Il Monte Roen sta ai nonesi come Resegone e Grigne stanno ai lecchesi e milanesi anche se si tratta di montagne e percorsi completamente differenti. Dopo questa premessa è logico pensare che la domenica, con qualsiasi tempo, sia in pratica impossibile non trovare gente che sale in cima dal P.so della Mendola (percorso adatto sia alle ciaspole sia allo scialpinismo), e a meno di capitarci dopo una recente nevicata il sentiero è sempre strabattutto. Tutti gli altri percorsi sono in pratica quasi ignorati.
Dato che le previsioni meteo non sono delle migliori, in effetti saranno meglio di quanto previsto, almeno qui, decidiamo di rimanere nei pressi di casa ma vogliamo evitare il solito giro, ne studiamo un altro, un po’ più lungo ma sembra ben fattibile.
Lasciamo l’auto al Bar-Ristorante 7 Larici in zona Altopiano della Predaia e prendiamo la sterrata, completamente innevata, in direzione Croce del Tempo. All’imbocco della Val Calana siamo anche al bivio con la sterrata che utilizzeremo in discesa che arriva dalle Malghe Smarano e Sfruz.
Da qui non troveremo più alcuna traccia fino alla cima del Testa Nera. Risaliamo quindi la Val Calana, una lunga e costante risalita nel bosco. Raggiungiamo la Malga Vecchia di Coredo, dove speravamo di trovare la traccia per la Croce del Tempo e Testa Nera invece nisba!
Riprendiamo la salita e ci malediciamo perché, ora ne siamo certi, che il giro sarebbe stato meglio farlo al contrario. C’era venuto il dubbio quando, l’unica persona incontrata, un locals, ha svoltato al bivio per le malghe, e va beh ormai siamo qui…
Raggiungiamo la Croce del Tempo, dove svoltiamo a sx per salire al Testa Nera. Poco prima della cima incontriamo l’amico che, come previsto, sta facendo il nostro stesso giro ma al contrario. Ci informa che salendo la neve sarà più portante perché molto ventata, addirittura in cima ci saranno ampi spazi puliti!
Dal Testa Nera il Roen sembra vicino, di fatto manca ancora un’ora, ma dalla cima ci separano tre ripidi strappi, e quello che scopriremo essere un traverso poco simpatico che in estate invece è un ampio sentiero.
Risaliamo il primo ripido tratto con neve a tratti ventata e a tratti inconsistente e raggiungiamo il primo tratto piano reso suggestivo dalla neve riportata che crea una sorta di cresta a onde spettacolare!
Altro strappetto e quindi il traverso, niente di difficile ma a causa della neve ventata bisogna fare un poco di attenzione affinché le ciaspole facciano buona presa. Quindi ultimo strappetto e raggiungiamo la croce della Sat di Taio. Qualche anno fa la croce del Roen era stata divelta e gettata a valle e l’anno scorso (forse) la Sat di Taio ne ha messa una più resistente sulla cima accanto.
Facciamo qualche chiacchiera con un ragazzo della zona, stranamente oggi non c’è vento qui, dopo di che scendiamo a Malga Smarano dove facciamo sosta pranzo.
Come previsto la discesa per la sterrata sarà un po’ noiosa. Non avendola mai fatta non ci fidiamo a tagliare per cui la percorriamo tutta metro per metro e concludiamo che un’altra volta la faremo al contrario!
DATI GPS
Dislivello +1281 / -1226
km 21,50
traccia gps