Qualche giorno di vacanza la scorsa settimana nella splendida Lesachtal in Austria.
Lunedì 8 agosto, si preannuncia una gran bella giornata di sole, ci troviamo con Radetzky per condividere l'escursione al Wolayarsee.
Rad c'è già stato altre volte, noi invece siamo arrivati al bel laghetto qualche anno fa ma provenendo da Collina in Friuli.
Da Birnbaum prendiamo la strada che conduce al piccolo e grazioso borgo di Nostra e proseguiamo poi per alcuni km su sterrato, stretto ma in buono stato, che si snoda in un fitto bosco. Parcheggiamo l'auto subito dopo la
Hubertuskapelle a quota 1100 mt ca. Questa particolare cappellina, a ricordo dei caduti di guerra, fu costruita nel 1916 sopra un anfratto di roccia dove visse un certo eremita Hubertus. Fu poi restaurata nel 1998.
Hubertuskapelle
la grotta dell'eremita
Ci avviamo per la strada forestale che sale gradualmente fino all'alpeggio di
Untere Wolayeralm e dopo vari tornanti che salgono ripidi ci troviamo di fronte ad una grande e fragorosa cascata con più salti che ci rinfresca un pochino con l'acqua nebulizzata, fa caldo e ci ristora
Sulla parete a fianco si può ammirare un grande dipinto scolpito sulla roccia in memoria di un comandante della Grande Guerra.
Attraversiamo il torrente sul ponticello in legno e proseguiamo la salita che si fa ora più impegnativa, su fondo di ghiaia grossa. Si fatica un po' e ce ne accorgiamo tutti perchè si parla meno
... si risparmia il fiato per camminare! Lo scenario circostante comunque già ripaga ampiamente la fatica!
Raggiungiamo la
Obere Wolayeralm a 1700 mt ca. in una piana stupenda ai piedi di un grandioso anfiteatro di roccia, sono i monti di Volaia.
Obere Wolayeralm
Sono le 11 e il caldo comincia a farsi sentire, specie per me che non lo sopporto proprio. Per fortuna è un po' ventilato e poi mi incoraggia il fatto che intanto 600 mt di dislivello son già fatti.
Proseguiamo ancora verso la nostra meta e arriviamo in un altro esteso pianoro dove le marmotte si fanno ben sentire e vedere. Poi ahimè, perdiamo un pò di quota per attraversare un avvallamento e risalire poi nuovamente su tornanti... c'è qualche scorciatoia che li taglia abbreviando il percorso ma è su sentiero più sconnesso ed erto che io cerco di evitare, approfitto di un breve tratto solo perchè vedo che c'è ombra.
Rad invece opta per un paio di scorciatoie, sale più velocemente e ci aspetta poco più su.
altra grande piana
una sentinella... che sembra stanca
Ancora un ultimo sforzo e, con l'imponente Cima del
Lastrons del Lago che si staglia nel cielo azzurro davanti a noi, arriviamo all'incantevole
Wolayersee a mt. 1955 e al Pichl Hütte. I laghetti mi piacciono tutti e questo mi pare proprio un gioiellino
ultimi tratti di salita
spunta il Lastrons del Lago
arrivati alla meta !
Pichl Hütte
Scegliamo subito un posticino sui massi in riva al lago e al sole (dato che ombra non ce n'è proprio) per una doverosa sosta e per rifocillarci un pò.
Poi, finchè i due baldi giovani se la raccontano, io risalgo i pochi metri verso il Passo di Volaia, confine tra Italia e Austria dove ci sono fortificazioni di guerra e la bella casetta ex-GdF ricoperta di scandole di legno. Scendo poi al rifugio Lambertenghi, così...giusto per bermi un caffè... in Italia!
la ex vecchia caserma GdF sul passo di Volaia
il Wolayersee visto dal passo
fortificazioni al passo Volaia
rif. Lambertenghi Romanin in territorio friulano
Completiamo il giro del lago in senso antiorario con la vista spettacolare della parete rocciosa del
Lastrons (Gruppo del Coglians) da una parte e la
Cima Capolago dall'altra.
Monte Capolago , monti di Volaia e Pichl Hütte
Lastrons del Lago
Scendiamo per la strada dell'andata. Inutile dire che io mi prendo continuamente indietro per fotografare panorami, fiori e con un po' di fortuna qualche animale. Ora che in discesa il fiatone non c'è più, ne approfitto maggiormente
cavolaccio alpino (adenostyles)
aquilegia alpina
garofanini
Molto tenera la scena di due pulcini, forse di pernice (o di gallo cedrone..) impauriti che "zampettano" davanti a noi nel mezzo del sentiero emettendo continui pigolii.
Ci fanno tanta tenerezza e ci fermiamo per non spaventarli di più, ma ecco che all'improvviso scende in volo sicuramente la madre, che si fa sentire con versi energici e loro la seguono scomparendo tra gli arbusti.
uno dei piccoli
l'esemplare adulto
Ridiscesi nella grande piana della
Obere Wolayeralm ora ci concediamo una bella sosta, non ci sono problemi nè di tempo e nè di meteo.
Qualcuno si tracanna una mega-radler da mezzo litro
io mi gusto volentieri un bicchierone di latte appena munto...come facevo da mia nonna oltre mezzo secolo fa!
Seduti sulla panca seguiamo con lo sguardo marmottone grosse come orsetti che si muovono lentamente poco lontano, qualche bel filmatino lo porterò a casa.
...e ridiscendiamo alla Obere Wolayeralm
Rad, grande amico degli Animali
("con la A maiuscola" dice sempre lui... ), socializza subito con la fauna locale. Attraversando la grande piana distribuisce saluti e carezze a mucche, cavalli, vitellini. Indubbiamente c'è feeling con loro... e da una bella bionda, dopo le coccole, riceve pure un bacio!! Ho colto l'attimo...
attraversiamo l'alpeggio
E' un vero peccato allontanarci da un posto così bello... ma dobbiamo rientrare e con calma ci avviamo al parcheggio.
Un bell'itineraio di circa 15 km con un dislivello di 900 mt. ca.
si scende con calma per la bella vallata
p.s.Nota per il compagno d'escursione Rad :
sono luoghi che conosci come le tue tasche, se ho sbagliato o dimenticato qualcosa...correggi eh !