Domenica 14 Giugno, con Salvatore, decidiamo di andare (io, tornare lui) sul Monte Corno Battisti, in Pasubio.
Trattasi di montagna fortificata che è stata teatro di incredibili vicende belliche, di cui restano ad oggi impressionanti testimonianze.
Partiamo dal paese di Anghebeni (631 m) in Vallarsa, troviamo comodo parcheggio e ci incamminiamo prima tra i campi, poi lungo monotona strada asfaltata fino ad arrivare a Ca' d'Austria, dove inizia il sent. 122b che sale per un bel pezzo in un folto bosco, un po' monotono a dire il vero.
Arriviamo quindi a Sella di Trappola, dove troviamo le prime gallerie e le indicazioni del sent. 122 per il Corno.
Poco dopo inizia il sentiero attrezzato, io ho già indossato imbracatura e casco d'ordinanza, ma in realtà è uno scrupolo, perchè i tratti attrezzati non sono difficili e nemmeno impressionanti.
Inerpicandoci tra roccette erbose, arriviamo sotto al Cappello di Pulcinella, dove una scala attrezzata permette di salite e godere di questo bizzarro punto panoramico.
Torniamo sul sentiero e procediamo verso il Canalone Battisti che da lontano è impressionante, ma da vicino ridulta bello e comodo da salire.
Saliamo fino all'ingresso delle gallerie vere e proprie, la Bocca del Leone. Una lunga galleria porta su una cengia panoramica, da cui si può ammirare il canalone e la Valalrsa, sotto.
Rientriamo in galleria e continuiamo a salire fino ad un bivio. A sx si esce su una cengia per tornare a salire il canalone, a dx si sale in una fredda e buia galleria che conduce nel ventre dal Corno Battisti. Prendiamo a dx e saliamo faticosamente: il freddo è impressionante, il soffitto basso ed il buoio totale, rischiarato solo dalle nostre provvidenziali lampade frontali. Adesso entrambi indossiamo il casco, e serve davvero, perchè le capocciate sul tetto dell'angusta galleria non si contano.
Visitiamo il Posto di Medicazione, grotta in cui sono state aperte due ampie aperture e che fungeva da ospedale da campo. Proseguiamo salendo fino ad arrivare al Pozzo della Carrucola, dove la galleria finisce con un sinistro buco in terra, munito di scalette. A vederlo, sulle prime, fa accapponare la pelle, ma poi, sporgendosi, si vede la luce in fondo e la cosa fa passare la paura. Scendiamo così lungo lo stetto pozzo e sbuchiamo infine fuori dalla montagna poco sotto la Selletta Battisti. A questo punto alla cima (1761 m) mancano pochi minuti, e la guadagnamo in fretta.
Siamo SOLI, e ci godiamo la vista strepitosa: Pasubio, Carega, Sega di Ala, Zugna, Baldo, Giudicarie, Ademello, Bondone-Stivo, Presanella, Brenta è quello che si vede intorno. Uno spettacolo.
Ci rifocilliamo e torniamo alla selletta a visitare le lapidi che segnano il posto della cattura di Filzi e Battisti, il 10 Luglio 1916.
Proseguiamo poi col sentiero 122 fino alla conca prativa della Bocchetta di Foxi, dove oziamo un po' prima di intraprendere la lunga discesa proprio dalla Val di Foxi.
Il sentiero è bello nel primo tratto, panoramico, si avvita in questa aspra valle tra pareti impressionanti e guglie irreali. Una viperotta che scappa terrorizzata al nostro passaggio, ci ricorda che non siamo gli unici a godere di questa bella giornata, e ci suggerisce maggior prudenza la prossima volta che poseremo le nostre laute chiappe in qualche sasso.
Dopo poco, sotto una imponente parete rocciosa, ci imbattiamo in due giovani camosci e scappano via dopo averci però concesso qualche bella foto.
Adesso il sentiero entra nel bosco e diventa infinito, anzi, INFINITO
, di quei sentiero che ti fanno slogare il polso a forza di guardare l'altimetro e che ti fanno ripromettere di non andare in montagna MAI PIU'.
Dopo circa due ore di discesa torniamo commossi a Ca' d'Austria e di qui, alla macchina.
Che dire, giro stupendo, divertente. In salita i quasi 1200 metri di dislivello non si sentono più di tanto, dato lo scenario vario e stimolante. La discesa è lunga, comunque la si metta. Vale però assolutamente la pena. Da provere l'esperienza del pozzo
.