Autore Topic: [PREALPI LECCHESI] dallo Zucco di Sileggio al Rifugio Bietti  (Letto 21301 volte)

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Offline roen

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Prendiamo spunto da un report su un forum, e decidiamo di salire allo Zucco di Sileggio e proseguire il giro a seconda della neve che troveremo. Tendenzialmente vorremmo fare tutta la cresta fino alla Bocchetta di Prada e poi proseguire per il Rif. Bietti o scendere all’Alpe di Calivazzo abbreviando il giro.
 
Parcheggiamo all’entrata della frazione Sonvico di Somana, poco sopra Mandello del Lario, che si raggiunge da Milano con la statale 36 del Lago di Como. Entriamo in paese e ci dirigiamo verso la Chiesetta di S. Maria. La temperatura al momento è buona, essendo anche il percorso all’ombra. Paghiamo il pegno di salita a due bellissimi cagnoni desiderosi di coccole e tranquillamente arriviamo alla chiesetta che per la prima volta troviamo aperta per cui una visitina è d’obbligo. Parlando con un signore del posto ci conferma che la neve la troveremo solo in qualche canale verso la Bietti, il resto del percorso è pulitissimo, l’unico neo nel nostro programma è la prosecuzione della cresta dopo la Bocchetta di Calivazzo, il signore ci informa che il sentiero lo fanno in pochi per cui è poco visibile, molto sporco e solita storia, se non si conosce…va beh vedremo!
 
Poco dopo la Chiesa parte il nostro sentiero, 17b. Qui la solfa cambia, ripido e molto molto caldo, il sole comincia a rosolarci. Troviamo le prime catene che servono veramente a poco e arriviamo allo Zucco di Tura. Poco dopo c’è una deviazione a dx in caso si volesse abbandonare la salita. Continuiamo passando lo Zucco di Mortirolo e poco dopo troviamo un divertente passaggio su roccette anch’esse attrezzate ma la catena sembra dare più fastidio che altro. Giungiamo quindi alla base delle due scale e qui ci raggiunge un ragazzo, Alessandro, con cui poi passeremo l’intera giornata trovando subito una grande affinità. Arriviamo così in cima alla Zucco di Sileggio accolti da una leggera brezza che salverà la giornata, oggi il sole picchia veramente parecchio!
 
Proseguiamo quindi fino alla Bocchetta di Calivazzo con un bellissimo percorso a mezza costa dove purtroppo però non tira una bava d’aria. Arrivati alla Bocchetta breve deviazione per il Monte Palagia, grande panorama! Tornati alla Bocchetta di Calivazzo vediamo che effettivamente da qui la prosecuzione del sentiero è poco visibile, ci sono vecchi bolli rossi. Decidiamo di provare lo stesso. Questo tratto, non lungo, a mezza costa è sì poco visibile e invaso da arbusti ma al momento si passa abbastanza agevolmente, forse più avanti alzandosi l’erba le cose potrebbero cambiare. In ogni caso poco dopo torniamo in cresta e anche se poco evidente ci sono sempre i vecchi bolli e ora se non altro è più pulito. Facciamo un’ulteriore breve deviazione per la cima di Enghen. Tornati sul sentiero, passiamo varie elevazione del Pilastro (quale sia la cima vera non so) arrivando in lieve discesa al Monte Croce. Alessandro vorrebbe scendere al Vo’ di Moncodeno, ma delle persone arrivate in cima poco dopo di noi lo sconsigliano, vista la grande quantità di neve ora mollissima. Decidiamo quindi di fare il percorso che avevamo pensato noi inizialmente. Torniamo indietro fino al bivio e scendiamo alla Bocchetta di Prada, da qui passando per l’affascinante Porta di Prada con percorso a mezza costa con qualche sali scendi arriviamo al Rifugio Bietti che, visto la giornata e la prevista alta frequentazione della zona ha deciso di aprire in anticipo, gran bella idea poiché nonostante i 4 litri d’acqua cominciavamo a temere di rimanere a secco. Sosta quindi al rifugio, anche se breve, dato che ormai sono quasi le 16 e dobbiamo ancora scendere. Mangiamo finalmente il nostro panino, due chiacchiere con il rifugista entusiasta del nostro giro, ce ne consiglia un altro per il futuro, forse un po’ esagerato, però dice che essendo grandi camminatori possiamo farcela, sarà! Caffè finale e giù verso l’Alpe Era per fare il pieno di acqua. L’idea iniziale era di scendere per il sentiero del fiume ma comincia ad essere tardi, domani tutti dobbiamo alzarci ancora presto, decidiamo quindi di tenercelo per un altro momento. Per cui torniamo alla Chiesetta di Santa Maria e con la Via Crucis scendiamo a Sonvico; è tardi, siamo in giro da oltre 10 ore, e il gps dice che abbiamo fatto 2170 metri di dislivello complessivo, tuttavia una giornata così bisognava proprio sfruttarla fino in fondo....
 
Terminiamo la giornata con una bella birra in un bar-tabacchi di Somana. Pensavamo di trovare la solita birretta in lattina con un triste sacchetto di patatine e invece…birra alla spina accompagnata da fettine di pizza bella calda. Se mai capiterete in zona tenetelo presente. Bar-tabacchi all’incrocio tra le due strada che salgono a Sonvico.

Altre foto su
http://www.montimania.it/Multimedia/Arch/2011/Grigna_Settentrionale/album/index.html
« Ultima modifica: 28/12/2011 13:14 da Claudia »
"Non il riposo è riposo, bensì il variar fatica alla fatica è riposo"

Offline Claudia

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Me l'ero perso questo giro! Sembra davvero interessante, ma i 2mila e più metri di dsl mi spaventano un po'.
Quali sono circa le quote a cui si svolge?

Offline max_red

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Bello, grazie degli spunti!! E' da tempo che penso a quanche giretto in zona.

Quali sono circa le quote a cui si svolge?

Dalla Kompass mi pare partenza cirma 400m e massima quota al rif Bietti 1719m.

Offline Claudia

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Bello, grazie degli spunti!! E' da tempo che penso a quanche giretto in zona.

Dalla Kompass mi pare partenza cirma 400m e massima quota al rif Bietti 1719m.
:o ma se hai la kompass... un ritaglino me lo posti?  :-*

Offline max_red

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Questo è un ritaglino orrribile, ma non sono riuscito a far di meglio:

Offline roen

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Le quote sono più o meno quelle, solo che percorrendo una cresta si fanno parecchi su e giù che sulla carta non sono tutti quanti leggibili (sulla kompass poi....). Il dislivello alla fine non lo si sente poi molto, perchè è diluito su un grande sviluppo, e, a parte l'ascesa iniziale allo Zucco di Sileggio, non si fanno mai rampe interminabili. Semmai è necessario avere delle calzature ben comode, perchè di strada se ne fa veramente tanta.
Non capirò mai perchè, ma di carte decenti delle Grigne non ne esistono; io ne ho una in scala 1:35000 ( :-\) che è un pò meglio della Kompass (vabbè che lo è anche un mio schizzo a matita ;D), ma neanche poi di molto. Il problema è che una scansione che stia dentro i 100 kB, è veramente poco leggibile. Se a qualcuno serve, ho la traccia GPS.
Ciao ciao
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Offline hoabonti

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io ho una vecchia touring club 1:20.000 della zona grigne, molto particolareggiata, presa da igm, ma è appunto tipo igm o carte svizzere cioè non ha i sentieri ripassati con tratto rosso e numero del sentiero - purtroppo non ho qui lo scanner quindi non posso farvene vedere uno stralcio, ho provato a fotografarne un pezzetto ma è impossibile stare entro i 100kb

Offline Claudia

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grazie per il ritaglio, serve quanto meno a farsi un'idea... certo che certe mappe, seppur "ufficiali", sembrano davvero quelle prese all'apt...  :-\

Offline AGH

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io ho una vecchia touring club 1:20.000 della zona grigne, molto particolareggiata, presa da igm, ma è appunto tipo igm o carte svizzere cioè non ha i sentieri ripassati con tratto rosso e numero del sentiero - purtroppo non ho qui lo scanner quindi non posso farvene vedere uno stralcio, ho provato a fotografarne un pezzetto ma è impossibile stare entro i 100kb

immagini più grandi dei canonici 100 k possono essere messe facilmente su http://imageshack.us/, copiano qui il link :) (miniatura forum)
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