Il Monte Cima sullo sfondo, a sx la Forcella del Dogo
Terza uscita in sciotti. Mèta
Monte Cima in Val Campelle, fallita però miseramente. Arriviamo che c’è una mezza bolgia, un raduno di qualche tipo, per fortuna vanno tutti verso Conseria. A
Ponte Rudole mettiamo gli sciotti e risaliamo la lunga forestale. La neve non è quella tremenda del
Monte Cogne della settimana scorsa che ci aveva fatto penare con micidiali zoccoli. C’è comunque almeno 1 metro e mezzo di neve abbondante.
Malga Cenon
La "ruota della sfortuna", per fortuna piccola
Vista verso il Pastronezze a dx, sulla sx in fondo il Sette Selle
Lungo la comoda forestale
Il canalone di Malga Val di Prà, famoso per la valanga ricorrente
Al “famoso” canalone di
Malga Val di Prà non c’è ancora nessuna valanga, anche se in cima ci sono delle mega cornici che incombono. Passiamo via in fretta e in breve arriviamo alla idilliaca località con la
capella di S. Bortolo. Qui abbiamo una brutta sorpresa: il costone che scende alle malghe è intonso, ovvero non è passato nessuno ma, quel che è peggio, vediamo delle
grosse crepe nel manto nevoso che non fanno presagire nulla di buono.
Traversando il canalone nei pressi di Malga Val di Prà
Malga di Primalunetta: a sx Croz di Primalunetta e a dx Cima Primaluna
Cappella di S. Bortolo
Cappella di S. Bortolo
Salire sulla falsariga del sentiero estivo non ci pare il caso. Proviamo a cercare un passaggio sotto la strada traversando la fascia boscosa, ma dopo un tratto iniziale abbastanza facile nel bosco ripido il terreno diventa molto accidentato nella boscaglia fitta e rinunciamo ad un infognamento pressoché sicuro. Signo tra l'altro sfascia la scarpa zifolina e dobbiamo rapprezzarla col nastro americano.
Da sx Cima Ravetta, Monte Tauro, Forcella del Dogo e Monte Cima
Torniamo su a Cappella S. Bortolo e ci sistemiamo fuori da una delle baite per il pranzo al sacco. Traversando i pratoni intorno alle baite, sentiamo i classici “”voummm” e ci diciamo che abbiamo fatto bene a non insistere. Pazienza, per il Cima sarà per un’altra volta.
Sosta pranzo presso una delle baite
Le baite sotto la Cappella S. Bortolo
Quando ripartiamo verso valle vediamo che qualcuno in ciaspe ha traversato l’ertissimo costone sotto Malga Primalunetta. Pazzi! Buon per loro che non è venuto giù tutto. Noi rientriamo a valle con una gradevole sciottata fino a Ponte Rudole che è ormai il tramonto. Stavolta si è divertita anche Signo (credo), che nonostante sia solo la terza volta in sciotti, ha fatto tutta la forestale scivolando leggiadra senza neppure una caduta
. Bel giro semplice im una giornata tipicamente primaverile. Incontrate meno di 10 persone in tutto il giorno.
Si torna a valle: al centro della foto si intravedono delle inquietanti crepe nel manto nevoso
Se le condizioni lo permettono, dalla
cappella S. Bortolo si scende circa 80 metri di dislivello verso le baite, si prende la
forestale che sale gradualmente per il versante nord del Monte Frattoni fino a Malga Cima. Di qui, stando verso il crinale, si risale facilmente per costoni sempre più ampi fino all sommità pianeggiante e superpanoramica del
Monte Cima 2032.
Panoramica della zona da sopra Cappella S. Bortolo
Per la discesa si può scendere per il versante nord con bosco rado di larici, oppire fare un anello più ampio calando fino alla
Forcella del Dogo, scendendo quindi per una
radura sotto malga Primaluna fin giù alle baite, dove si riguadagna con breve salita la forestale fino alla Cappella di S. Bortolo. Di qui giù fino a Ponte Rudole per la forestale dell’andata.
Baita solitaria
Scendendo a valle, vista su Cima delle Buse
Tramonto su Malga Cenon
Ultime luci del tramonto
L’escursione completa al Monte Cima fatta qui in altra occasione (marzo 2011)
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=4404.msg57244#msg57244