La lince che va ghiotta di caprioli (da L'Adige di oggi)
MATTIA ECCHELI Due dei tre grandi predatori dell'arco alpino, l'orso e la lince (il terzo è il lupo), si sono ritrovati in Trentino. Da un anno convivono nel parco Adamello Brenta anche se per il momento si tratta di una coabitazione piuttosto casuale, ancora sporadica. Eppure, grazie al radiocollare di cui è dotato il felino (i dati vengono raccolti dagli studiosi svizzeri e messi a disposizione anche degli esperti provinciali) ed alle ricognizioni di forestali, cacciatori e personale della Provincia, sono stati in qualche modo accertati i primi "incontri". Forse poco graditi dal giovane maschio di lince (ormai quasi 3 anni di età) che costretto ad abbandonare la carcassa di animali che aveva cacciato alla vista del plantigrado. Ormai da quasi 12 mesi, l'orso - che non ama troppo la compagnia (2/3 esemplari appena per 100 chilometri quadrati) - deve fare i conti con la lince che, per il momento almeno, non è una presenza troppo ingombrante. Proveniente dalla Svizzera, questo felino ha scelto come habitat lo stesso dei plantigradi. Nella zona del parco, ha trovato un ambiente adatto. L'area interessata dalla presenza della lince (che è arrivata in provincia dopo un lungo viaggio iniziato nel cantone di San Gallo e terminato con il valico della Sforzellina, a oltre 3mila metri di quota) è di 180 kmq. Grazie ai segnali inviati dall'apparecchiatura elettronica ed alle rilevazioni congiunte di Forestali, cacciatori e studiosi del progetto, è stato appurato che l'animale ha ucciso con certezza almeno 13 volte (e forse altre 4) con una particolare predilezione per i caprioli e, malgrado la scarsa diffusione, anche per i mufloni. Scarso interesse, invece, ha dimostrato per i pur numerosi cervi e camosci. In base al secondo rapporto sull'orso, del quale i dati sulla lince costituiscono un'appendice, i plantigradi del Trentino hanno mediamente poco meno di 4 anni e mezzo. Secondo le stime, alla fine del 2008 erano 24 (uno in più rispetto all'anno precedente) equamente divisi tra maschi e femmine. Lentamente, la popolazione (talvolta inquieta) sta "invecchiando" o, meglio, sta raggiungendo la maturità sessuale: 9 esemplari (solo Gasper e Joze sono i maschi attualmente in grado di riprodursi). Grazie a 5 cucciolate, nel 2006 si era registrata, l'età media più bassa dall'avvio di Life Ursus (3,59), mentre nel 2003 quella più elevata (5,82). La mobilità di questo grosso predatore e la confidenza che sta prendendo con il territorio sono quasi inaspettati. Anche se, chiarisce Claudio Groff, il primo sconfinamento nel Trentino orientale (attraverso la Vallarsa e fino all'altopiano di Asiago) non ha sorpreso gli studiosi. Dopo aver esplorato l'area del Baldo, il giovane maschio KJ2G2 è riuscito ad attraversare l'autostrada del Brennero dopo averla costeggiata per diverse centinaia di metri. I forestali della stazione di Ala hanno ricostruito pazientemente i suoi spostamenti fino ad individuare il sottopasso del rio Cipriano del quale ha approfittato l'orso. Da mesi si è accasato in Veneto e, fino ad un paio di settimane fa, dava ancora segni di vita, nel senso che a differenza dei suoi "compagni" non era ancora in letargo. Il raggio d'azione resta più ampio per i maschi; le femmine appaiono più "stanziali". Calcolando i lunghi pellegrinaggi dei plantigradi più "indisciplinati" si arriva ad un'area complessiva di 17mila chilometri quadrati, ma la mobilità più significativa riguarda l'area del Parco Adamello Brenta e gli immediati dintorni ed una superficie di meno di 1.200 kmq.