Autore Topic: Ancora un volta in Adamello!  (Letto 23845 volte)

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Offline AGH

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Ancora un volta in Adamello!
« il: 23/08/2017 15:01 »


Ancora una volta in Adamello!
Il parcheggio del "Pian di Bedole" è semi deserto, poche macchine e nessun alpinista in partenza. È presto. Sono le 5.30, il classico orario di partenza per effettuare le "scarpinate adamelline!" La Val Genova è sempre una valle "incantata". La magia della sue leggende, popolate di diavoli e streghe, si mescola con la realtà storica della guerra mondiale, che si consumò su queste rocce e su questi ghiacciai per quattro lunghissimi anni.

Arrivo al Rif. Bedole e imbocco il sentiero che porta al Rif. Mandrone. La mia destinazione finale però sarà il Passo dei Segni, un marcato intaglio posto sullo spartiacque tra il Sarca e il Noce, dominato a ovest dalla Cima Presena e dalla Cima Busazza a est. Il valico fu teatro di un cruento scontro il 13 agosto 1918, quando gli Alpini del Battaglione "Aosta" e quelli del Battaglione "Val d'Intelvi" lo conquistarono, in quella che fu l'ultima azione nel gruppo dell'Adamello - Presanella.

Quando arrivo alla "1/2 via" abbandono il sentiero e punto dritto per un piccolo canale di scolo e arrivo sul soprastante "Sentiero Migotti", che taglia con un lungo giro i circhi e i prati della Val Ronchina, della Val Zigola, della Mandra Dosson, per arrivare fin sotto al Passo Cercen, nella valle omonima. Quando arrivo sotto la Val Zigola abbandono nuovamente il sentiero e punto verso nord, in direzione del Passo dei Segni ( 2878m ).

Da questo punto in poi il terreno è vergine, le uniche tracce umane sono le numerose testimonianze della Grande Guerra, disseminate lungo il Passo Ronchina, il costone di Cima Ronchina e dello Zigolon. Il terreno è molto aspro, ripido e sassoso. Qua e là affiorano schegge, bossoli di cartucce, pallette di Shrapnel , resti di reticolati e scatolette.
Sono completamente solo, immerso in una bellezza selvaggia e severa. Solo qualche camoscio spunta dalle rocce per guardare il misterioso visitatore che ha invaso il loro territorio. Anche le marmotte si fanno notare, con i loro acutissimi fischi e il loro simpatico "trotto" tra buche e sassi.

Dopo due ore circa arrivo nella conca sottostante il Passo dei Segni. Su in alto si intravede la croce posta sul piccolo monumento realizzato nel 1973. Sulla sinistra incombono la possente mole dello Zigolon e la larga sella del Passo Zigola.
Inizio la salita al Passo per un canale di sfasciumi, costellato di residuati bellici.
Anche qui schegge, bossoli italiani e austriaci, scatolame, reticolati, qualche "bicchiere" di shrapnel, pallette di piombo e di ferro, scampoli di elmetti, persino qualche rampone.

Il combattimento del 13 agosto fu particolarmente tragico per i difensori austriaci. Nessuno di loro sopravvisse alla battaglia, caddero tutti nella difesa della posizione. Nonostante sia già stato qui innumerevoli volte, tocco la sella del passo commosso e soddisfatto! Leggo la targa del monumento e accarezzo la croce. Si vedono bene ancora la trincea e i resti delle postazioni. Sulla destra, verso la cresta che sale sulla Busazza, c'è una caverna che serviva come ricovero.
Un momento....mi sembra di sentire delle voci! Pensavo di essere solo e invece......

Mi dirigo verso la caverna e.......non è possibile, dentro ci sono dei soldati!!! Sembrano....sono degli Alpini! Ci sono anche altri militari....sono austriaci, con le loro divise logore e i pesanti elmetti in testa! Mi avvicino esterrefatto. Con un filo di voce tremante li saluto.

"Buongiorno!" Mi rispondono sorridendo.
Replico incredulo: "Cosa sta succedendo, com'è possibile tutto questo?"
"Non ti devi stupire, noi siamo sempre stati qui. Questa è la nostra posizione. Qui siamo morti e qui siamo rimasti. Le nostre anime sono legate per sempre a queste montagne. Italiani, austriaci.....non ci sono più distinzioni. Non sentiamo più la fatica, il freddo, la paura. Abbiamo dimenticato l'odio e quella guerra che ci ha uccisi.Siamo in pace con Dio e con gli uomini.
Da quassù vediamo le lontane luci delle valli. A volte proviamo un po' di nostalgia per le nostre vite passate e per i nostri cari. Pensiamo a come possa essere il mondo oggi e se veramente la nostra è stata "l'ultima guerra". Abbiamo visto salire quassù generazioni di alpinisti. Abbiamo sentito il loro amore e la loro commozione."

Mi siedo su un sasso, incredulo. Mi giro e rivolgo lo sguardo verso le cime lontane e rimango per alcuni minuti in balia dei miei pensieri. Ad un certo punto una folata di aria fresca mi fa ritornare al presente. Mi giro verso la caverna e non vedo più nessuno, sono nuovamente solo.

Realtà o fantasia? Sogno o immaginazione? Una cosa è sicura: l'amore che proviamo per quei Soldati, la passione che mettiamo nel ricalcare i loro passi, li rendono veramente VIVI, nei nostri cuori e nei nostri pensieri.

(testo trovato in rete)
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Offline pianmasan

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Re:Ancora un volta in Adamello!
« Risposta #1 il: 23/08/2017 20:04 »
C'era qualcosa che non quadrava: AGH che parte a piedi alle 5 e mezzo di mattina!!!
Molto coinvolgente e un bel messaggio di pace. Brao!

Offline AGH

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Re:Ancora un volta in Adamello!
« Risposta #2 il: 23/08/2017 20:22 »
spiritoso... guarda che per andare in val martello mettevo la sveglia alle 4!!!  ;D
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