Dopo una lunga inattività ho ripreso ad andare in montagna e con la moglie abbiamo deciso di provare a fare qualcosa di un tantino seria, cosi siamo andati nella Stubai in Austria.
Zona molto turistica che mi ha dato una bella soddisfazione per i suoi bellissimi luoghi.
Allora in settembre, partiamo per il paese di Telfes dove dormiamo in un B&B, coccolati e riveriti come gran signori, poi la mattina del giorno seguente, verso le 8, ci portiamo in macchina verso la malga Grawa 1530 m. da dove inizia il sentiero che ci porterà ai piedi del ghiacciaio Sulzenau. Partiamo dalla cascata Grawa, la più ampia delle alpi orientali, è il periodo migliore per vederla perché siamo al culmine del disgelo ed è molto carica d’acqua.
Alla base sono posizionate delle poltrone in legno dove le persone si sdraiano per farsi un aerosol naturale, molto efficace per chi soffre di problemi cardiorespiratori, cosi dicono.
La mattina di buon ora è molto meno frequentata
Da li inizia la salita su un sentiero comodo anche se un po’ impegnativo per la pendenza e in seguito per la permanente umidità durante il percorso ci sono un paio di postazioni sulla cascata che offrono un bello spettacolo dei “ghirli” e sbalzi sull’acqua, si continua a salire a zig zag su scalini in legno, poi in sasso e vista l’umidità perenne, molto scivolosi e da non sottovalutare, soprattutto nello scendere.
Dopo circa un’ora si sbuca in una bellissima piana dove scorre a zig zag il torrente Ruetz e si trova malga Sulzenau 1.857 m., da qui si vede la seconda cascata completamente diversa dalla prima, alta 200 m. e scende dritta dentro un canalino
Dalla base della cascata si incomincia a risalire il comodo sentiero che ci porterà al rifugio Sulzenau 2.191 m., vista la bella giornata che abbiamo trovato ed il sentiero senza alcun riparo dal sole, si patisce un po’ di caldo, ma sicuramente ne vale la pena.
La piana sottostante il rifugio dove sta la malga, sulla sinistra si vede il sentiero appena percorso.
Dopo un’altra ora e mezza di cammino siamo al rifugio e si vede molto più da vicino il ghiacciaio, cosi lasciamo sulla sinistra il lago Blaue Lacke e ci incamminiamo verso il ghiacciaio stesso, dove ai suoi piedi si trova un lago glaciale a 2.540 m., anche questo sentiero molto comodo, ma meno frequentato.
Ed eccoci arrivati al lago dove si tuffa dentro il ghiacciaio
Impressionante anche qui il ritiro del ghiacciaio, le locandine della valle indicano l’inizio del ritiro addirittura alla fine del 1800.
Sulla destra si vede la forcella Peilioch che, volendo, ci avrebbe portato verso le funivie della Mutterberg completando un giro ad anello, ma avendo saltato prima il lago Blacke Lacke decidiamo di rientrare dallo stesso percorso e visitarlo.
Ne valeva la pena soltanto per il colore di questo bellissimo lago, ma forse troppa gente per i miei gusti
Peccato non aver concluso il giro ad anello, ma per adesso va bene cosi.