Come rocciatore-alpinista sono una schifezza, ho fatto qualche ferrata ma resto decisamente un terragno che ha piacere a stare coi piedini ben saldi in terra...



E' uno dei piu' bei giri che puoi fare in Brenta!
C'e' qualche passaggio di I grado (nel senso che devi usare le mani). In questi passaggi gli appoggi e gli appigli sono comodi ed abbondanti.
Non e' necessario legarsi o assicurarsi (non serve kit da ferrata), in molti passaggi, i piu' rognosi, c'e' praticamente sempre un cordino metallico a cui tenersi.
I passaggi esposti sono numerosi, sia in cresta che in "parete". Quelli in cresta...vabbe'...o sei abituato o fanno impressione sempre. Quelli in "parete" in pratica sono quasi sempre attraversamenti di ripidissimi pendii erbosi...se si scivola si arriva fino in fondo!  :o

Sicuramente e' un percorso impegnativo oltre che per i sopracitati motivi anche per la lunghezza del percorso e la mancanza di punti di rientro intermedi.
Come gia' saprai piu' o meno a meta' (subito sotto cima Sassara) si trova l'unico riparo di tutto il percorso: il bivacco Bonvecchio che dovrebbe avere una sorgente nei pressi (se n'e' parlato in un altra discussione).

Senza volerlo sottovalutare secondo me e' alla portata di un camminatore ben allenato che non si fa impressionare dagli strapiombi e dalle altezze!

« Ultima modifica: 10/10/2007 11:46 da Smit »

Smit

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #2 il: 10/10/2007 11:44 »
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passopasso

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #3 il: 10/10/2007 11:47 »
E secondo te mi tiro indietro?  ;D
Se può essere utile descrivo (a memoria, chiedo scusa in anticipo per le imprecisioni) la mia personale esperienza risalente a giugno 2003.
Partenza da Malga Mondifrà 1632 mt (parcheggio) per stradina da Passo Campo Carlo Magno.
Bella salita per il sentiero 334 fino alla Bocchetta dei tre Sassi 2613 mt, prima per radi boschi, poi per incantevoli prati per finire nell'ampio vallone detritico sotto la parete N della Pietra Grande. Fino qui nessuna difficoltà. Eccezionale panorama sulla zona di malga Flavona.
Dalla bocchetta si prosegue a N per il passo della Val Gelada 2868 mt, che si raggiunge con divertente passaggio su gradoni rocciosi che non presentano difficoltà.
Dal passo si prosegue seguendo l'evidente traccia che si alza ancora fino a passare poco sotto la vetta del Sasso Alto con l'ausilio di qualche attrezzatura (brevi scalette e cordino). Nell'aggirare la cima mi trovai a dovere superare un ripido canalone con residui di neve, che fu oltrepassato assicurandosi con la corda poiché il cordino era sotto la neve. Con il cordino a portata di mano la difficoltà svanisce.
Superata l'insellatura fra il Sasso Alto e la Cima Sassara, che può essere raggiunta direttamente dal versante S, il sentiero scende verso il poggio roccioso ove si trova il bivacco Bonvecchio 2779 mt.
Fino a qui impiegammo circa 5 ore di comodissimo cammino e ci fermammo a pernottare.
La parte più difficile della traversata è, a mio avviso, quella fra il bivacco ed il passo di Pra Castron. L'itinerario aggira con bella serpentina una serie di cime, sfruttando le creste di collegamento fra l'una e l'altra, e si svolge prevalentemente su tratti erbosi/ghiaiosi, sovente poco o per nulla protetti. Durante la traversata non di rado ci si trova a dovere salire o scendere per pendii molto ripidi, fra zolle erbose e roccette mobili, pericolosi proprio a causa del fondo relativamente instabile. Quasi tutte le creste scendono in impluvi erbosi dalle pendenze impressionanti, che non lascerebbero scampo in caso di caduta. Il piede fermo e la necessaria concentrazione qui sono di rigore.
In prossimità della penultima cima si scende una paretina attrezzata, per nulla difficile, per risalire con breve dislivello all'ultima difficoltà di giornata, una sottile schiena d'asino che unisce la cima Tuena al monte Benon, larga quanto basta per passarci a piedi ed attrezzata con chiodi cementati per l'eventuale assicurazione con la corda (che peraltro, a mio parere, non è necessaria).
Al termine della cresta il sentier scende dolcemente verso il passo di Pra Castron 2502 mt, che si raggiunge in circa 5 ore dal bivacco Bonvecchio.
Consigliabile una brevissima visita al bivacco Costanzi, situato sotto il passo in direzione NO.
Da qui si piega decisamente ad O per scendere faticosamente per la val del Vento verso Malga Scale (ruderi) 1600 mt circa, per poi proseguire in direzione S e raggiungere, dopo un ultimo saliscendi spaccagambe, la malga mondifrà in circa 2 ore e 30 dal passo.

Il Costanzi è una delle più belle escursioni che abbia mai fatto, e, come dicevamo in altro 3D, è un itinerario molto impegnativo sia per la lunghezza del tracciato e le difficoltà legate al terreno, sia per la assoluta mancanza di vie di fuga in caso di maltempo o affaticamento eccessivo.

Posterei qualche foto quando avrò il tempo di fare delle scansioni.



Offline AGH

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #4 il: 10/10/2007 11:47 »
grazie smit, ottime foto. Non sembra cosi' terribile :)

Vedo nella foto un tizio col caschetto: ci vuole?
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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #5 il: 10/10/2007 11:50 »
Quasi tutte le creste scendono in impluvi erbosi dalle pendenze impressionanti, che non lascerebbero scampo in caso di caduta

fanculo  ;D
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passopasso

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #6 il: 10/10/2007 11:56 »
Quasi tutte le creste scendono in impluvi erbosi dalle pendenze impressionanti, che non lascerebbero scampo in caso di caduta

fanculo  ;D

Embé?  ;D

Sfancula anche Smit, lo dice anche lui.  ;D

passopasso

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #7 il: 10/10/2007 11:58 »
Smit, belle foto!

Tu sei d'accordo con me?

Smit

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #8 il: 10/10/2007 11:58 »
grazie smit, ottime foto. Non sembra cosi' terribile :)

Vedo nella foto un tizio col caschetto: ci vuole?

Grazie!
La mia relazione fa pena a confronto con quella dettagliata di passopasso!!!  :P

In ogni caso il caschetto non lo ho utilizzato, come non ho usato corda o moschettoni vari.

Io sono partito dopo aver pernottato al Graffer, ho fatto la ferrata Vidi dal passo Groste' fino alla bocca dei Tre Sassi da dove inizia il Costanzi.
Poi ho tirato dritto fino al Peller per poi scendere a Cles dal "Sinter dela Bepina" il tutto in 11 ore.
Il solo Costanzi credo di averlo percorso in circa 7 ore, ma non ho fatto praticamente soste.

Concordo con passo che la parte piu' impegnativa e' quella dopo il Bonvecchio in direzione Sasso Rosso.

Neve non ne ho trovata, ma era il 17 agosto 2005.

Se devo essere sincero conservo un ricordo meno "terribile" di quello che spesso sento da altri...ma questa e' una cosa molto soggettiva!

passopasso

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #9 il: 10/10/2007 11:59 »
grazie smit, ottime foto. Non sembra cosi' terribile :)


Gradasso!  ;D

Smit

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #10 il: 10/10/2007 12:04 »
Smit, belle foto!

Denghiu!  :)

Tu sei d'accordo con me?

Direi di si! Relazione bella e precisa.
Solo non mi ricordo delle scalette iniziali che indichi!

Offline AGH

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #11 il: 10/10/2007 12:16 »
se vado e mi faccio male, mi avrete sulla coscienza!  :P
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Smit

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #12 il: 10/10/2007 12:20 »
se vado e mi faccio male, mi avrete sulla coscienza!  :P

Il Costanzi e' cosi' poco frequentato che nessuno sapra' che fine hai fatto e noi godremo del beneficio del dubbio!!!   ;D ;D ;D

Offline AGH

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #13 il: 10/10/2007 12:24 »
 :(
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Offline Guido

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Re: Ma com'è 'sto Sentiero Costanzi?
« Risposta #14 il: 10/10/2007 12:41 »
belle foto! :D anch'io quando l'ho fatto sono partito dal grostè e ho fatto vidi + costanzi, però con l'attrezzatura. l'impegno sta in saliscendi spaccagambe e dopo il bivacco bonvecchio si scendono-salgono su crestine affilate molto ravvicinate che si farebbe prima a saltare piuttosto che scendere e risalire (ovviamente è un iperbole) molto demoralizzanti quando sei già parecchio stanco e quasi senza acqua,da notare che sui traversi erbosi con cavo lasco (tipo cavo elettrico e non sempre presente) se non mi assicuravo, almeno una volta volavo giù, e su una delle ultime crestine in discesa,credo sia quella di cui parla passopasso, bisogna scendere di schiena e mi sono stupito non ci fosse cavo (forse si era staccato), comunque splendido e sicuramente Agh, tranquillamente alla tua portata di espertissimo e masochista escursionista, quindi non mi sfanculare! 8)
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani