Sabato 18/10/2008
Finalmente il giro organizzato da settimane si fa ! Partenza alle 09.00 dal parcheggio c/o Malga Cheserle ( 1440 slm) seguendo la strada forestale e il segnavia 101 ci porta al Rif. Lancia (1802) che lasciamo subito seguendo il sentiero 102-E5 verso Bocchetta delle Corde (1894).
Seguendo poi il 105-E5 percorriamo in quota il versante sud del Roite su sentiero ampio e pianeggiante dove faccio un salto per aver disturbato un Gallo Forcello che parte in volo con il rumore di un elicottero ! Da lontano si vede un branco di Camosci di almeno una quindicina di esemplari.
Arrivati alla Sella del Roite (2081) saliamo al Dente Austriaco (2203) dove ci fermiamo ad osservare le steli commemorative degli eventi della grande guerra, poi sul Dente Italiano (2208) e quindi sul Palon (2220).
Sapendo che JFT sarebbe salito per la strada delle 52 gallerie propongo di fare un salto sino al Rif. Papa per salutarlo, dopo aver convinto il mio riluttante accompagnatore ad “espatriare” scendiamo verso la chiesetta e seguendo la strada militare si arriva al rifugio (1929). Helmut, un Alaskan Malamute da 60 Kg, inizia ad innervosirsi e quindi un ciao veloce a JFT (tonico come non mai !
) e si ritorna a lidi meno frequentati, seguendo all’incontrario lo stesso percorso fino alla chiesetta. Imboccato il sentiero 120 ci portiamo alle 7 croci e poi alla selletta del Groviglio quindi a Campiluzzi (2040) . Da li si ha una magnifica visione della bellissima Piana delle Pozze piena di mughi dove svettano i larici gialli. Breve fermata per osservare una coppia di Galli Forcelli in volo e un assembramento di “crosnoboi”, non ho presente il nome in Italiano, coloratissimi e casinisti che dalla cima dei larici ci osservano curiosi.
Da qui si ritorna al Rif. Lancia seguendo la strada militare e poi di ritorno al parcheggio dove arriviamo alle 17.30.
Cartina usata: N° 118 della 4LAND.
Commenti : bellissimo giro anche se lunghetto ma mai impegnativo o tecnico (ovviamente secondo il mio metro), offre la possibilità di riflettere sui fatti di 90 anni fa ed in particolare per l’enorme quantitativo di ossa umane che ancora si possono trovare con sconvolgente facilità.