Marmolada con la Città di Ghiaccio
"Per cogliere di sorpresa il nemico e conquistare anche solo qualche metro sulla linea di difesa, nella Grande Guerra i soldati con i loro generali avevano impiegato i mezzi e le armi più innovative per l’epoca, ricorrendo anche alle strategie più ingegnose. Una di queste fu certamente la Eisstadt, ‘Città di Ghiaccio’, ideata nel 1916 dal tenente e ingegnere austriaco Leo Handl ma progettata qualche mese più tardi. Si trattava di uno straordinario sistema di gallerie e cunicoli scavati nei ghiacci per ovviare al pericolo dei camminamenti esterni, troppo esposti al tiro delle mitragliatrici e alle valanghe. L’idea di realizzare una Città di Ghiaccio nacque una notte del maggio del 1916 quando Handl con altri sei dell’armata austriaca, impegnato a difendere il Ghiacciaio della Marmolada, per sottrarsi al fuoco delle truppe italiane appostate lungo la Cresta di Seratura, si calò in un crepaccio. In quell’ampia fenditura, il tenente-ingegnere appassionato di alpinismo scoprì con stupore di poter sfruttare lo spazio sotto la superficie per avanzare più speditamente verso le postazioni nemiche restando al riparo dei proiettili e delle avversità atmosferiche. Le temperature all’interno delle caverne erano, infatti, comprese tra 0 e 5° C, assai più tollerabili rispetto al freddo pungente che in inverno arrivava a toccare anche i -30°C. Handl così iniziò a progettare una vera e propria fortezza di corridoi sviluppatasi fino a 12 km, ad una profondità di 60 metri, dove poter mangiare, dormire, depositare le munizioni e far riposare anche 200 i soldati". La Città di Ghiaccio coi ricoveri e le gallerie che salivano in alta quota sulla dorsale di Punta Rocca (3300 metri) e verso Serauta dove erano appostati i soldati italiani
Dunque ho messo tutto in una mappa. Con foto d'epoca ho ricostruito grosso modo l'estensione del ghiacciaio di allora, quindi con varie mappe di guerra messe in trasparenza e orientate opportunamente, ho tracciato le gallerie di circa 12 km e i ricoveri della Città di Ghiaccio austriaca. Poteva contenere circa 200 soldati, che vivevano nelle viscere del ghiacciaio fino a 40 metri di profondità. Ho tracciato anche le gallerie in quota che arrivavano sulla cresta della Marmolada a 3300 metri e quelle verso la Forcella V e Serauta, dove erano appostati gli italiani. La ricostruzione, sia pure incompleta per mancanza di fonti, mi pare abbastanza congrua: i due ingressi principali a bassa quota corrispondono al Gran Poz e alla base del Col de Bousc, dove arrivavano le teleferiche coi materiali e rifornimenti da Pian Trevisan.
La mappa (versione in alta risol.
https://www.amazon.it/photos/share/rXh6XRgFEKneJVHcjjfFuebYwuYHZDpCRtUIQw8hWJd)
Qui l'escursione fino al Col de Bousc
https://girovagandoinmontagna.com/.../(marmolada)-col-de.../Escursione sotto la Città di Ghiaccio, alle sorgenti dell'Avisio
https://girovagandoinmontagna.com/.../(marmolada.../