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E poi ho l'impressione che a parte quei due mesi di grande traffico davvero ci siano spazi sconfinati: l'anno scorso, senza nemmeno inerpicarci nei luoghi di PV, di eravamo da soli nel campo Flavona, a pranzare sotto il Turrion Basso, a fine giugno! Dico, sara' un bel posto facilmente raggiungibile, no? Eppure le masse nei bar intorno a Tovel sembravano svanire d'incanto gia' dopo la prima malga.
Ho sentito gente per cui la montagna è salire con gli impianti a un rifugio e pranzarvi... Eppure io continuo a preferire il mio panino imbottito, gustato dopo una bella scarpinata
- Albe, il tuo post meritava certo una risposta seria da parte mia...te l'ho inviata privatamente, per le ragioni che leggerai e che sicuramente comprenderai.
Ai nostri giorni, dove tutto sembra essere stato fatto e le mentalità si sono impoverite, non pare desti stranezza alcuna il fatto di trovare spit ove prima si passava ribattendo un chiodo di qualche “vecchia guardia”, non scandalizza trovare costellato da bolli di vernice il percorso di una via normale a una cima che fino a qualche anno prima nessuno ca.ava e che si faceva con le mani in tasca senza essere per questo eroi.La Margherita è divenuta una palestra d’arrampicata e a ferragosto rischi di vederti precipitare addosso sassi da chi discende mentre risali la normale.Che dire di percorsi un tempo sconsiderati e oggi addirittura attrezzati con cavi in punti in cui si procedeva di corsa. ma quando mi riporto su quella montagna non esito a cancellare ciò che della montagna non fa parte, certo che ultimamente ho perso un po’ dello smalto di un tempo e l’impegno inizia a farsi gravoso.Che dire, dal canto mio cerco di ripulire ogni volta ciò che è palesemente esasperato per il luogo in cui la forzatura è posta, ma è un compito assunto che spesso mi è difficile sostenere. Direi anche di stare attenti a infilare moderni sconosciuti su per certi versanti o entro certi canaloni, sui quali si procede più per spirito d’amore che per provare la fisicità e l’atletismo. Le rese finali, poi, si odono nei telegiornali sotto forma e nome di “montagna assassina”.
Condivido e apprezzo lo spirito che porta ad amare luoghi ancora incontaminati e una natura selvaggia, trovo stucchevole il fenomeno dell'alpinismo ed escursionismo come attività fisica e di semplice "turismo", però a mio modesto parere anche chi sale cime rinomate che per alcuni giustamente sono sciocchezze, possono dare ad altri, magari principianti, ma non per questo necessariamente, turisti o arrampicatori sportivi delle vie delle falesie dai nomi altisonanti, la possibilità di avvicinarsi all'alpinismo (e allo spirito dell'alpinismo) su alcune delle più belle cime (anche facili) con qualche sicurezza in più. Più volte si sono ripetute le tragedie dovute a vecchi chiodi e non all'incapacità dell'arrampicatore. Ritengo che per tutelare l'integrità dello scalatore coscienzioso siano utili in parecchie vie classiche e non, in fondo se la differenza tra un chiodo e uno spit può salvare una vita, magari anche di uno sprovveduto, preferisco lo spit. Non sarei magari d'accordo che tutte le montagne fossero ridotte così, ma in fondo effettivamente basta spostarsi di poco dai rifugi per rientrare nell'assoluta solitudine. Se quando parli di togliere "ciò che è palesemente esasperato per il luogo in cui la forzatura è posta" ti riferisci a sistemi di sicurezza che tu ritieni superflui, a mio avviso è un atto assolutamente irresponsabile poichè comprometti la sicurezza delle persone che magari sapendo che quella corda, quel gancio, quel passamano c'è, si avventurano su vie e magari si ritrovano incrodate, o magari di guide che portano clienti consce di trovare per essi (in quel determinato passaggio) quelle sicurezze che poi non ci sono. Io che non sono un esperto ma che ripeto, amo i luoghi e i valori di cui hai parlato così bene, non vedo in una sicurezza in più, uno svilimento così grande della montagna (salvo alcune doverose eccezzioni in cui si rende effettivamente la montagna un parco giochi), ma una possibilità a quelli come me di andare pei monti con un po' meno rischi dei già tanti che ci sono.
Il Brenta non lo conosco bene, mi dicevi che avevo scritto…è infatti scomodo per me e son state rare le mie battute in tale catena montuosa…che peraltro non amo particolarmente e che, lo ripeto, non conosco per niente bene. Ho letto molto poco, lo ammetto. Ma qualcosa ho pur fatto e quel poco che ho fatto, magari per qualcuno (forse anche per te) vorrebbe dire già molto. Non direi proprio che la roccia da te citata è marciume ma semplicemente friabile…sarà che ci sono abituato andando per le Carniche e le Giulie, sarà che so bene la differenza.
Albe, son lieto innanzitutto tu abbia compreso le mie ragioni e certi spunti dettati da uno spirito libero e franco. Ho sentito che in questo siamo simili. Detto questo ti rivelo che non posseggo proprio alcun archivio elettronico...a me piace da sempre imprimere su carta (o su pellicola) tutte le mie cose. Viaggio da sempre su carta per una esclusiva passione personale, alimentata e sostenuta peraltro dalla mia professione. Chissà se cambierò idea? Può darsi, ora sto pensando ad una macchinetta digitale...non posso restare primitivo per sempre, eppoi la tecnologia in questo caso rappresenta un bel salto in avanti che non si può non apprezzare in termini di qualità e praticità. Dalla mia notevole libreria, dalle tante cartine colorate, relazioni scritte nero su bianco e dalle centinaia di fotocopie ed appunti volanti dei più disparati autori ed amici (non tutti con una firma, un indirizzo o un nome) di cui non ho proprio mai fatto troppo caso (e ora mi dovrei dispiacere di tale ingenuità, da quanto leggo), avevo comunque attinto per non offrire solamente un bello ma sbiadito (e quindi anche potenzialmente a rischio di esser fuorviante) ricordo di alcune salite che non potevo ricordare certo bene visto che risalgono a qualche annetto fa. Il tempo, lo san tutti, ha qualche effetto di erosione anche su noi esseri umani e non solo sulle montagne. Il tempo tende anche ad annebbiare nei ricordi anche le difficoltà oggettive di una ascensione, tanto da poterla rendere non troppo precisa. Molto meglio quindi verificarli, i ricordi. Per non arrecar eventuale danno.Stà tutto qui quanto posso dirti del mio operato sul forum, che - anche per il sottoscritto - era andato ad attingere prima di tutto da una reale esperienza personale di vita e solo poi da qualche pagina scritta. Non ritengo quindi di aver pescato gloria a piene mani da altrui sacchi, mi è quindi un po' dispiaciuto delle tue pubbliche conclusioni e dei tuoi dubbi anche se li accetto e li ritengo leciti per le argomentazioni che mi hai esposto...ma che devo controbattere. Il Brenta non lo conosco bene, mi dicevi che avevo scritto…è infatti scomodo per me e son state rare le mie battute in tale catena montuosa…che peraltro non amo particolarmente e che, lo ripeto, non conosco per niente bene. Ho letto molto poco, lo ammetto. Ma qualcosa ho pur fatto e quel poco che ho fatto, magari per qualcuno (forse anche per te) vorrebbe dire già molto. Non direi proprio che la roccia da te citata è marciume ma semplicemente friabile…sarà che ci sono abituato andando per le Carniche e le Giulie, sarà che so bene la differenza. Marciume per me può esser quello della Croda Rossa d'Ampezzo, che sicuramente sarebbe una cima che consiglierei solo al mio peggior nemico, malgrado sia assolutamente strepitosa per logicità di salita ed ambiente solitario….l'amico con cui la salii dodici anni fa mi disse nel suo dialetto locale misto a qualche bestemmia che "era come arrampicare con la lapide sulle spalle". Mi fidai e feci male, mi pento anche oggi di quella cima, sicuramente troppo aleatoria nelle protezioni e quindi da sconsigliare più che vivamente. Lungi dal me, quindi, usar supponenza o eccesso d'orgoglio nel motivare il prossimo verso itinerari pericolosi o che non riconosco miei come esperienza o verso un modello di andar per monti così originale. E' il mio modo, tutto qui. Che altro posso aggiungere? Magari che la bontà delle intenzioni altrui, prima di esser messa pubblicamente in discussione, andrebbe maggiormente meditata? No, non fa nulla e anzi ti ringrazio di avermi fatto presente questa tua osservazione, a cui ho qui dato spiegazione con franchezza e credo dalle mie parole tu lo possa sentire. Concordo pienamente con le tue conclusioni ed ti lascio nel pieno diritto di esprimere dubbi o pareri su cui confrontarci, ma ancor meglio se saranno ancora acute divagazioni ed opinioni mirate ad un sano scambio di conoscenza alpina. Nella piena coerenza di me stesso di tante mie belle ascensioni, ti auguro di calcare (o ricalcare) tutte le cime che abbiamo fin qui elencato. Begheil a te. Bergheil a tutti.