riporto articolo apparso su
http://viaggi.benessere.com/ESCURSIONISMO: I BASTONICINI SONO UTILI?
Di fronte al diffondersi dei bastoncini da trekking, la domanda viene naturale: sono veramente utili, o rappresentano una moda?
Un'ampia indagine su testi e riviste specializzati in escursioni e trekking, ha dato un esito praticamente unanime. Come pure, ci ha confortato il parere favorevole del Dott. Giancelso Agazzi, della sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano, membro della Commissione medica del CAI: in buona sostanza, tutti sono d'accordo nel ritenere i bastoncini utili anche per i camminatori.
Per approfondire la materia, e per scoprire "i perché" di questa utilità, ci siamo rivolti al Dott. Giorgio M. Baratelli, Chirurgo Oncologo presso l'Ospedale di Gravedona (Como) e Curbatt del CAI Menaggio (Como), autore di un recente e specifico studio sull'argomento.
Un animale a quatto zampe
L'utilizzo dei bastoncini telescopici nelle mani dei trekkers presenta una diffusione crescente. Si tratta soltanto di una moda del momento oppure ci sono effettivamente dei vantaggi? Una risposta corretta può essere data analizzando il problema dal punto di vista medico.
L'osservazione fondamentale è che i bastoncini trasformano il trekker da animale a due zampe in animale a quattro zampe. Essi possono essere considerati come un prolungamento artificiale degli arti superiori e sono paragonabili, ad esempio, alle piccozze per la salita su ghiaccio.
Essenzialmente sono degli strumenti, derivati dai bastoncini dello sci di fondo e dello sci alpinismo, che, come tutti gli strumenti, devono essere utilizzati correttamente.
Peraltro, occorre ricordare che in montagna il bastone come punto d'appoggio è stato usato da sempre: basti pensare ai famosi alpenstocks di legno con il puntale d'acciaio, con i quali si salivano le alpi nell'ottocento, ai bastoni dei pellegrini medioevali (S. Rocco, S. Giacomo da Compostela), al famoso bastone al quale si appoggiò Mosè, carico del peso delle tavole della legge, nella discesa dal Monte Sinai.
Due o uno?
La prima domanda, alla quale occorre dare una risposta, è quella relativa al loro numero, se cioè sono da utilizzarsi in coppia o se ne può bastare uno solo. Un bastoncino solo determina uno sbilanciamento nella marcia e quindi una minor stabilità, perché permette il movimento di torsione attorno ad esso (soprattutto in discesa); inoltre può comportare problemi di scoliosi della colonna.
Quindi, dato che possediamo due gambe e due braccia, è necessario dotarsi di due bastoni. L'utilizzo corretto prevede pertanto che siano sempre impiegati in coppia, che la loro lunghezza sia regolata in modo appropriato, che il fissaggio ai fermi sia valido e che siano impugnati correttamente con un buon appoggio del polso sulla cinghia.
La lunghezza
Il problema più importante è regolare la lunghezza dei bastoncini correttamente. Per avere una funzionalità migliore della nuova "articolazione" mano-bastoncino, in modo che il movimento dell'arto superiore sia il più possibile vicino al corpo, occorre impugnarli con l'avambraccio in flessione di 15 - 30 gradi (che è la posizione assunta quando si infilano le mani nelle tasche dei pantaloni).
Il consiglio, quindi, è di regolare la loro lunghezza in modo tale che essa sia uguale alla distanza che intercorre da terra al terzo medio dell'avambraccio, con l'arto in estensione completa.
La lunghezza dei bastoncini, inoltre, deve essere regolata in relazione alla pendenza che si affronta. Per salite con pendenza attorno ai 30 gradi, occorre regolarli come consigliato. Per salite con pendenze più ripide, i bastoncini devono essere più corti, fino a scomparire per lasciar posto alle mani per le pendenze vicine alla verticale. Per la marcia in piano i bastoncini hanno un ruolo meno importante, a meno di non dover "scaricare" il peso di uno zaino particolarmente pesante. In discesa, invece, devono essere regolati più lunghi. Il consiglio pratico è di regolare la loro lunghezza in modo tale che essa sia uguale alla distanza che intercorre da terra al terzo medio del braccio; in altri termini, occorre impugnarli con l'avambraccio in flessione di poco superiore a 90 gradi. Eccezionalmente, come in caso d'attraversamento di un pendio, devono essere regolati di lunghezza differente: quello a monte più corto, quello a valle più lungo.
Come usarli
Per quanto riguarda la tecnica del loro impiego, occorre puntualizzare che essi sono alternativamente mossi in avanti secondo il passo, cioè seguono il movimento naturale degli arti superiori quando si cammina: l'arto superiore con il bastoncino si porta in avanti quando il peso del corpo carica sull'arto inferiore della stessa parte. In caso di discese ripide può essere utile invece la tecnica di portare contemporaneamente in avanti i due bastoncini, sui quali appoggiare tutto il peso (si determina così una fase "di volo", nella quale nessun piede tocca il terreno).
Le impugnature
Per quanto riguarda le impugnature, in commercio si trovano bastoncini con impugnatura retta, bastoncini con impugnatura a T (più adatti al passeggio che al trekking) e bastoncini con impugnatura ad angolo positivo di 15 gradi.
L'impugnatura angolata è derivata dall'osservazione che la posizione funzionale del polso, nella quale la mano può esercitare meglio a sua funzione di presa, è quella con la mano in adduzione di 15 gradi (inclinazione ulnare).
La manopola può essere costruita con materiali differenti: plastica, gomma, sughero, schiuma; la caratteristica importante è che sia ergonomica, vale a dire che il bastoncino "calzi come un guanto" nella mano di chi l'utilizza.
Il puntale
La punta può essere dotata di un sistema di ammortizzatore che deve essere attivato soltanto in discesa, perché in salita determinerebbe una perdita di energia di spinta. L'utilizzo della rotella accessoria è consigliato quando si cammina su fondo morbido, come neve o fango, o su terreno sassoso, in modo da impedire l'affondamento della punta.
Aspetti fisiologici
Gli effetti fisiologici della marcia con i bastoncini, studiati sia in laboratorio che sul campo, sono un aumento del 16% (pari a 16 battiti al minuto) della frequenza cardiaca, senza aumentare la velocità di marcia, un aumento del consumo calorico del 20 - 25 per cento, lo scarico del peso dagli arti inferiori sui superiori valutato in circa il 26% durante la marcia, una riduzione dello stress delle articolazioni dell'anca, ginocchio e caviglia, un aumento del movimento e del tono della muscolatura degli arti superiori, che invece nella marcia senza bastoncini non sono attivati.
I vantaggi
I vantaggi del camminare con i bastoncini sono sintetizzabili in un aumento della sicurezza e dell'efficienza della marcia e nello scarico del peso del corpo e dello zaino. Per quanto riguarda la sicurezza, con i bastoncini si ha un miglioramento dell'equilibrio, soprattutto in discesa, perché, usati in coppia, impediscono i movimenti di torsione (possibili con un bastone solo). Il miglior equilibrio si traduce in una diminuzione di incidenza di cadute, distorsioni, fratture.
In relazione all'efficienza, con i bastoncini si ha una maggior spinta di progressione, in quanto essa è sostenuta anche dai muscoli delle braccia e non solo da quelli delle gambe. Inoltre, la respirazione è più efficiente perché i movimenti delle braccia determinano un aumento della capacità polmonare, unitamente al fatto che i bastoncini favoriscono una postura più eretta.
Per quanto riguarda lo scarico del peso, è stato valutato che per una marcia di 8 ore sono scaricate circa 250 tonnellate (pari a circa 7 chilogrammi per ogni passo). Per questo motivo l'impiego dei bastoncini è particolarmente utile a chi trasporta carichi pesanti o alle persone sovrappeso.
I bastoncini possono essere impiegati inoltre per altri usi, medici e non medici: ad esempio, possono servire per steccare un arto rotto, per difesa da vipere o animali aggressivi, come supporto per la macchina fotografica, per effettuare misurazioni, per costruire una tenda d'emergenza.
Gli svantaggi
Gli svantaggi di camminare con i bastoncini sono dovuti principalmente al fatto che occupano le mani e che pertanto possono essere pericolosi in caso di caduta accidentale.
Esiste inoltre la possibilità di inciampare nei bastoncini stessi e anche la possibilità di ferire il compagno che segue (occorre che questi si tenga ad una adeguata "distanza di sicurezza").
Non va poi dimenticato che a qualcuno può risultare fastidioso il rumore (ticchettio) causato dalle loro punte che battono sui sassi, che può essere comunque risolto con gli appositi puntali di gomma. Inoltre, l'utilizzo di bastoncini non correttamente regolati in lunghezza, può determinare un affaticamento dei muscoli delle spalle.
Esiste, infine, la possibilità remota di una loro rottura o del cedimento del sistema di bloccaggio, eventi che possono essere causa di caduta o di ferite.
In conclusione
I bastoncini, nonostante lo scetticismo iniziale, stanno riscuotendo un successo sempre maggiore, che non può essere sminuito, considerandolo solamente come una moda del momento. Dal punto di vista medico, è provato che sono utili perché permettono di scaricare il peso dello zaino e del corpo su quattro punti invece che due e perché migliorano l'efficienza e la sicurezza della marcia.
Complessivamente, aumentano la performance individuale, ma ovviamente devono essere utilizzati nel modo corretto.
Consigli per l'acquisto
A conclusione di questa trattazione, ecco una serie di consigli pratici, sotto forma di domande, da mettere in atto al momento di acquistare i bastoncini da trekking:
* sono abbastanza leggeri?
* sono abbastanza resistenti?
* di quanto si accorciano? di quanto si allungano?
* l'impugnatura è confortevole? (ergonomia - materiale della manopola - lacci)
* dispongono di un ammortizzatore per assorbire i colpi?
* è possibile avere puntali differenti?
* mi serve per cavalletto della macchina fotografica?