Altro giretto
Sabato 12 luglio, mattinata bellissima dopo il temporale della sera prima... partiamo a piedi dalla struttura dove alloggiamo. Sosta all'inizio del paese nella zona dove vivono le marmotte e riesco a fotografarne qualcuna. Da qui parte il sentiero ben segnato 301-305 (tratto dell'Alta Via). Saliamo nei prati, superiamo un ruscello con cascatina ed entriamo in un fitto bosco. Superiamo altri freschi ruscelli e dopo un'oretta e poco più usciamo dalla boscaglia e il panorama inizia ad aprirsi verso la Valmalenco e i paesini...
il borgo di Chiareggio
qualche marmottina
il primo dei tanti ruscelli
nel fitto bosco
verso l'alpe Fora
Risaliamo i prati dell'
Alpe Fora a mt. 2053, bellissimi i rododendri e gli eriofori...superiamo alcune baite e malghette. Davanti a noi le
Cime di Punta Fora, Tremoggia, Malenco e Sassa d'Entova. Il sentierino diventa stretto e ripido, spesso scivoloso a causa dell'acqua che scorre un po' ovunque. Notiamo delle grandi cave dove viene estratto il serpentino usato per la produzione delle “piode” per la copertura dei tetti.
le baite dell'Alpe Fora, sullo sfondo il Disgrazia
il Pizzo Malenco e Sassa d'Entova
le cave di serpentino
Continuiamo a salire...attraversiamo un bel torrente tramite un ponticello in legno e raggiungiamo una grande piana dopo aver superato, cercando il punto più stretto e saltando sui massi, altri due torrentelli copiosi e senza ponticello. Purtroppo arrivano i nuvoloni...
Ci troviamo finalmente ai piedi dell'ampio anfiteatro di enormi blocchi di roccia scura, sembrano quasi essere stati appoggiati, e da dove scendono tante fragorose cascate. Siamo ai
Piani di Fora a ca. 2300 mt. di altitudine. L'effetto scenico è notevole anche per la bellissima fioritura gialla e viola in tutto il prato. Ma le foto descrivono meglio...
piani di Fora
io le chiamo “violette cornute”
ne ho in giardino... ma spontanee in montagna non le avevo mai viste! Non so se qualcuno conosce il nome esatto di questa specie di violetta, più grande della comune...
Pausa per riprendere fiato e per fotografare... c'è anche un piccolo laghetto dove si specchierebbe il Monte Disgrazia (mt. 3678) peccato manchi il cielo azzurro e oggi si specchiano i nuvoloni! Ho ancora le foto fatte 16 anni fa in una giornata splendida, tutta un'altra cosa...
La bandiera del rifugio è visibile già da un po' e con un'altra mezz'ora di cammino su lastroni levigati e pietraie arriviamo sul terrazzo roccioso dove è situato al
rif. Longoni a mt. 2450, dove veniamo accolti da una decina di caprette e da dove la vista è veramente grandiosa verso tutta la Valmalenco, il monte Disgrazia e la Val Sissone. Mangiamo qualcosa al rifugio fintanto che fuori, tanto per cambiare, piove un pochino...
poi con calma ritorniamo per il percorso dell'andata.
Sono ca. 14 km e 1000 mt.di dislivello compreso i saliscendi.
il rifugio Longoni
vista dal rifugio verso la Val Sissone e le Cime