Autore Topic: Divieto di muoversi in Montagna  (Letto 32023 volte)

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #30 il: 05/02/2014 15:07 »
Per Billy, quando vuoi ti puoi sempre aggregare al nostro grande gruppo  dei "Vip" (vecchietti in pensione) e magari porti a casa qualche cosa di buono per migliorare le tue conoscenze "montanare".

mi permetto di invitare i forumisti che desiderano imparare i rudimenti dello scialpinismo ad "approfittare" della gentile disponibilità di Luciano Navarini per qualche uscita in compagnia del suo gruppo. E' davvero un'occasione d'oro per imparare qualcosa (Luciano è istruttore Cai di scialpinismo, oltre che autore delle note guide), quindi una garanzia in questo senso (gratis tra l'altro :)))
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Offline hoabonti

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #31 il: 06/02/2014 21:38 »
per quanto riguarda nello specifico il divieto in Grigna, leggete l'intervista a Fabio Lenti, direttore della casa delle guide di Lecco:
http://www.montagna.tv/cms/?p=56063

Offline AGH

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #32 il: 07/02/2014 07:34 »
In casi particolari ed eccezionali, come quello descritto da Lenti, e per un periodo limitato, concordo con Lenti.

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Offline radetzky

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #33 il: 07/02/2014 09:05 »
In casi particolari ed eccezionali, come quello descritto da Lenti, e per un periodo limitato, concordo con Lenti.

eh....il problema è.." C’è un rifugio in cima e mediamente ci vanno da un minimo di 30 persone alle 150. Quando pendii del genere sono carichi come in questi giorni, prima o poi vengono giù, e vengono giu valanghe grandi....Se succede quando una fila di persone si trova in salita, è una strage. Una strage anche perchè nessuno di queste persone che salgono usa l’Arva o i sistemi di autosoccorso perchè sono semplici escursionisti "

la Grigna è montagna difficile (tecnicamente e per l'esposizione) alla periferia di una città (Lecco) ovvero comoda e facile da raggiungere.
Quanti esempi così ci sono ? Tantissimi ! Ergo: o in certi casi ci metti il divieto o, meglio, un bel cartello con scritto chiaramente che sono cavoli tuoi e che con quelle condizioni qualunque cosa succeda paghi l'eventuale soccorso ammesso che sia possibile
« Ultima modifica: 07/02/2014 09:07 da radetzky »
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline Renzo

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #34 il: 07/02/2014 09:32 »
... un bel cartello con scritto chiaramente che sono cavoli tuoi e che con quelle condizioni qualunque cosa succeda paghi l'eventuale soccorso ammesso che sia possibile

Assolutamente d'accordo, io farei pagare pure quelli che si fan male perchè senza attrezzatura/abbigliamento adeguati.

Offline Normanno

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #35 il: 07/02/2014 14:26 »
Assolutamente d'accordo, io farei pagare pure quelli che si fan male perchè senza attrezzatura/abbigliamento adeguati.
Forse potrebbero imporre l'obbligatorietà dell'ARVA su quel percorso in caso di rischio valanghe 4 o 5 da bollettino, specificando su cartello ad inizio sentiero, che se non ce l'hai paghi 3000 € in caso di soccorsi

Offline Normanno

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #36 il: 07/02/2014 15:05 »
Da "La Stampa" di oggi: esempio di come purtroppo anche le guide alpine possano trovarsi in difficoltà.

Aosta
06/02/2014 - tragedia fuoripista
Il cordoglio della Valle e dell’esercito
per la morte della guida di Cervinia
travolta dalla valanga a Valtournenche
La vittima è Simona Hosquet, ex campionessa e militare dell’Esercito.
Era con due clienti impegnata in un’escursione di eliski.Un collega e testimone della tragedia: “Era una slavina enorme”. Cordoglio del Capo di Stato maggiore e delle massime autorità regionali. Albarello: «Era una donna straordinaria»
 
Simona Hosquet, la guida alpina morta oggi sotto una valanga


stefano sergi
VALTOURNENCHE
È morta la guida alpina di Cervinia travolta oggi da una valanga che intorno alle 12,30 si è staccata sopra Cheneil, nella Valtournenche, in una zona in cui c’era una comitiva di venti persone impegnate in discese con l’eliski. La vittima è Simona Hosquet, 30 anni, di Antey-St-André, militare dell’Esercito, con un passato da atleta di sci alpinismo e fondo e protagonista anche di spedizioni in Patagonia.

 

È stata investita con due clienti, che si sono salvati azionando l’airbag. Sul posto sono intervenute le squadre del Soccorso alpino valdostano e della guardia di finanza di Cervinia. La valanga aveva un fronte di duecento metri e una profondità di un metro e mezzo. Ha spazzato gli scialpinisti per cinquecento metri. Secondo le prime ricostruzioni, la guida alpina è morta per i traumi riportati, non per asfissia. Simona era alla terza discesa della giornata con clienti. Nella zona in cui si è staccata la slavina erano al lavoro anche quattro guide alpine dell’Aineva, impegnate nella rilevazione del manto nevoso proprio al fine della stesura del Bollettino valanghe, e sfiorate dalla gigantesca massa di neve. 

 

La valanga «era di enormi dimensioni» racconta Roberto Rossi, torinese di 38 anni e guida del Cervino, primo soccorritore ad arrivare sul posto. Rossi stava sciando con un cliente poco più in alto rispetto alla zona dove si è staccata la massa di neve. «Insieme a un collega svizzero e ad alcuni altri sciatori sfiorati dalla valanga - spiega - ho coordinato le prime operazioni: abbiamo impostato l’Arva in modalità ricerca e abbiamo trovato la prima persona sotto due metri neve. Rispondeva alle domande, seppur affannosamente. Quindi con un’altra guida ho continuato a scavare e sotto un metro di neve abbiamo trovato Simona Hosquet. Sembrava avesse diversi traumi a una gamba, il suo viso purtroppo era già cianotico». 

 

Simona Hosquet era l’unica donna della storica società di Guide del Cervino. Caporal maggiore degli Alpini e prima donna dell’Esercito che avesse conseguito, nel 2007, la qualifica di istruttore militare scelto di sci e alpinismo e poi nel 2010 anche il brevetto di guida d’alta montagna. Era anche atleta del fondo, due volte campionessa italiana. Nel suo curriculum numerose ascensioni. Nel 2011 aveva scalato anche la vetta dell’Aconcagua (a 6.962 metri nelle Ande argentine) e aveva ripetuto la via Bonatti sul Cervino. 

 

Nelle ultime ore si sono susseguiti i messaggi di cordoglio, a cominciare da quello del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale di corpo d’Armata Claudio Graziano, che ha espresso «il più profondo cordoglio e sentimenti di vicinanza» ai familiari di Simona. Dopo la carriera agonistica la Hosquet è stata impiegata nella Sezione Sci Alpinistica del Reparto Attività Sportive occupandosi della formazione in montagna a favore di tutti i reparti della Forza Armata e degli Eserciti esteri. Il presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha scritto: «Il governo regionale è vicino ai famigliari della giovane guida alpina del Cervino così come al dipendente di Fondazione montagna sicura che è stato ricoverato a seguito del suo coinvolgimento nell’incidente. È sempre doloroso rappresentare la vicinanza delle istituzioni a seguito di eventi tragici in montagna, in quest’occasione lo è ancora di più in quanto le persone coinvolte stavano svolgendo il proprio lavoro». E Marco Albarello, ex direttore tecnico del Centro sportivo Esercito di Courmayeur, ha ricordato così la giovane guida: «Era una ragazza fantastica, il Centro sportivo esercito ha sempre guardato a lei come un punto di riferimento. È stata una donna e un’atleta straordinaria in grado di fare il doppio di quanto riuscivano a fare i maschi, con un’umiltà e una forza fuori dal comune, prima nel fondo e poi come guida alpina».

Offline Renzo

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #37 il: 07/02/2014 16:22 »
Forse potrebbero imporre l'obbligatorietà dell'ARVA ...

Ci avevano provato qualche anno fa in Piemonte, con multe per chi trovato sprovvisto, ma è stata tolta in fretta, sai dopo aver speso 1000 e passa euro in tavola e tuta non vorrai mica dover spendere 200 euro per roba che tieni nascosta sotto la giacca, poi se non è a livello nazionale la gente va in Valle d'Aosta o in Trentino o all'estero. Ci hanno provato più di recente anche da noi, ma è più comodo fare "prevenzione" e pure la sat era contraria perchè "La frequentazione della montagna deve essere libera per tutti, senza se e senza ma - spiega Motter - Si rischia di fare passare il messaggio che l'Arva salva la vita e questo non è assolutamente vero." (tratto da http://www.ladige.it/articoli/2011/04/10/sat-sbagliato-imporre-arva-pala-sonda)

L'arva costa, non serve, e non fa "figo" quindi ostacola il turismo, i morti alla fine son pochi e va bene così, se i morti fossero di più sarebbe obbligatorio come lo sono diventati lo scomodo e costoso casco da moto, le cinture di sicurezza, i limiti di velocità, di tasso alcolico ecc...

Offline Normanno

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #38 il: 08/02/2014 20:42 »


L'arva costa, non serve, e non fa "figo" quindi ostacola il turismo, i morti alla fine son pochi e va bene così, se i morti fossero di più sarebbe obbligatorio come lo sono diventati lo scomodo e costoso casco da moto, le cinture di sicurezza, i limiti di velocità, di tasso alcolico ecc...

Sarebbe ridicolo se non fosse triste! E pensare che hanno reso obbligatorio perfino il casco da bicicletta per chi non è maggiorenne!!!! >:(

Offline AGH

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #39 il: 08/02/2014 21:01 »
ma imporre il possesso dell'Artva è ridicolo, perché questo non implica lo si sappia usare. E' come imporre il possesso dell'auto senza avere la patente :)
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Offline Normanno

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #40 il: 08/02/2014 21:04 »
Vero quanto dice AGH, però penso che se sei obbligato a portarti dietro una attrezzatura magari un pensierino su imparare ad usarla lo fai...

Offline Renzo

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #41 il: 09/02/2014 11:37 »
ma imporre il possesso dell'Artva è ridicolo, perché questo non implica lo si sappia usare. E' come imporre il possesso dell'auto senza avere la patente :)

Ho fatto la patente prima che ci fosse l'obbligo di usare le cinture... oh riesco a usarle senza che me lo abbia insegnato nessuno...  ;D
Se uno non è in grado di leggere un manuale e di accendere un apparecchio e metterlo su "trasmissione" forse è il caso che resti a casa. Se cade una valanga i soccorsi arrivano sia coi cani che con gli artva. Se la neve ti soffoca è comunque tardi ma se respiri, 25-30 minuti di speranza li hai.
Lo sci è uno sport che prevede una certa disponibilità economica, se non si obbliga l'uso dell'artva, per me, è solo una questione di "timore" turistico.
Si potrebbe dire che importa, ognuno con la sua vita fa quello che vuole, giusto se esistessero infiniti soccoritori e elicotteri, ma non è così, il tempo che perdono a cercare uno senza artva lo rubano ad un altro che ce l'ha e che ha avuto la sfortuna di rimanere sotto ad un'altra valanga 5 minuti dopo.

Offline max_red

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Offline billyLumberjack

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #43 il: 09/02/2014 16:54 »
Ho fatto la patente prima che ci fosse l'obbligo di usare le cinture... oh riesco a usarle senza che me lo abbia insegnato nessuno...  ;D
menomale Renzo che c'è gente pronta a pauperizzare come lei, così da spostare la conversazione su quanto sia bravo ad allacciare le cinture piuttosto che fare una ricerca da manuale con un artva!
Se uno non è in grado di leggere un manuale e di accendere un apparecchio e metterlo su "trasmissione" forse è il caso che resti a casa.
Sicuro che ci sia scritto solo questo sulle istruzioni del suo artva?

Comprare un artva magari performante, e saperlo usare in modo avanzato penso sia questione di buon senso.
Certo, quello costa meno dell'artva ma è più difficile averlo...
« Ultima modifica: 09/02/2014 16:57 da billyLumberjack »

Offline AGH

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Re:Divieto di muoversi in Montagna
« Risposta #44 il: 09/02/2014 22:07 »
Se uno non è in grado di leggere un manuale e di accendere un apparecchio e metterlo su "trasmissione" forse è il caso che resti a casa. Se cade una valanga i soccorsi arrivano sia coi cani che con gli artva. Se la neve ti soffoca è comunque tardi ma se respiri, 25-30 minuti di speranza li hai.

Renzo, non è proprio così. Non basta "mettere l'Artva in trasmissione". Se un tuo amico rimane sotto, pensi che basti mettere il tuo in ricezione e tutto si sistema? Io non vorrei mai fare l'esperienza... Se cada una valanga L'AUTOSOCCORSO è la prima cosa da fare: ergo devi sapere cosa fare, come fare e il più rapidamente possibile. Non lo auguro a nessuno. Aspettare i soccorsi, per quanto veloci possano essere, significa attendere probabilmente ben oltre la soglia dei 15 minuti, termine oltre il quale la curva di sopravvivenza del travolto cala drasticamente
« Ultima modifica: 09/02/2014 22:31 da AGH »
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