Autore Topic: Monte Croce Carnico  (Letto 40329 volte)

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Offline radetzky

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Monte Croce Carnico
« il: 06/11/2008 20:33 »
Monte Croce Carnico, raggiungibile da Tolmezzo (35Km.circa) in poco più di mezz'ora, si presta ad una ampia scelta di itinerari tale da soddisfare tutti i gusti: molti trekking a sfondo naturalistico e storico e parecchie ferrate.

Premetto alcune note di carattere generale per chi non conosce queste zone:

- le Alpi Carniche (ed ancor + le Giulie) non raggiungono quote elevatissime (la vetta + alta è il Coglians che sfiora i 2800 metri) tuttavia ciò non deve trarre in inganno per quanto concerne l'equipaggiamento. L'area è piuttosto piovosa, soggetta a forti temporali d'estate (molta roccia), ventosa nonchè freddissima (anche per l'effetto vento, bora) e nevosa d'inverno.
Per cui non è il caso di intraprendere anche il trekking sulla carta + tranquillo senza l'usuale equipaggiamento.
In compenso offrono grandissimi pregi: natura incontaminata, scarsa frequentazione (+ tedeschi ed austriaci che italiani) ed una rete di strade poco trafficate che permettono di raggiungere le località di partenza evitando code e conseguente stress anche in pieno agosto.
Soprattutto è possibile pianificare trekking anche lunghissimi grazie alla possibilità di cambiare versante ovvero vallate di riferimento transitando per le numerosissime selle a quote relativamente modeste ed in buona parte senza particolari difficoltà.
Aggiungo che, ove raggiungibile il territorio austriaco, tutte le malghe in quota offrono un ottimo servizio di ristorazione e pernottamento a prezzi molto competitivi rispetto ai rifugi CAI.
Molte le possibilità a livello di arrampicata e ferrata.

- E' praticamente tutta zona di prima linea della prima guerra mondiale, ricca di caverne ed anfratti e di una quantità notevole di reperti che si trovano ovunque: per dare un ordine di grandezza c'è una certa somiglianza con la zona del Pasubio ma qui ci sono vaste zone quasi inesplorate e poco frequentate.
Oltre all'ovvia raccomandazione di stare attenti a dove si mettono piedi e mani (sconsigliabile uscire dai sentieri), per gli appassionati si raccomandano caschetto e luce frontale per poter entrare in ricoveri e caverne ove percorribili.

Cartografia di riferimento: Tabacco 09

Prendendo Monte Croce Carnico come riferimento sono almeno quattro, semplificando, le mete possibili ovvero:
- Val Collina-Rifugio Marinelli e, volendo, salita al Coglians (EE)
- Timau-Foresta di Pramosio-Casera Pramosio Alta-Lago di Avostanis (con possibilità di salire la Cima
  Avostanis, palestra di roccia)-Creta di Timau- Pal Grande-Timau (anello, richiede pernottamento o alla
  Casera Pramosio bassa, o alla alta (bivacco) o alla Casera Pal Grande di Sopra).
- Salita al Monte Cellon passando per la ferrata austriaca in galleria (Schulter)
- anello del Pal Piccolo

L'anello del Pal Piccolo è senza dubbio il + interessante da un punto di vista storico. Si tratta del baluardo difensvo del passo: quando scoppiò la guerra, sia gli italiani che gli austriaci si accorsero che questo passo era la strada + veloce per l'interno dell'Austria e la Baviera e che le opere difensive erano quasi inesistenti. Vi furono quindi febbrili lavori lungo tutti i versanti sia per raggiungere la cima con armi e vettovaglie che per costruire ricoveri, perlopiù in caverna, adatti ai rigidi inverni.
Gli austriaci erano favoriti da uno sperone roccioso che permise loro di costruire un ripidissimo sentiero (sentiero giallo) al riparo dal tiro italiano dove salivano le truppe mentre sul versante nord venne costruito un acqedotto ed una teleferica per i materiali.
Gli italiani furono costretti a costruire un lungo sentiero più a valle (sentiero giallo con puntini rossi), con una pendenza modesta perchè tutto doveva essere portato a dorso di mulo od a spalla (compresa l'acqua !).

Conviene salire, la mattina di buon ora, dal sentiero austriaco partendo dal generatore eolico che si intravede dal passo (prendere la strada di destra). Dopo circa un quarto d'ora si raggiunge il cosidetto "naso delle mitragliatrici-mg nase" costruito magistralmente sullo sperone roccioso di cui parlavo prima in maniera tale che tutta l'area del passo fosse sotto tiro e che quindi il sentiero di salita fosse sicuro per le truppe. Il sentiero è tutto molto ripido ma la prima metà è su terra ed attraversa boscaglia di ontani, noccioli e pini mughi che danno un pò di sollievo. La seconda metà è in parte su roccia ed in gran parte su ghiaioni instabili sui quali procedere è faticoso, tutto al sole. Vi sono un paio di deviazioni con sentieri attrezzati che permettono di raggiungere postazioni di vedetta molto esposte. Si raggiunge la cima in circa un'ora e quaranta minuti necessari per i 550 metri di dislivello. Sconsigliabile da fare in discesa !
Arrivati in vetta si resta esterefatti dalla quantità di manufatti e risulta praticamente impossibile distinguere le linee austriache da quelle italiane: spesso qui le trincee opposte si trovavano a soli venti metri di distanza. Un'opera di consolidamento e recupero che dura da molti anni ad opera di volontari italiani ed austriaci permette anche di entrare in molte gallerie e caverne. Diciamo che la visita della cittadella militare necessita di almeno un paio d'ore. Per scendere dal sentiero italiano bisogna attraversare tutte le trincee e gli avamposti (ci vogliono una ventina di minuti !) e quindi prendere il sentiero di destra 401 al bivio (*) che incrocia il sentiero che sale da Timau. La discesa da questo versante è molto piacevole con una vegetazione rigogliosa, qualche stella alpina sulle balze e qualche camoscio e capriolo a farci piacevole compagnia. Ci vogliono un paio di ore per raggiungere il passo in territorio italiano giusto dietro il monumento ai caduti in fianco alla caserma della Finanza. Anche su questo sentiero è sconsigliabile uscire dalle tracce anche se si sarebbe invogliati per andare a curiosare qua e là.
C'è anche un bellissimo sentiero, + lungo (4 ore) che sale dalla casa cantoniera posta al terzo tornante (segnato con pallini bianchi): il dislivello qui aumenta sensibilmente perchè si parte bassi ma la salita è + varia perchè si incontrano molti manufatti della seconda linea (rovine dell'ospedale, cappella, cimiterino) e la Casera Pal Piccolo: il problema è che poi, se non si hanno due auto, si deve tornare dalla stessa strada.
Analogamente al bivio (*) c'è anche la possibilità, percorrendo un raccordo molto esposto e parzialmente attrezzato, di scendere su una lunga ma comoda forestale verso la Plochehaus in territorio austriaco incontrando due o tre cimiteri di guerra ed i resti della teleferica militare.



NOTA IMPORTANTE: non c'è acqua in tutto l'anello del Pal Piccolo (incredibile in una zona molto piovosa)!

Assolutamente da visitare in zona:
- il Museo della Guerra di Timau
  http://www.timau.it/ambiente/paese4.html
  http://www.donneincarnia.it/musei/museo-grandeguerra-timau.htm
- il Museo 1915-18 a Kotschach Mauthen (appena giù dal passo)
  http://www.dolomitenfreunde.at/index_i.htm

Considerate le opportunità in zona straconsiglio di organizzare bene un fine settimana possibilmente allungato per sfruttare al massimo la trasferta.
Sistemazioni consigliate:
- Casetta in Canadà (ultimo esercizio italiano, in prossimità del primo tornante salendo da Timau), ottimo ristorante con alloggio e mezza pensione, prezzi contenuti.
- Plochenhaus (solo d'estate), al termine del primo lungo tratto di paravalanga dopo il passo in territorio austriaco. Vi soggiornò anche Garibaldi nel 1866. Buona cucina e splendida posizione.
- Se si vuole fare un pranzo raffinato "Sissi" a Kotschach Mauthen: trovate il meglio della cucina carnico-carinziana in uno splendido ambiente tipico e con un gran servizio (che si paga caruccio però)
http://www.sissy-sonnleitner.at/show_content.php?sid=77

(continua)

quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

donkey71

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Re: Monte Croce Carnico
« Risposta #1 il: 06/11/2008 21:24 »
Gran bella zona, davvero. Montagne dure ed aspre, come piacciono a me. E non è nulla rispetto alle fantastiche, stupende Alpi Giulie...spazi dove la montagna è davvero GRANDE. Inserirò magari qualche relazione di alcune salite. Ciao

Offline Claudia

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Re: Monte Croce Carnico
« Risposta #2 il: 06/11/2008 21:30 »
Ebbravo Rad!
Finalmente ci fai vedere un pò di quei posti di cui tanto ci parli, son contenta!
E poi, alla faccia della precisione nelle descrizioni eh!  ;)

Offline radetzky

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Re: Monte Croce Carnico
« Risposta #3 il: 06/11/2008 21:38 »
E poi, alla faccia della precisione nelle descrizioni eh!  ;)

dimenticavo: il ristorantino "giusto" in fondo fa anche la Sacher, ovviamente ;)
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Offline Claudia

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Re: Monte Croce Carnico
« Risposta #4 il: 06/11/2008 21:53 »
dimenticavo: il ristorantino "giusto" in fondo fa anche la Sacher, ovviamente ;)
tu sì che mi conosci  ;D

grazia

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Re: Monte Croce Carnico
« Risposta #5 il: 06/11/2008 22:25 »
grande radetzky questo è interessante molto anche mg nase (foto)

Offline radetzky

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Offline radetzky

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Re: Monte Croce Carnico
« Risposta #7 il: 07/11/2008 16:23 »
Gran bella zona, davvero. Montagne dure ed aspre, come piacciono a me. E non è nulla rispetto alle fantastiche, stupende Alpi Giulie...spazi dove la montagna è davvero GRANDE. Inserirò magari qualche relazione di alcune salite. Ciao

in effetti le Giulie, paesaggisticamente parlando, possono competere con le Dolomiti. Peccato vi siano relativamente pochi punti di appoggio, soprattutto sul versante sloveno : il che mi ha sempre trattenuto dal fare giri lunghi.
Se hai qualche relazione mi interessa molto, grazie. Ciao
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ser ge

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Re: Monte Croce Carnico
« Risposta #8 il: 07/11/2008 18:09 »

Offline radetzky

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Re: Monte Croce Carnico
« Risposta #9 il: 07/11/2008 18:23 »
Tantissime relazioni:

http://www.sentierinatura.it/homepage.htm


lo conosco, grazie: a mio avviso uno dei migliori siti di montagna sul web, sicuramente il migliore per quella zona. Stanno lanciando anche una serie di guide tematiche formato tascabile
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